Virtus Bologna, la sfida Playoff

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Virtus Bologna che si presenta ai Playoff dopo una conferenza stampa di Sasha Djordjevic in cui il Coach ha puntualizzato diverse cose, con tanta voglia di dimenticare Kazan.

COME ARRIVA AI PLAYOFF

La Virtus si qualifica dunque ai playoff del campionato italiano dopo ben sei stagioni di assenza, un’enormità se si pensa alla storia della compagine bolognese, e lo fa con la terza testa di serie. 

Nonostante il risultato apparentemente positivo però, sono ancora molti i dubbi che aleggiano intorno alla squadra, arrivata alla settima sconfitta casalinga quest’anno dopo la pessima prestazione contro la Dolomiti Energia Trento. Soprattutto, a destare preoccupazione, è l’utilizzo che coach Aleksandar Djordjevic e i giocatori hanno fatto di questi 20 giorni di pausa avuti tra il recupero con Treviso del 21 aprile e la partita di ieri, appunto: tutti si aspettavano una Virtus rigenerata fisicamente e preparata tatticamente, avente come unico obiettivo la conquista del titolo di Campione d’Italia, mentre è apparso tutt’altro. Ancora una volta un vantaggio dilapidato nel giro di pochi secondi (dal 28-20 al 28-28 in 1.30’), una difesa non all’altezza delle potenzialità che la squadra avrebbe (91 punti subiti contro i 78.3 di media di Trento) e gli stessi errori che ormai si ripetono da inizio anno, su tutti l’aver concesso il dodicesimo season-high ad un giocatore avversario, che per ben 11 volte si è trattato di un esterno. Ieri è stato Gary Browne (26 punti con 7/10 da 3), ma prima vi erano già stati Poeta, Bortolani, Thompson e non solo, segno della incapacità di portare a termine un processo di miglioramento richiesto, e legittimamente atteso, da tutto l’ambiente, tifosi e dirigenza in primis.

A questo si aggiunge, se vogliamo, quello che forse è il più grande punto interrogativo tra i tifosi virtussini, vale a dire la gestione delle rotazioni da parte di DJ, quantomeno poco chiare, e che vedono in Adams il giocatore più sacrificato (solo 4’ minuti concessi nonostante un canestro dalla lunga distanza appena entrato), a fronte di un Markovic sottoperformante da mesi che invece vede minutaggi ben più elevati (ieri 0 punti in 20’).

Per tirare le fila del discorso quindi, la Virtus non arriva ai playoff certamente nella miglior condizione possibile, ma si sa, i playoff sono un’altra cosa e tutto può cambiare in fretta, anche se è lecito pensare sia difficile possa succedere proprio ora, dopo una stagione in cui, come detto, il copione delle partite perse è stato pressoché sempre lo stesso. Starà quindi ai giocatori tirare fuori tutto quello che hanno e dare il massimo per superare la serie contro Treviso con l’unico obiettivo di raggiungere le semifinali, che la Virtus non disputa dalla lontana stagione 2006-2007, decisamente troppo distante. 

Sulla carta la Virtus partirà favoritissima come molte altre volte quest’anno, stavolta dovrà però mantenere i favori del pronostico.

L’AVVERSARIO: DE LONGHI TREVISO

Classificandosi come terza, la Virtus affronterà quindi la De Longhi Treviso, già certa del sesto posto da diverse settimane. 

Nonostante l’evidente differenza in termini di talento, entrambe le squadre hanno avuto per tutta la stagione una notevole efficacia offensiva, registrando rispettivamente 85.6 e 84.0 PPG. La Virtus risulta anche essere prima in classifica per assist a partita (22.6) e percentuale da due punti (58.2 %), riuscendo spesso a fare breccia nel cuore delle difese avversarie, mentre Treviso propone giochi molto veloci al fine di tenere il ritmo alto, come indicano i 26.2 tiri da 3 presi a partita, spesso arrivati in transizione.

Se a livello offensivo, come detto, non c’è troppa differenza, a livello difensivo il divario è invece molto significativo. I bianconeri subiscono 77.4 punti a partita, costituendo la terza miglior difesa del campionato, mentre Treviso è ultima in questa classifica, con oltre 88 punti subiti di media, che diventano 97.5 se ci limitiamo agli scontri contro la Virtus. Appare quindi evidente che questa sarà una delle chiavi della serie: più la squadra veneta riuscirà a ridurre gli errori nella propria metà campo, più aumenterà le proprie chance; allo stesso modo, più la Segafredo imporrà efficacemente i propri ritmi e riuscirà ad approfittare delle lacune difensive avversarie, spesso notevoli, più la probabilità di chiudere la serie in soli tre atti (fondamentale quest’anno visto il calendario) sarà alta. I precedenti dicono 72-98 e 97-68 a favore dei bianconeri.

I TRE PUNTI FONDAMENTALI

  • Il numero di palloni che la Virtus riuscirà a giocare vicino al canestro, dove segna con grande facilità e dove Treviso non ha nessun corpo da opporre alla fisicità di Gamble, sofferta moltissimo da Mekowulu, e alla dinamicità di Hunter.
  • Le palle perse della Virtus (13.9 a partita), che spesso ne hanno limitato il potenziale offensivo.
  • La differenza nella lunghezza dei roster a favore della Segafredo, ancora più accentuata a causa dei back to back.
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