E’ stato decisivo nell’ultima azione difensiva milanese di gara 5 con una giocata da grande campione su Baldwin ed ecco che Kyle Hines in un’intervista rilasciata a TuttoSport parla della lunga serie con il Bayern Monaco, della sua nona partecipazione ad una F4, di come si vive una F4 e del Barça.
Il Bayern Monaco
«Abbiamo dato tutti il meglio, lavorando da luglio scorso. Siamo cresciuti nel corso della stagione, i più giovani come Punter, LeDay e Shields sono maturati tantissimo. L’idea era riportare Milano nel posto che meritava, che aveva in passato».


Le F4
«Dobbiamo avere la stessa mentalità, l’approccio. L’esperienza conta. Ricordo che alla mia prima Final Four andai a chiedere consiglio all’amico Batiste, del Panathinaikos. Aveva vinto tanto. E mi disse, semplicemente: devi confidare in ciò che hai fatto, ripetere ciò che avete eseguito per tutto l’anno. E non dimenticare di goderti il momento. Aveva ragione».


Il Barça
«Tanti giocatori decisivi, una mentalità difensiva importante costruita da un coach straordinario come Jasikevicius, ora anche l’esperienza di Pau Gasol. Hanno avuto infortuni e fatto aggiustamenti rispetto al primo confronto con noi. Abbiamo perso, ma sono più che convinto che abbiamo ottime possibilità di vincere».


Kyle Hines e la sua nona volta alle F4
«Un giocatore di solito pensa al futuro, a ciò che verrà. Ma certo essere associato a questi risultati è una soddisfazione pazzesca, dà il senso del lavoro svolto. Ogni stagione è più dura, più difficile e faticosa. Ma è una motivazione già questa. Gli anni passano, bisogna essere più attenti. Poi mano a mano che alzi trofei, diventa una dipendenza vincere, non puoi farne a meno, senti la necessità di riprovare quelle sensazioni. Che poi non sono mai uguali del tutto».


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