Road to Playoffs: Toko Shengelia è tornato

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“Il più grande colpo di questo mercato”

La stragrande maggioranza dei media e degli appassionati aveva accolto in questo modo la firma di Tornike Shengelia col CSKA Mosca la scorsa estate, tanto da considerare la corsa al titolo essenzialmente un affare fra i russi e l’altra corazzata messa in piedi durante l’offseason, ovvero il Barcellona di Jasikevicius.

“Toko” d’altronde era letteralmente esploso sotto la guida di Dusko Ivanovic nella passata stagione, affermandosi come la miglior ala grande del Vecchio Continente – quasi 16 punti e oltre 5 rimbalzi a partita e 26 volte in doppia cifra sui 28 match di Eurolega disputati prima dell’interruzione a causa del Covid – e portando il Baskonia a vincere la ACB in maniera inaspettata proprio contro il Barca nella bolla di Valencia.

A vedere la classifica finale della Regular Season si direbbe che i pronostici di inizio stagione per la squadra di Itoudis siano stati rispettati, ma i numeri a volte non raccontano fedelmente la verità e se i blaugrana hanno avuto un cammino regolare, quello dei moscoviti si è rivelato invece pieno di alti e bassi: da questo viaggio sulle montagne russo non è stato esente il georgiano, protagonista di una stagione sin qui a due facce.

Toko in azione contro l’Alba (credits: Turkish Airlines Euroleague)

UN TOKO IRRICONOSCIBILE NEL GIRONE D’ANDATA

È bastata una manciata di partite per scalfire immediatamente l’immagine che ci si era fatti di Shengelia solo sei mesi prima, ma si sa, nel mondo globalizzato e digitalizzato non si aspetta la fine del processo per emettere una sentenza. L’inizio di stagione del georgiano è stato tutt’altro che da sogno e passare dall’essere il leader assoluto di una squadra a “uno dei tanti” è un compito difficile da metabolizzare prima nella testa che sul campo. I ritmi elevati, i tanti possessi e le transizioni concluse con i suoi voli sopra il ferro si sono trasformati in giochi a metà campo in cui spesso Toko ha dovuto vestire i panni del tiratore piazzato su uno dei tanti pick ‘n’ roll che coinvolgevano Mike James e Nikola Milutinov, l’altro grande acquisto estivo finalizzato da Vatutin: una situazione tecnica, in poche parole, che non lo vedeva più protagonista. I numeri in questo caso ci vengono in soccorso e ci dicono che nelle prime 17 partite Shengelia ha messo a segno 9.2 punti a partita con un poco confortante 27.7% da 3 punti, collezionando solamente 7 doppie cifre. Guardando le partite diventa netta la percezione di un potenziale stritolato dagli isolamenti degli esterni russi.

Shengelia-Hines potrebbe essere una delle sfide più esaltanti delle prossime Final Four (credits: Turkish Airlines Euroleague)

COMUNQUE ESSERE D’AIUTO

Nonostante la situazione difficile Shengelia non ha mai dato un accenno di nervosismo né in campo né in panchina, consapevole che un periodo di transizione e di adattamento in una big europea era quanto di più normale ci si potesse aspettare e così, da grande giocatore, ha cercato il modo migliore per essere utile alla causa, partendo dalla difesa. Spulciando le statistiche avanzate balza all’occhio un dato che dà l’idea di quanto il georgiano sia in grado essere influente nelle vittorie del CSKA pur senza sfoggiare un tabellino personale strabiliante: è quello relativo al Defensive Rating. Nei 23 successi ai quali ha contribuito ha fatto registrare un defensive rating di 106.9, mentre sprofonda a 118.6 nelle sconfitte: quando Toko è attivo e presente con i suoi show forti sul playmaker avversario, il risultato prodotto in molti casi è una palla recuperata dal CSKA.

Uno scontro fra titani che si ripeterà fra pochi giorni (credits: Turksh Airlines Euroleague)

UN FINALE DA LEADER

Itoudis è un uomo, prima che allenatore, capace di guardare oltre il campo, in grado di escludere, per il bene della squadra, colui che fino a quel momento era l’MVP non solo dei russi, ma dell’intera Eurolega. Avrebbe potuto soprassedere ai colpi di testa di MJ, a maggior ragione dopo l’infortunio di Milutinov, avrebbe potuto continuare a battere la stessa strada che lo ha portato, durante la stagione, a vincere anche 12 gare consecutive: niente di tutto questo.

Il coach greco ha cambiato le carte in tavola, capito e apprezzato tutto il lavoro sporco di Shengelia, decidendo di affidargli le chiavi dell’attacco proprio come al Baskonia pochi mesi prima. La chiosa alla Regular Season del CSKA è effettivamente agli antipodi rispetto ad un inizio di stagione in cui la palla veniva fermata eccessivamente: la media assist stagionale di 15.8 – che relega i russi al penultimo posto della specialità davanti alla sola Stella Rossa – nelle ultime 4 gare (tutte vinte) diventa di 21.5, frutto di una ricerca spasmodica di Toko Shengelia come prima opzione in post basso, da cui il georgiano è in grado come pochissimi di attaccare frontalmente o attirare un raddoppio arretrando verso canestro di potenza, facendo partire una fucilata con tempi perfetti in direzione del compagno libero sul perimetro. Il girone di ritorno recita 13.7 punti di media con il 41.6% da tre, con 13 doppie cifre in 15 partite disputate, ma è sufficiente aver assistito alla partita col Pana per capire che Toko è tornato: nel terzo quarto, nel periodo di maggiore difficoltà dei russi, l’ex Baskonia ha aggredito ogni linea di passaggio dei greci scatenando l’entusiasmo generale dopo una delle sue schiacciate in contropiede proprio come ai tempi della Fernando Buona Arena. In quel preciso momento – in una partita che nonostante la posta in palio, Itoudis e i suoi hanno approcciato come una Final Four – abbiamo rivisto il Tornike Shengelia di sempre: quello irresistibile, quello instancabile, quello immarcabile.

Quello che, insieme a Jan Vesely, ci regalerà probabilmente il quarto più spettacolare di questi Playoff.

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