Marko Guduric: colui che ha svoltato la stagione del Fener

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Se c’è un giocatore che ha cambiato il volto del Fenerbahce di Igor Kokoskov, quello è Marko Guduric. Il Fener prima del suo arrivo era una cosa; quello dopo il suo ritorno in Turchia un’altra.

Ancora una volta basta leggere i dati che non dicono tutto quello che succede in campo, ma danno un buon punto di partenza da cui partire. Prima di Guduric i gialloneri erano 5-10, mentre ora, a regular season terminata, vantano un record di 20 vittorie e 14 sconfitte. Praticamente dall’arrivo della guardia serba, i turchi hanno perso solo 4 gare su 18 giocate. Numeri da capogiro!

Il Fenerbahce della prima parte di stagione faceva un’enorme fatica in fase di impostazione: Lorenzo Brown è un buon giocatore, ma la fase d’impostazione non è una delle sue spiccate qualità. Per capacità di letture non è al livello richiesto dalla Turkish Airlines Euroleague e lo si è potuto constatare nelle prime uscite stagionali. La manovra con Brown in fase di playmaking perdeva di fluidità, qualità e tempi di gioco: tre cose che, se deficitarie, possono completamente imballare la fase offensiva.

Per ovviare a quella situazione si era giustamente pensato a mettere con più continuità la palla in mano a Nando De Colo che quel ruolo sa farlo benissimo. Si intende alla perfezione nei pick&roll con Jan Vesely e porta quella visione qualitativa che Brown non può garantire. Tuttavia, utilizzare e “spremere” De Colo come facilitatore, significa anche averlo meno presente in fase realizzativa. In un certo senso è una mossa che dà quello che toglie. Anche considerando che l’ex CSKA è la prima soluzione offensiva del Fener e che dopo Vesely e Pierre ce ne sono poche altre.

Come Guduric ha cambiato il gioco del Fenerbahce

Poi è arrivata la svolta: il Fener ha preso il giocatore che meglio si inseriva in quel sistema di gioco e che serviva alla squadra in quel momento per cambiare rotta, ovvero Marko Guduric. Il serbo ha deciso così di tornare a quella che era stato la sua casa per due anni prima dell’esperienza in NBA. Esperienza che, a Memphis, Tennessee, non è mai sbocciata davvero e si è rivelata fallimentare. Finito il sogno americano, l’ex Stella Rossa è tornato a fare quello che sa fare meglio, ovvero essere uno dei migliori nel suo ruolo in Eurolega.

Nelle 19 gare giocate in maglia giallonera in Eurolega, Guduric ha fatto registrare 11.6 punti di media a partita (col 52.6% dal campo e il 39.1% dall’arco), insieme a 2.5 assists ad allacciata di scarpe e un 10.2 di PIR di media. Insomma, i numeri di uno che fa la differenza nella sua squadra.

Guduric, infatti, innanzitutto ha portato una soluzione offensiva in più a Kokoskov; il che non è scontato. Il serbo segna con continuità dall’arco, attacca il canestro concludendo al meglio con entrambe le mani e, come il compagno di squadra De Colo, è un amante dell’arresto e tiro dal mid-range.  Ma l’aspetto che di più ha cambiato il Fener è quello che l’ex Grizzlies può dare in fase di playmaking.

Fenerbahçe
Marko Guduric durante un’azione di gioco contro Alexej Shved

Guduric prima di godere di qualità tecniche sopraffine, gode anche di un IQ cestistico sopra la media che gli permette di leggere al meglio tempi e giocate. I suoi pick&roll con Vesely o O’Quinn (altra aggiunta interessante al roster di Kokoskov) possono rivelarsi mortiferi per le difese avversarie vista l’ampia gamma di possibilità che possono scaturirsi.

In più, la sua presenza in campo permette a De Colo di giocare molto di più off the ball, per esaltare le sue qualità di scorer. In questo modo il Fener può vantare sul parquet due facilitatori con cui l’attacco può diventare una macchina da guerra per fluidità, qualità e rapidità di gioco.

Guduric, per di più, sa anche difendere egregiamente e cambiare senza problemi su alcuni tipi di lunghi, dato il suo metro e 96 cm di altezza. Nel sistema di Kokoskov, quindi, la sua presenza si è rivelata decisiva sia su una metacampo che sull’altra. In generale, poi, è quel tipo di giocatore, come anche Vesely per il Fener, con il quale tutto il resto della squadra gioca meglio. Sia perché detta i tempi di gioco, sia perché la palla passa quasi sempre dalle sue mani per costruire qualcosa di buono.

Se dopo un avvio disastroso il Fenerbahce si trova ora qualificato per i quarti di finale della Turkish Airlines Euroleague parte del merito va a all’apporto dato proprio dall’arrivo in corsa di Marko Guduric. Non è un caso che Kokoskov e i compagni non possono più farne a meno…

Per le fasi finali dell’Eurolega la sua leadership ed il suo valore tecnico saranno decisivi per i turchi, data anche l’incertezza legata all’infortunio alla caviglia di Jan Vesely. L’obiettivo, in ogni caso, sarà quello di rialzarsi dalla sconfitta di Madrid, per ritrovare la brillantezza mostrata per tutta la seconda parte di stagione. E per farlo servirà la migliore versione della guardia serba col numero 8!

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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