Real v Tenerife, è il Madrid di Laprovittola?

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Real v Tenerife, gara della Jornada 30 di Liga, è un’altra prova convincente dei madrileni, alla guida dei quali, dopo il “clasico” si conferma Nicolas Laprovittola.

84-76, partita vera che illumina una volta di più quello splendido campionato di pallacanestro che è la Liga Endesa. Vince il Real, perde un Tenerife che non esce minimamente ridimensionato da un confronto tra due gran belle squadre.

QUANDO IL GIOCO SI FA DURO… ECCO IL REAL

In sei giorni ecco Madrid. Il trionfo di Istanbul per accedere ai Playoff, quello nel “clasico” per ribadire la superiorità, definitivamente, in stagione regolare di Liga e ieri la prova notevole contro l’ottimo Tenerife.

Per i dubbi sul Real Madrid si prega di ripassare più avanti. Ed ora magari qualche certezza potrebbe scricchiolare anche in casa Efes.

Mille difficoltà, una situazione infortuni che non lascia respiro, un ambiente nazionale che vede nei rivali storici del Barcellona i favoriti di tutto: forse Laso ed i suoi hanno ricavato forza anche da tutto ciò. Di certo, nessuno osi sottovalutate i “blancos”, che lottano sempre al massimo delle loro possibilità ed anche oltre.

LAPRO, UN UOMO (NON SOLO) AL COMANDO

21, 3 rimbalzi, 9 assist ed 1 sola persa. 5/9 da tre, 1/2 da due, 4/5 ai liberi per un +27 di plus/minus e 28 di valutazione. La serata del Wizink center ha un padrone che si chiama Nicolas Laprovittola.

Proprio nei giorni in cui impazza il mercato, nel quale nomi eccellenti come quello di Pierria Henry, oltre al già firmato Thomas Heurtel, vengono accostati ai colori delle “merengue”, ecco che il figlio dell’ex candidata alla presidenza argentina Margarita Stolbizer prende in mano la squadra e la porta ai massimi livelli.

Discusso? certo. Dato per partente? Certo. Decisivo nel momento clou della stagione? Certissimo.

Tra la Ulker Arena, il Palau ed il Wizink Center siamo a 51 punti, 24 assist, solo 6 perse, 5/9 da due e 11/21 da tre per un 69 di valutazione. Averne di giocatori del genere su cui aver dubbi.

FIDUCIA E “LASISMO”

Fiducia è la parola chiave del Real di oggi. Tutti sembrano avere perfettamente in chiaro cosa fare e come farlo, senza andare fuori dal seminato del “lasismo”.

Coach in totale controllo ed ognuno al suo posto, tutti in grado di superare le difficoltà e portare il proprio mattoncino. Il tutto in un contesto tecnico di coaching eccelso, perchè anche in una stagione difficile dimenticare come alleni Laso è un peccato mortale.

TENERIFE, SFIDANTE SERISSIMO

Una squadra seria, una squadra che gioca molto bene a pallacanestro e che giustamente e meritevolmente è terza nella lega più difficile d’Europa. Non si vincono 23 partite su 28 giocate in Liga Endesa se non sei forte e se non giochi bene.

Basket moderno, nell’accezione positiva come in quella negativa del termine, molto legato ai vantaggi creati sul “pnr” da Huertas e Fitipaldo, una batteria di tiratori letali, tra i quali Salin e Sulejmanovic assai sottovalutati a livello continentale, lunghi efficaci guidati da uno Shermadini che come il buon vino aggiunge qualità ad ogni stagione.

Almeno 10 uomini in rotazione ai quali ora si aggiungerà Charles Jenkins, arrivato dall’Olympiacos per il finale di stagione e certamente in grado di dare una mano importante in un settore, come quello della difesa sui creatori di gioco avversari, in cui la squadra effettivamente un po’ soffre.

Che la trovino il Barça o il Baskonia, in un’eventuale semifinale, servirà molta attenzione.

LE TORRI GEMELLE

Laso parte con Tyus e Tavares in campo contemporaneamente. In un passato nemmeno troppo lontano erano Reyes e Tavares, resta il fatto che le due torri, così inusuali in un basket farcito di “small ball”, sono una delle cose più interessanti da vedere.

E’ chiaro che l’idea Tavares-Poirier è già ben chiara nella mente del Coach vitoriano: le caratteristiche del lungo francese, se immutate rispetto all’ultimo periodo baskonista, dovrebbero permetterlo senza problemi. Mirotic e Brandon Davies sono nel mirino ed in quel post basso sarà scontro frontale, totale.

(Photo: Twitter @RMBaloncesto )

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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