Round 24: Il Maccabi travolge il Khimki

Ciro Abete
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Nel recupero della 24esima giornata, Maccabi distrugge il Khimki per 92-62, in una partita meno equilibrata di quel che dice il già largo punteggio.

Una no-contest che dura effettivamente quattro minuti.


L’agonismo in campo dura infatti quattro minuti, il tempo in cui i Moscoviti (privi di Shved) riescono a reggere il Maccabi, cioè quando toccano il massimo vantaggio.
Da lì in poi è un monologo israeliano.
Emblematici sono i parziali dei primi tre quarti: 22-12,31-13 e 20-13, con la squadra di Tel Aviv che tocca il massimo vantaggio nel terzo quarto, sul punteggio degno delle minors di 67-27.
La partita nel secondo tempo si trascina stancamente verso la fine, con Sfairopoulos che può ruotare tutti gli effettivi e con Mickey e McCollum che riescono a collezionare cifre di tutto rispetto e termina 92-62.

Qualche spunto tecnico

E’ difficile parlare di tecnica in una partita del genere, ma se proprio vogliamo trovare qualche spunto tecnico possiamo dire che la difesa di Maltseev è stata imbarazzante, a voler essere generosi, non riuscendo a tenere nemmeno un palleggio dei piccoli israeliani sia contro situazioni di 1c1 che contro situazioni di PnR.
Se poi riuscivano a collassare nell’area negando il ferro, la rotazione era talmente lenta da concedere tiri comodissimi nel perimetro.
Inoltre, l’assenza di Shved ha reso ancora più sterile l’attacco senza alcun esterno in grado di creare vantaggi, tant’è che il Maccabi è riuscita a contenere semplicemente tutti i pick and roll in cui non è coinvolto McCollum ed è riuscita ad anticipare quasi sempre i piccoli senza palla, rompendo così il flusso dell’attacco.

Qualche numero

6 uomini in doppia cifra per il Maccabi che ha tirato con il 55% da 2 e quasi il 40% da tre: 13 di Wilbekin (senza errori dal campo) e di Zizic (con 7 rimbalzi), 12 di Bender (con 7 rimbalzi), 11 di Blayzer, 10 di Dorsey (6 assist) e di Dibartolomeo.

Mentre l’attacco del Khimki si è poggiato quasi totalmente sull’asse McCollum-Mickey: il primo è stato l’unico a riuscire a condizionare un minimo la difesa israeliana e a creare vantaggio, chiudendo con 17 punti. Il lungo, invece, ha mostrato gran parte del suo repertorio offensivo, soprattutto con gli short roll che hanno dato un po’ di respiro all’attacco moscovita. 21 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate il suo bottino.
Anche Karasev ha chiuso in doppia cifra con 11 punti e 8 rimbalzi.

Il ritorno del pubblico: l’aspetto più interessante e positivo del match.


L’aspetto più interessante della partita è sicuramente la presenza, per la seconda partita consecutiva a Tel Aviv, del pubblico, che ha scaldato un po’ l’atmosfera alla Yad-Eliyahu Arena e si spera possa essere il primo bagliore di luce in fondo a questo terribile tunnel della pandemia.

Due squadre che non hanno più nulla da chiedere alla stagione


Entrambe le squadre erano già ampiamente fuori dai playoff: il Maccabi andrà venerdì a far visita allo Zenit per una fondamentale partita (per i Russi) in chiave qualificazione post-season, mentre il Khimki affronterà l’Olympiakos, in un incontro che sarà utile solo per le statistiche.
La stagione della squadra di Mosca è stata semplicemente tragicomica e questo match ne rappresenta una nitida immagine.
Stasera davvero per alcuni momenti siamo stati in difficoltà, quasi quanto i concorrenti di una serie comica ora in voga, nel non ridere davanti ad uno spettacolo che oscillava tra l’indecente e l’esilarante.
Speriamo davvero di non trovare l’anno prossimo una squadra materasso del genere e di non vedere un teatro dell’assurdo come messo in scena dall’ineffabile armata moscovita.

IL TABELLINO DELLA GARA

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