Baskonia gioca un basket meraviglioso e si beve anche il Pana nel Round 32

Eurodevotion

Partita manifesto del Baskonia di Dusko Ivanovic, che travolge il Pana a OAKA

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Il Baskonia è inarrestabile. Arriva la nona vittoria negli ultimi 10 turni di Turkish Airlines Euroleague per gli uomini di Dusko Ivanovic. Il 97-82 di OAKA è un inno alla bellezza della pallacanestro, almeno da parte basca.

La rimonta miracolosa di Vitoria entra nella sua fase decisiva. Il Baskonia entra in zona playoff a due turni dal termine, superando il Real e portandole via la settima posizione. In attesa del match di Valencia domani sera, contro l’Olympiacos.

Sesta sconfitta nelle ultime 7 partite per il Panathinaikos di Oded Kattash.

Entriamo nel vivo della sfida tra Pana e Baskonia nei 5 punti evergreen di Eurodevotion

Il match-up Henry-Sant-Roos

Uno degli snodi previsti alla vigilia della sfida. C’è partita sostanzialmente nei primi 5 minuti di gioco, quelli in cui il Pana sembra addirittura farsi preferire.

Buona parte del merito è di Howard Sant-Roos, che è magistrale nell’appiccicarsi al playmaker ospite nei primi secondi del possesso. Di fatto, impedendogli di alzare il ritmo e imponendogli tempi di entrata nei giochi più lenti. Il giocatore cubano, ma di formazione italiana tra Gerardiana Monza, Casalpusterlengo e Bernareggio, esalta la buona transizione difensiva dei greens nelle prime battute.

Fa anche di più, perchè non cede al ball-handling del suo avversario diretto e lo manda dentro, laddove muscoli e centimetri non mancano ai lunghi greci in protezione del proprio canestro.

I 40 minuti contro il Baskonia e Pierria Henry sono infiniti in questo periodo, però. E’ cosi che la point-guard USA inizia a cucinare a fuoco lento il Pana nel secondo quarto. Per poi prendere le redini del match in mano nella ripresa, esattamente come aveva fatto settimana scorsa contro l’Olimpia. Con quelle gambe che sono dei mulinelli che risucchiano chiunque prova a opporsi alla sua forza centrifuga in campo aperto e con il palleggio-arresto-tiro dal mid-range che ha messo in ginocchio anche Sergio Rodriguez.

Il quintetto piccolo del Baskonia

Ancora una volta, è il quintetto senza centro di ruolo a fare la differenza vera e a rendere il Baskonia letteralmente ingiocabile. Messo in scacco Ettore Messina, Dusko Ivanovic fa saltare completamente i piani del suo collega sul pino ateniese dopo il secondo fallo di Ilimane Diop. Panchinato definitivamente dopo 7 minuti di partita. Youssoupha Fall nemmeno metterà piede sul parquet.

E’ anche la morfologia del Pana a suggerire questo atteggiamento tattico. Allora via libera a Giedraitis-Peters-Polonara, per una struttura di squadra da assalto totale e particolarmente versatile. Tutta reattività e cambi in difesa, per poi sprigionare i cavalli in transizione. Non solo, perchè questo assetto rende il Baskonia una squadra particolarmente difficile da leggere anche a difesa schierata, in questo momento.

Specialmente per un Pana dalla filosofia costitutiva praticamente opposta. Un complesso stanziale, che fa della forza fisica sotto canestro un paradigma. Va da sè che gli ospiti si facciano inseguire a tutto campo e decidano di attaccare i lunghi della squadra di casa aprendosi con i propri oltre il perimetro.

Il risultato è un tripudio rock esaltante. Al ritmo impetuoso dei suoi 24 assist, con le 12 perse che sono controindicazione di un ritmo diventato talmente alto da viaggiare costantemente sul filo della frenesia. Al cambio, comunque accettata di buon grado da Dusko Ivanovic, sulla panchina del Pana nella stagione 2014-15.

Inevitabile che le percentuali al tiro ne traggano beneficio. Il 21/39 da 2 è già buono, ma il 14/20 da 3 è addirittura formidabile. Nonchè massimo stagionale per triple realizzate e miglior prestazione balistica in trasferta negli ultimi 3 anni. Insomma, il contesto ideale per esaltare i singoli interpreti, nonostante le rotazioni corte. 4 uomini in doppia cifra. Soprattutto un Alec Peters ingenieristico, un Giedraitis tentacolare nella metà campo difensiva e un Zoran Dragic alle prese con una seconda giovinezza cestistica. Lo sloveno appare in una forma vista in pochi momenti nella sua carriera.

Naturalmente, non abbiamo dimenticato il MVP di serata (mica la prima volta..), Achille Polonara

Benvenuti all’Achille Polonara show

Aveva appena fatto in tempo a griffare la miglior prestazione della sua carriera europea contro Milano, con tanto di career-high in PIR (33), che ci tocca rivedere tale considerazione e riscrivere il record.

Il lungo italiano dice 22, con 11 rimbalzi, 4 assist, 3 recuperi e 36 di PIR. Per la cronaca, siamo alla nona partita consecutiva in doppia cifra di valutazione. Cose che appartengono solo ai migliori interpreti di questa competizione e Achille è ormai certamente parte dell’èlite continentale.

Un giocatore in continua evoluzione, per una completezza tecnica che dovrebbe lasciare sbalorditi, se non fosse che gli vediamo compiere determinate gesta dal Torneo Final di ACB della scorsa estate. Dusko Ivanovic è l’uomo che gli sta cambiando radicalmente la carriera. Ricordato in Italia come un sorvolatore dei ferri pazzesco, cui gli veniva imputata una certa monodimensionalità, legata a qualche difficoltà di troppo dai 6,75.

Polonara ha risposto diventando un elemento in grado di ricoprire indifferentemente tre ruoli, dall’ala piccola al centro. Di essere minaccia costante sia attaccando a metà campo che correndo in contropiede, sempre la sua dimensione naturale. Così come fronte e spalle a canestro. Passo avanti cruciale, ha messo a punto un tiro decisamente solido da fuori, alla luce del 46% su 108 tentativi.

L’albatross di Ancona è addirittura un passo oltre e non vuole smettere di stupire. Allora sta sviluppando il suo gioco dal post-alto. Con il passare delle partite, sta diventando play aggiunto dalle letture raffinatissime. Per citare un suo connazionale, sembra di assistere a una evoluzione speculare al Nicolò Melli di Bamberg, insieme ad Andrea Trinchieri. Altro grande protagonista di un’Eurolega che parla sempre più l’italiano.

Achille Polonara vs Pana | Eurodevotion

Mitoglou: il volto migliore di un Pana che combatte con poche armi

Poco da salvare in questo Pana, che deve inchinarsi al cospetto di un Baskonia semplicemente molto più forte. Tuttavia, al contrario di quanto potrebbe suggerire il punteggio, si potrebbe rendere giustizia al lavoro di Oded Kattash riconoscendo alla formazione ateniese una resilienza maggiore rispetto a diverse fasi di questa orribile campagna continentale.

Soprattutto facendo il confronto con il 93-72 dell’andata, con un’altra guida tecnica. Occasione in cui i greens uscirono completamente dalla partita, da un punto di vista mentale, alla prima vera difficoltà. Contro un Baskonia lontano parente della macchina da guerra attuale, peraltro.

Il Pana di Kattash ha provato a eseguire fino alla fine. Indipendentemente dal punteggio. La sensazione è che, non avendo più la pressione del risultato e della classifica, si stia già cercando di costruire le basi della prossima stagione. Mostrando qualche segnale di progresso sul piano dell’alternanza tra gioco interno e perimetrale, per quanto si presentasse alla palla a due come la squadra meno efficace nel tiro da 3, con il 34,6%.

Una stagione in cui il Pana dovrà riacquisire maggiore credibilità e rispetto, ciò che lo ha contraddistinto nella sua gloriosa storia. Lo stesso che Kattash ha chiesto alla terna nei dialoghi costanti lungo la linea laterale. Tentativo che vedrà certamente alla guida Kostantinos Mitoglou. Una delle pochissime luci in questo Pana. Prestazione pressochè impeccabile la sua. Probabilmente la migliore di una stagione comunque di progresso e acquisizione di consapevolezza nei propri mezzi.

Nella prossima sarà atteso all’esame della continuità. Nel frattempo, apprezziamo un giocatore estremamente sicuro quando chiamato al piazzato, piedi per terra. Pressochè una sentenza dal gomito. 22 punti, 7/12 al tiro, 8 rimbalzi e 28 di PIR nella sua serata.

Lo abbiamo scritto in estate. Lo ribadiamo adesso. Mitoglou è pronto a esplodere.

14

Il numero di successi ottenuto, in questo secolo, da due squadre che si spartiscono i referti rosa nei 28 confronti diretti dal 2000 a oggi.

Equilibrio assoluto che non rispecchia l’attuale realtà del campo, che vede Baskonia e Pana condurre due campionati diversi. I baschi, però, non avevano trovato grandi soddisfazioni nella capitale greca, negli ultimi anni. Quella di ieri sera, infatti, è una vittoria che mancava dalla serie playoff del 2016. Quando la squadra spagnola eliminò i greci dal Torneo con un secco 3-0.

Altro elemento di discontinuità è legato alla serie aperta di 6 successi casalinghi che si interrompe. Diversamente dalla incredibile rincorsa alla post-season del Baskonia, che sarebbe qualificato a oggi.

Tuttavia, mancano ancora due giornate e tutto può accadere. Efes e Valencia saranno gli ultimi, durissimi ostacoli. Il tutto in un quadro che vede 4 squadre (Baskonia, Real, Valencia e Zenit) racchiuse in una sola vittoria di differenza. Tutte con lo stesso numero di sconfitte.

Siamo alla resa dei conti. Uno spettacolo che ci terrà incollati fino all’ultima giocata, all’ultima sirena. Il Baskonia dovrà cercare di superare quanto già fatto, per non rendere vana l’impresa fatta per rendere possibile ciò che sembrava pura utopia un mese fa.

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