Zalgiris-Alba: Lekavicius guida una rimonta incredibile

Una delle rimonte più stupefacenti di questa stagione, porta l’allievo Schiller a superare il maestro AIto

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Zalgiris-Alba è partita pazza, dall’inizio alla fine. Nella prima metà Aito sembra dare una lezione tecnica al collega “rookie” Schiller. Al rientro dall’intervallo cambia completamente l’inerzia della gara, con lo Zalgiris che corregge il tiro della difesa, totalmente assente nei primi 2 quarti e la ribalta. Guidati da Lekavicius, che festeggia i 27 anni con il massimo stagionale, i biancoverdi si impongono per 96-86.

L’analisi della gara nei 5 punti di Eurodevotion.

Torre e alfiere mettono in scacco il re

Fosse stata una partita a scacchi, Zalgiris-Alba sarebbe stata una grande apertura della squadra di Aito Reneses. In due semplici mosse è riuscito a mandare in crisi l’attacco avversario. La prima vede la partenza di Koumadje in quintetto, per limitare uno dei principali terminali offensivi sotto canestro dei lituani, riuscendoci a pieno per tutta la durata del match. La seconda è quella di favorire il più possibile tiri aperti per il miglior tiratore a roster. Marcus Eriksson segna 17 punti nei primi 20 minuti di gioco. Torre e alfiere appunto, portano l’Alba sul 51-41 all’intervallo.

Rimonta pazza fatta di difesa, energia e aggressività

Il secondo tempo, come anticipato cambia totalmente la musica. Come sottolineato da coach Schiller in mixzone a fine gara, lo Zalgiris alza il ritmo difensivo, senza alzare di troppo quello in attacco “Comunque positivo anche nel primo tempo“. Nei restanti 20 minuti di gioco, il già citato Eriksson mette solo due punti dei 19 totali. Le palle perse avversarie (17 finali) non sono altro che la dimostrazione dell’energia e l’aggressività messa in campo dai biancoverdi. Variabile non calcolata da parte di Aito, che oltre Lauvergne limita l’altra principale bocca di fuoco dello Zalgiris, Grigonis, le seconde linee avversarie.

56 punti dei 96 totali arrivano dalla panchina. Contando che trovano minuti anche chi ne gioca mediamente meno, due sono i protagonisti inaspettati della partita. Karolis Lukosiunas, prima di questo match, viaggiava a 4 minuti di media a gara e 2 punti a partita. Con il 4/4 da 3 segna il record personale e rimane sul parquet più di 13 minuti. Geben è invece la soluzione schilleriana alla serata no dell’omologo centro francese. A spiccare su tutti però, è un’altra grande prova da parte di Lukas Lekavicius, MVP della partita.

Tra due squadre tiratrici ne prevale comunque una

Zalgiris-Alba è anche la sfida tra due squadre che hanno reso spesso il tiro da 3 l’arma in più per vincere. In questa partita prevale comunque la prestazione balistica biancoverde, con il 100% di Lekavicius e Lukosiunas a spiccare tra tutte. Guardando i numeri, le 16 triple realizzate sono la terza miglior prova di specialità di squadra, con il record di 19 firmato contro l’Efes nella scorsa stagione. Anche il 66% da 3 è la terza migliore nella storia del club. Uno dei tanti fattori a decidere Zalgiris-Alba.

Candeline e cioccolatini per l’MVP Lekavicius

Nel giorno del suo ventisettesimo compleanno, Lekavicius si regala una delle migliori prestazioni in carriera, i suoi 21 punti in Zalgiris-Alba segnano anche il massimo stagionale per lui. Incredibile 100% al tiro da 3 (5/5), dove lui è comunque uno specialista, ma anche tanta difesa, sia sugli aiuti che negli 1vs1, che lo portano a infastidire e sporcare le azioni offensive di Granger, Eriksson e Siva. Serata da incorniciare quindi, in quella che rimane una delle sue personali stagioni migliori in maglia Zalgiris.

Zalgiris-Alba: bella vittoria, ma tanti rimpianti

La vittoria lituana in Zalgiris-Alba non può che far tornare il sorriso tra i giocatori di coach Schiller. Il grosso ma rimane, in una partita che non basta comunque ai biancoverdi per rimanere dentro i discorsi playoff. Trattasi di rimpianto visto che prima del ciclo di 2 vittorie in 9 partite, lo Zalgiris era in piena lotta all’ottavo posto. Quella contro il Maccabi è solo una delle tante sconfitte arrivate, per mancanza di tenuta fisica e concentrazione per tutta la durata della partita. Il bilancio neutro di 16|16 in classifica rimane comunque un buon risultato, nell’anno della rivoluzione post Jasikevicius.

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Riccardo Corsolini

Appassionato di Sport in generale, nato e cresciuto con la pallacanestro in testa e nelle mani. Scrivo della mia squadra e di Eurolega su Eurodevotion, tentando di prendere il ferro.
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