Real-Efes: a Madrid è festa soprattutto dei turchi

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L’Efes fa felice Milano e festeggia la post-season con un’altra partita da dominatrice assoluta. Ecco cosa è successo in Real-Efes al Wizink Center di Madrid.

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Asse Belgrado-Madrid. Ore 19:00 italiane. Il filo conduttore e 40 minuti che valgono una stagione. Sì, c’era anche Zenit-Cska di cui discutere, ma la partita vincente di Milano dipendeva anche e soprattutto dall’esito di Real-Efes.

Al Wizink Center di Madrid c’è un verdetto incontrovertibile: l’Efes o le fermi con le brutte o non hai alcun scampo La squadra di Ataman, escluso lo scivolone incappato a Monaco di Baviera, continua la sua marcia da schiacciasassi e insieme proprio ai moscoviti e ai meneghini di coach Messina centra l’accesso alla post-season.

Nulla da fare dunque per il Real. I Blancos restano ancorati ancora alla prossima partita di giovedì e all’ultima giornata per poter centrare l’ennesima qualificazione alla post-season continentale, seppur in maniera totalmente affannosa.

Real-Efes, dunque, termina sul punteggio di 86-103 in favore dei turchi, che vale il pass per la post-season di Turkish Airlines Euroleague e anche la nostra analisi in 5 punti targata Eurodevotion.

Real-Efes: il terzo quarto dei record condanna il Real

Il terzo quarto, come tutto il secondo tempo messo in scena dai ragazzi di coach Ataman, vale il biglietto per i playoff. L’Efes annichilisce un Real smarrito che tiene bene per metà partita e poi sparisce stritolato dalla forza dell’Efes. 35 punti incassati in 10 minuti di gioco per Pablo Laso sono un rompicapo a questo punto irrisolvibile a due partite dalla RS europea, ma anche nel finale di stagione di Liga Endesa. Di questo passo il finale si prospetta ttro: squadra apatica, priva psicologicamente di leadership che ha sempre dimostrato nel suo passato. E’inutile continuare ad evidenziarlo: è il momento più critico (agonisticamente parlando) nelle ultime 5 stagioni delle Merengues.

Efes: il dominio formato squadra

Se il concetto dei 35 punti incassati dal Real è il punto cardine della storia di Real-Efes, il dato più incredibile lo fa registrare sempre la squadra turca. 7 giocatori in doppia cifra in punti realizzati in questa sfida, a questo livello, fa emergere non solo le difficoltà mostruose messe in mostra dal Real di Laso, ma le doti straordinarie di una squadra che negli ultimi due mesi è tornata a dominare i 28×15 metri di parquet con il suo sistema. L’individualismo basato sul collettivismo, che rende il giocattolo di Ataman difficilissimo da arginare, specie in questa parte clou della stagione.

Thompkins-Garuba: l’unica nota positiva dal cui ripartire subito

Serve un’identità. Il Real dopo Campazzo non ha saputo reinventarsi e cullarsi sui propri allori a stagione in corso non è un grande beneficio. Vero che le notizie confortanti in vista della prossima stagione non tardano ad arrivare, ma ad oggi il futuro prossimo sembra apparire sempre più nero. Gioco involuto, apatia al reagire agli eventi della partita, linguaggi del corpo abbastanza forzati anche quando si è sul filo della partita. Se bisogna trovare qualcosa di veritiero e positivo in casa Blancos, basti guardare Thompkins e Garuba. L’asse formato dal prodotto della cantera madrilena e l’ala americana ha tenuto in vita come poteva il Real, ma l’individualismo in questo caso fine a sè stesso non porta da nessuna parte… Ripartire da loro finchè non sia troppo tardi.

Usman Garuba: lui il migliore insieme a Thompkins in casa Real Madrid

Solo Shane: lui l’Mvp di Real-Efes

Tra i meravigliosi sette giocatori 5 stelle plus in forza all’Efes bisognerebbe scegliere per bene. Merita grande considerazione l’uomo copertina Kruno Simon, ma la palma da MVP va sempre al solito e solo Shane Larkin. Altra partita da trascinatore vero. Campione che ormai riesca a capire ogni singolo momento in cui azzannare e far sua la partita, ma soprattutto quando arriva a Madrid come nella passata stagione fa vedere che giocate e che leadership trasmette alla sua squadra. 16 punti e 5 assist cruciali per la vittoria dei suoi, che gli valgono la palma di MVP della sfida.

Shane Larkin: l’MVP di Real-Efes

Real Madrid: 80 minuti da brivido

Ora per i Blancos questa partita è la pivotal della stagione. Ottavo posto attuale, l’ultimo disponibile per i playoff da difendere con le unghie e con i denti, con la possibilità di disputare subito al primo turno un Clàsico con il Barça da leccarsi i baffi. I problemi però ora sono anche i risultati degli altri. Baskonia ora sopra per scontri diretti, Valencia domani in un match fondamentale con l’Oly e sperando nel recupero tra Maccabi e Zenit della prossima settimana per poter sperare di restare ancora vivi. Nella settimana santa serve davvero un miracolo adesso. 80 minuti, tutti in apnea. Real ora o mai più: si deve fare molto di più di così.

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