Euroleague Power Ranking, la volata decisiva

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Euroleague Power Ranking prima delle gare decisive degli ultimi tre turni di stagione regolare. Dopo toccherà solo al “bracket”.

Quinto ed ultimo appuntamento stagionale con il nostro Power Ranking. Dopo quello dell’1/10, al via della stagione, quello del 23 novembre, a 10 gare giocate, quello di inizio 2021, alla fine del girone d’andata, e quello del 17 febbraio dopo la sosta per le coppe nazionali, eccoci con il nostro ultimo giudizio a tre, determinanti, turni dalla fine della stagione regolare (tra parentesi la posizione precedente).

1 – EFES (6)

Dominante in tutto il 2021, ha un record clamoroso da 12/2. Distrutte Cska e Fenerbahçe con oltre 30 punti di scarto, ha vinto giocando alla grandissima anche a Barcellona e riservato un trattamento irriguardoso a tutti gli avversari. Larkin non è ancora Larkin, e forse questo è il segreto meglio nascosto di una squadra che oggi è anche meglio di quella che ha dominato la scorsa stagione.

Ergin Ataman
Ergin Ataman, è tornato il dominio

2 – BARCELLONA (1)

La miglior difesa della competizione, recentemente stratosferica a Milano, ha perso 2 partite su 28 giocate nell’anno solare, tra EL e Liga. In attacco ogni tanto si siede un po’ a livello di ritmo, ma resta una delle due maggiori pretendenti al titolo. Attende Gasol come una ciliegina squisita su una torta che Jasi renderà ancora più buona nelle 8 settimane che ci separano da Colonia. Mirotic serissimo candidato MVP.

3 – FENERBAHCE (5)

10 W consecutive, un leggero calo prestazionale, ma siamo sempre a 14/2 nelle ultime 16. E’ bellissimo da vedere quando al meglio, gioca la pallacanestro più originale d’Europa ma Kokoskov sta lavorando all’efficacia di alcune situazioni che nelle gare che contano servono maggiormente. Vesely, senza dimenticare De Colo, da MVP.

4 – OLIMPIA (3)

Le ultime 9 dicono 4/5, col solo squillo moscovita, peraltro contro il peggior Cska della stagione. Se scaccia i fantasmi resta una brutta bestia, difficile per chiunque nei PO. Non è squadra da “soli” Playoff, è molto di più.

le parole dei coach
Ettore Messina, il vero MVP di Milano

5 – CSKA (2)

Oltre la sfortuna c’è una situazione difficile che solo un miracolo gestionale da parte del duo Vatutin/Itoudis può garantire. la squadra resta fortissima, in fondo è quella dello scorso anno con Shengelia, Milutinov e Lundberg in più. Certo, la faccenda James complica tutto. Ci sono le personalità per esplodere invece che implodere. Ha perso uno dei primi cinque giocatori di EL, non va dimenticato.

6 – BAYERN (8)

Straordinaria cavalcata che solo una stagione stravolta da tutto e da tutti non garantisce ancora i PO con un record da 19/12. Ha l’allenatore oggi più meritevole ed una voglia di non farsi battere mai che raramente si è vista a questi livelli in presenza di un così limitato talento. Qualunque cosa accada, giù il cappello.

7 – REAL (4)

Tra una gestione Campazzo discutibile ed infortuni devastanti si trova in zona pericolo. MVP è Laso, ma basterà una gestione tecnica e psicologica oltre la perfezione a garantire la posteason?

Sala stampa
Pablo Laso, lavoro straordinario nelle difficoltà

8 – ZENIT (7)

Il calendario è amico, ma lo è da diverse settimane e si poteva pensare di stare molto più su con 9 gare su 11 in casa. Tecnicamente sembra meno incisivo dei mesi precedenti, ma resta squadra che porta le gare in un terreno molto scivoloso per gli avversari.

9 – VALENCIA (11)

E’ in serie positiva, sia in patria che in Europa, però con sempre qualche inciampo inatteso. Sta giocando bene ed ha vinto una gara fondamentale col Bayern. Ha tre gare accessibilissime, due potrebbero non bastare. Importantissimo aver ritrovato Dubi.

10 – BASKONIA (12)

Soltanto tre W con Pana, Efes e Valencia garantiscono i Playoff. Che sarebbero meritatissimi se non ci fosse stato quel passaggio a vuoto più mentale che tecnico che ha detto 0-4 contro Asvel ed Alba. Stagione dei rimpianti?

11 – ZALGIRIS (9)

Peccato! Peccato perchè pochi hanno meriti come Schiller ed i suoi. Alla fine è emersa la mancanza di un leader di altissimo livello che rendesse possibile portare a casa un paio di W che avrebbero cambiato tutto. Rimane progetto tecnico di assoluto livello e dimostrazione di conoscenza del gioco, da parte del club, che non ha pari.

12 – OLYMPIACOS (13)

Ok gli infortuni, ma questa squadra ha giocato malissimo per lunghi tratti della stagione e non ha mai trovato continuità nell’arco dei 40 minuti. Ora è arbitro decisivo per i Playoff, tra la Fonteta ed il Wizink Center.

13 -MACCABI (10)

Non ha mai imboccato la via di uscita dal tunnel delle gare punto a punto perse incredibilmente ad inizio stagione. Il che dice che non può essere solo un caso o sfortuna. Mini rivoluzione probabile, soprattutto tra gli esterni.

Zalgiris-Maccabi
Maccabi, ad oggi la delusione dell’anno

14 – ALBA (15)

Una squadra che vedi giocare e capisci da chi è allenata. Non esiste complimento migliore. Oltre le 10 W: non è impresa ma immenso merito.

15 – ASVEL (14)

Ha reso l’Astroballe un campo difficilissimo per chiunque ed è un merito. Deve crescere in personalità ed in equilibrio nel gioco dentro/fuori se vuole provarci il prossimo anno.

16 – PANATHINAIKOS (16)

Stagione anonima come risultati ma di costruzione come sistema. Ora servirebbe dare continuità tecnica alla gestione Kattash, uno che può scrivere pagine importanti per il ritorno dei “greens” ai livelli che competono. Con Hezonja.

17 – STELLA ROSSA (17)

Poco o nulla, è una grande delusione. Forse ha subito più di tutti la mancanza del fattore pubblico, ma tecnicamente ha lasciato a desiderare spesso, sia con Obradovic che con Radonjic. La sfortuna, sotto forma di contagi, ci ha messo lo zampino.

18 – KHIMKI (18)

Incommentabile a questi livelli. Squillo col Real, niente altro. Spettacolo che speriamo di non rivedere più in Eurolega.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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