La lavagnetta di Eurodevotion #12: il rip screen del Fenerbahce

Andrea Ranieri
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Questa sera ospite al Mediolanum Forum di Assago sarà il Fenerbahce, squadra che, prima della pesante sconfitta nel derby contro l’Efes, aveva inanellato dieci vittorie consecutive. Merito sicuramente del lavoro di coach Igor Kokoskov, che ha portato in Euroleague un playbook indubbiamente complesso, ma altrettanto affascinante, che ha richiesto tempo per essere assimilato e letto al meglio dai giocatori. Tra le giocate più interessanti c’è quella del rip screen, che, in gergo, identifica un “blocco nella schiena”, volendo tradurre letteralmente dall’inglese. Per dirla bene, un blocco cieco.

E’ stimolante soprattutto il fatto che questo blocco cieco avvenga quando la palla va in post basso, al termine di un set particolarmente complesso, atto a generare il maggior movimento possibile nella difesa avversaria. Anche questa volta, naturalmente ci avvaliamo di un ausilio video dal mondo social. Saranno gli amici di Slappin’ Glass a guidarci nell’analisi del rip screen con palla in post basso del Fenerbahce di Kokoskov.

Come funziona: il rip screen del Fenerbahce

Un utilizzo del rip screen con la palla in post basso

L’azione comincia con il pallone nelle mani di Bobby Dixon, che lo conduce centralmente. I due lunghi partono ai gomiti dell’area, mentre i due esterni negli angoli. Jan Vesely sprinta in guardia per ricevere dallo stesso Dixon. Mentre questo avviene, Danilo Barthel setta un blocco a scendere (che i nostri lettori ormai ben conoscono) per Edgaras Ulanovas, il quale va verso Vesely per giocare con lui un dribble hand off, un passaggio consegnato dal palleggio, nella posizione di punta.

Subito dopo aver bloccato per l’ala lituana, Barthel, sfruttando anche il fatto che il suo difensore sia stato appena impegnato in una precedente collaborazione difensiva, va a sfruttare due blocchi orizzontali in fila sulla linea di fondo (stagger cross screen in gergo), con il chiaro intento di andare a ricevere il pallone in post basso sul lato opposto. Il primo blocco è piazzato da Lorenzo Brown, che aveva tagliato dall’angolo opposto mentre usciva Ulanovas, il secondo è opera di Bobby Dixon, andato a posizionarsi sullo smile dopo il passaggio di entrata per Vesely.

Il difensore di Barthel sceglie di passare sopra ai due blocchi orizzontali e così l’ala tedesca ha lo spazio per prendere posizione e ricevere in post up. Lorenzo Brown, dopo aver bloccato, si spazia in angolo per eventuali scarichi. Ulanovas, con il palleggio, si allinea a Barthel per migliorare la linea di passaggio interna. Intanto che il tedesco sta ricevendo, la cosa più importante è quella fatta da Dixon, che, approfittando della distrazione del proprio difensore, va a piazzare un rip screen, un blocco cieco, sulla schiena del difensore di Vesely. La mancata comunicazione difensiva apre alla facile conclusione dell’azione.

Un set molto dinamico quindi, difficile da interpretare per la difesa in quanto arriva a giocare un blocco pericoloso come il rip screen dopo aver impegnato gli avversari in diverse collaborazioni difensive precedenti.

Come si batte: il rip screen del Fenerbahce

Per l’Olimpia Milano la difficoltà principale nell’affrontare una giocata di questo genere sta ovviamente nel fatto che la difesa in post basso si sia rivelata spesso il più grosso punto debole, quantomeno se limitata a una questione di solo uno contro uno. La prima idea, di non facile attuazione, potrebbe essere quella di negare la ricezione in post basso a chi sfrutta i due cross screen. Come?

Facendo quel che ha tentato di fare il Baskonia nel video, ovvero passando sopra. Perché chi passa sopra abbia il tempo di anticipare in post up serve però che i compagni gli diano una mano. Quindi, il difensore del primo bloccante potrebbe momentaneamente staccarsi dal proprio uomo per effettuare un bump (cioè un contrasto fisico regolare) su chi sfrutta i due blocchi. Ha senso chiederlo al difensore di chi setta il primo blocco per evitare di creare ritardo in chi marca l’esterno che poi porterà il blocco cieco e perché il primo bloccante, alla fine, risulterà l’uomo più lontano dalla palla. Tutto questo dovrà poi essere accompagnato da una adeguata pressione sulla palla.

In caso la ricezione in post basso avvenisse, il problema principale sarebbe posto dal rip screen. A questo punto è fondamentale che chi difende sulla guardia che piazzerà quel blocco non perda mai il contatto fisico con il proprio uomo, seguendo quanto abbiamo detto prima sui due blocchi orizzontali. Fatto questo, è altrettanto vitale la comunicazione con il compagno che subirà il blocco, il quale deve essere prontamente avvertito. Farlo passare per rimanere ognuno con il proprio uomo sarebbe la soluzione ideale, ma un cambio in emergenza, per evitare due punti regalati, non è da disdegnarsi. Soprattutto considerando che il rip screen arriva a fine azione.

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