Incredibile alla Mytishchi Arena! Il Khimki torna alla vittoria battendo il Real Madrid 78-77.

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Read Time:3 Minute, 40 Second

Clamoroso a Mosca! Il Khimki, dopo 17 sconfitte consecutive, supera il Real Madrid al termine di un match al cardiopalma. Decisivo un layup di Alexey Shved.

Era il 17 novembre 2020 quando il Khimki battè lo Zenit in quel di S.Pietroburgo. Da lì in poi si è susseguita una lunga striscia di 17 sconfitte consecutive, condita da vari problemi di natura tecnica ed economica. Oggi quella striscia infinita è giunta a conclusione, al termine di una battaglia durata 40 minuti, col match che non ha mai avuto un vero e proprio padrone. Tanti i cambi al vantaggio, ma tanti mai quanta l’imprevedibilità di questo risultato.

I ragazzi di coach Maltsev sono scesi in campo con la solita leggerezza che li accompagna da qualche mese, ma qualcosa di diverso nell’aria si era annusato quando Sergey Karasev ha lasciato scoccare la tripla del +10 al termine di un’azione rocambolesca.

Match ricco di up&down col Real che ha iniziato abbastanza bene nel primo quarto, ma col Khimki che non ha mollato. Poi, approfittando del calo dei blancos a cavallo dei due quarti centrali, Shved & co. han piazzato il break coronato dalla tripla precendentemente citata da Karasev. Da lì in poi si son susseguiti vantaggi minimi, che si son conclusi quando Shved ha rilasciato il layup che poi è risultato essere il canestro della staffa a 17 secondi dal termine.

Riassumiamo il match attraverso i cinque punti canonici di Eurodevotion.

Asse Shved-Mickey

E’ stato l’asse portante dell’ attacco gialloblù, specialmente nella prima metà della gara.

Jordan Mickey, centro del Khimki e grande ex della sfida

Mickey ha messo in difficoltà Tavares alternando soluzioni di pick ‘n roll a giochi di pick ‘n pop spesso imbeccati da Shved che principalmente si son conclusi col tiro dalla media, grande specialità della casa. Loro due si son dimostrati una coppia letale per le merengues.

La “favoletta” di Errick McCollum

La panchina del Khimki spesso è stata pressochè inesistente viste le numerose partenze che ci son state nelle ultime settimane derivanti dai problemi economici. Ma qualcosa di buono quest’ oggi c’è stato, ed il riferimento riguarda principalmente Errick McCollum.

Poco prima della palla a due, l’insider lituano Donatas Urbonas ha riportato tramite il suo profilo twitter che McCollum e Mickey lasceranno la squadra la settimana prossima.

Ma la notizia più bella è stata la sontuosa prova dell’ex Kazan che, nonostante la consapevolezza di lasciare il team, con professionalità ha messo in piedi una prova da 22 punti in 27 minuti con anche 7 assist.

Almeno il ricordo suo e di Mickey non sarà sbiadito nelle menti dei (pochi) tifosi gialloblù.

Lieto fine.

Le ali del Real

Le ali del Real son state forse l’unica nota positiva di questa serata. Deck ha giocato una partita solida realizzando anche canestri pesanti nel finale, Causeur è stato altrettanto positivo facendo anche le veci di Llull per qualche istante (8 assist), mentre Carroll è stato sublime come sempre, anche se non è un’ala pura.

Merita un pensiero a parte Abalde. Pessimo oggi l’ex Valencia con Laso che gli ha fornito solamente 4 minuti sul parquet. Senza dubbio sta vivendo un periodo di calo, basti vedere alcune lettere offensive insufficienti che sono tranquillamente nelle sue corde.

Essendo un “fresco” blanco, si farà. E’ la gavetta che tutti i grandi del Real hanno vissuto durante gli inizi in maglia madrilena.

Le assenze (ed alcune colpe?)

E’ palese che la sconfitta di oggi sia stata determinata dalle assenze. Thompkins, Llull, Fernandez oltre al lungodegente Randolph son assenze troppo pesanti che una squadra può tollerare ma non all’infinito. Da qui nasce una riflessione.

Perchè non si è voluti rimpiazzare, almeno numericamente, Facundo Campazzo sapendo che Llull fisicamente da qualche anno non è sempre florido? Lo stesso ragionamento può essere tranquillamente elaborato per Fernandez con i suoi problemi cronici alla schiena.

Laso fin ora ha fatto un capolavoro, ma a tirar troppo la corda si spezza.

Il futuro del Real

Ed ora il Real rischia, perchè attualmente è settimo con una partita in più del Fener (che gioca domani a Milano) ed il calendario è tutt’altro che agevole. Le restanti sette saranno Zenit, Barcellona, CSKA, ASVEL, Efes, Olympiacos e Fenerbahce.

Probabilmente è il calendario più difficile non solo tra le prime 8, ma tra tutte e 18.

Ora si vedranno di che pasta son fatti Laso e i suoi uomini.

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