Milano-Khimki non regala sorprese

Milano si impone agevolmente sui russi decimati dalle assenze

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Milano Khimki non regala sorprese e vede la vittoria finale dell’Armani Exchange.

I biancorossi tornano al successo dopo la battuta d’arresto di San Pietroburgo condannando il Khimki alla diciassettesima sconfitta consecutiva.

Risultato finale di 84-74 che andiamo ad analizzare attraverso la classica struttura di Eurodevotion.

UN ANNO DOPO, DESTINI COMPLETAMENTE DIVERSI

Il 20 febbraio 2020, proprio contro il Khimki, vi è stata l’ultima partita con il pubblico al Forum di Assago. I russi si imposero per 78-69 raggiungendo in classifica i milanesi ed agguantando il temporaneo ottavo posto in classifica facendo scivolare indietro il team di Ettore Messina. Una affermazione che generò preoccupazione nei tifosi milanesi pochi giorni prima di una altra gara interna complicata come quella contro il Real Madrid. Dodici mesi dopo i destini si sono completamente ribaltati dato che l’Armani Exchange è tra le prime della classe al contrario di un Khimki in preda ad una crisi tecnica e societaria.

MESSINA E I SUOI TIME OUT IMMEDIATI

93 secondi di partita, Milano subisce un banale canestro da sotto per il 2-6 ospite costringendo Ettore Messina a fermare la gara. Una sospensione che riporta alla mente la sfida dei quarti di finale di coppa Italia contro Reggio Emilia in cui il tecnico catanese si comportò allo stesso modo vista la partenza soft dei suoi. Il Khimki, nonostante le tante assenze e le sconfitte in serie, gioca una partita orgogliosa al cospetto di una AX che difetta in concentrazione in un primo quarto che si conclude con il vantaggio interno per 29-26. Colpiscono i tanti punti subiti dai padroni di casa, un dato non abituale in questa stagione frutto di un approccio non dei più aggressivi anche a causa di un avversario decisamente poco stimolante.

MILANO, LE TRIPLE DEL SECONDO QUARTO PER LA FUGA

Milano Khimki è anche la gara tra la miglior squadra nella percentuale del tiro tre punti (AX) e quella che concede maggiormente dalla lunga distanza (i russi). Logica conseguenza è che il break nasca anche grazie alla precisione balistica, nel tiro pesante, da parte dell’Armani Exchange. I biancorossi concludono il secondo quarto con 6/9 per un complessivo 8/12 che permette la fuga che si rivelerà decisiva nel corso della contesa. Datome, con il 100% (4/4) è il “mattatore” in questa voce statistica.

JEREMY EVANS

Uno dei pochi motivi di interesse di una partita sostanzialmente senza storia è stato l’esordio di Jeremy Evans. L’ex di turno è entrato in campo nel terzo periodo sul punteggio di 65-43, figlio di un parziale aperto di 15-0 a cavallo tra il primo e il secondo tempo. 4 minuti e 30 secondi in campo abbastanza anonimi con 0/2 al tiro e 3 rimbalzi. Numeri abbastanza normali per un giocatore fermo da ben 13 mesi ma con caratteristiche che potranno essere utili nel prosieguo dell’avventura milanese in Europa.

Milano Khimki
Credits: profilo ufficiale Twitter Jeremy Evans

MICKEY, UNA LUCE NEL BUIO ASSOLUTO

La disastrosa stagione del Khimki è già stata ampiamente raccontata su Eurodevotion e le novità che arrivano dal club moscovita sono quasi sempre negative. Nel buio più assoluto, anche nella gara di Milano, si è distinto Jordan Mickey che ha collezionato numeri notevoli anche favoriti dalle assenze di giocatori importanti a partire dallo “zar” Shved. L’americano ha chiuso con 23 punti, 11 rimbalzi e 29 di valutazione. Una luce nella desolazione generale.

Milano Khimki
Credits: profilo ufficiale Twitter Khimki Mosca

Milano vince la partita nel segno del numero 17, come le vittorie in questa campagna europea e le sconfitte consecutive dei russi destinati a demolire ogni record negativo. Un successo agevole in cui non si è vista la stessa intensità di altre serate, aspetto ampiamente prevedibile. La prossima settimana, la penultima con il doppio turno, vedrà l’Armani Exchange affrontare il Fenerbahce in casa e lo Zalgiris in trasferta, due gare che potranno rivelarsi decisive per compiere il passo definitivo verso i play-off.

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