Brindisi-Pesaro tra Robinson e letture vincenti

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Brindisi-Pesaro regala la sorpresa. Vince la Carpegna in un match non irresistibile ma efficace per applicazione da parte dei ragazzi di Repesa.

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Se si dovesse parlare di centrare la storia, la semifinale Brindisi-Pesaro di ieri sera delle 20:45 era l’obiettivo giusto per due squadre con obiettivi inizialmente diversi.

Vince la sorpresa: quella Carpegna Prosciutto Pesaro di Jasmin Repesa, ultimo vincitore della coppa italia con l’Olimpia sua prossima avversaria questa sera e che dopo aver messo alle corde Sassari, imbriglia Brindisi costretta ad abbandonare il sogno di ben 3 finali consecutive nella manifestazione della Final Eight.

Brindisi-Pesaro dunque finisce 69-73 per i marchigiani, che dopo aver ospitato da spettatori paganti l’ultimo trofeo della scorsa stagione italiana, ora se la gioca con la prima della classe padrona di casa, della prima vera finale stagionale post primo lockdown.

Questo e molto altro, come di consueto, nella tradizionale analisi in 5 punti targata Eurodevotion.

Brindisi-Pesaro: la chiave è la gestione della transizione

Pesaro fa sua la partita fermando il vero punto di forza della squadra di coach Vitucci: il contropiede primario. Nonostante le fatiche accorse dopo la sfida contro Sassari, la Carpegna riesce non solo a massimizzare le forze difensivamente, ma in attacco sistematicamente attaccava subito il ferro, non concedendo cambi difensivi alla difesa pugliese e facendo lavorare di rotazione la seconda forza del campionato. I risultati si sono visti nei numeri e sono stati proprio quelli a condannare Brindisi fino al 25° di gioco.

Pesaro: la meraviglia dell’organizzazione

Pesaro stupisce. Ormai non è più un mistero. Oltre i numeri, in 85 minuti di parquet si sono viste due cose cruciali: letture e idee. Chiare, limpide, di come giocare e trovare soluzioni contro un avversario che praticamente vive ugualmente delle stesse e identiche soluzioni. La premiata ditta Robinson, come detto da Mario Castelli in telecronaca, è un fattore in fiducia. Drell incredibile insieme a Filipovity per presenza scenica. Cain, Filloy e Delfino a dare esperienza. Poi sotto la mano di Repesa ci si diverte e arrivano risultati del genere.

Brindisi: il giocattolo non si è rotto. Solo tanta stanchezza

Non si può buttare giù il giocattolo Happy Casa Brindisi per una sola partita. Vero, l’assenza di Harrison è pesata praticamente sempre per i pugliesi, ma questa squadra ha dimostato di esserci. Ha carattere, se la gioca fino all’ultimo possesso (in questo caso fatale per Ricky Visconti) ma soprattutto uno degli allenatori più sottovalutati del campionato. Vitucci fa tutto quello che può per addrizzare la partita e sa come responsabilizzare e valorizzare giovani ed esordienti nel massimo campionato italiano. Manca un piccolo passettino, ma questo si sa dipende da tutt’altri fattori.

Jerome Robinson: è lui l’MVP di Brindisi-Pesaro

La presenza balistica dei “gemelli” Robinson è cruciale per Pesaro. Se poi a Milano il folletto di New York è ispirato, non c’è niente da fare anche per la seconda forza del campionato. Dopo Sassari, i pugliesi sono vittime delle sue accelerazioni, triple senza senso logico e capaci di tagliare le gambe e dare strappi di inerzia sostanziali alla partita. Jerome Robinson conquista il secondo MVP del match 25 punti, 1 rimbalzo, 3 assist e un bel 23 di valutazione che trascina Pesaro in finale.

Ora c’è Milano, ma le Final Eight non sono scontate

Sono 4 anni di fila che lo diciamo: le Final Eight sono appassionanti ma soprattutto senza un vero padrone. Nelle ultime 4 stagioni solo una volta la parte alta del tabellone ha visto sorridere (Cremona vincente su Brindisi a Firenze). Nelle altre edizioni citate Auxilium Torino (poi vincente), la stessa Happy Casa e anche l’Umana Reyer Venezia sono arrivate all’atto conclusivo partendo dalla parte bassa del tabellone (posizioni numero 7 e 8 per le tre compagini) finendo per stupire. Ora Pesaro potrà ispirarsi, ma una cosa è certa: l’ostacolo Milano sembra insormontabile. Bisogna attendere questa sera. Milano o Pesaro? Non ci resta che goderci lo spettacolo.

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