Copa del Rey 2021, Nikola Mirotic: siamo più squadra grazie a Jasikevicius. Puntiamo a tutto

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Siamo sempre più vicini alla prima palla a due della Copa del Rey 2021. Alle 18:30 di domani, Tenerife e San Pablo Burgos inaugureranno la Final Eight, che incoronerà una delle otto protagoniste al WiZink Center di Madrid.

Prima che possano iniziare a far rimbalzare il pallone sul parquet, parola ai protagonisti. Dopo Ferran Bassas, playmaker della Joventut Badalona, è il turno di Nikola Mirotic.

Grandi aspettative sull’asso montenegrino del Barcellona, appena indicato come possibile MVP della manifestazione dagli addetti ai lavori della Liga ACB.

Il fenomeno nativo di Podgorica ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Josè Ignacio Huguet del Mundo Deportivo. Un dialogo a 360 gradi tutto da seguire. Tanta carne al fuoco, che vi proponiamo nei suoi passaggi più significativi.

Sul Barcellona favorito in Copa del Rey..

<<E’ normale che in molti esprimano la propria opinione alla vigilia. Noi arriviamo alla Copa in un buon momento. Abbiamo molta fiducia e fame però conosciamo la natura del torneo e come è andata lo scorso anno. Ci approcciamo con umiltà, ma anche con la voglia di giocare il nostro basket>>

Su Malaga (avversario nei quarti, venerdì ore 21:30)

<<E’ un avversario sempre difficile da affrontare. E’ una squadra di livello Eurolega, l’altro giorno ha giocato una buonissima partita contro Fuenlabrada. Dobbiamo esserne consapevoli e non farci sorprendere>>

Spazio anche per un bilancio sul suo primo anno e mezzo a Barcellona..

<<Sono molto felice qui, che è la cosa più importante. I tifosi sono stati incredibili con me, fin dal primo momento. Abbiamo fatto riaccendere la passione per il basket e riempire il Palau anche in partite non di cartello. Non capitava da tempo. Peccato non aver vinto alcun titolo. In gara secca può succedere di tutto, anche se non è una scusa perchè abbiamo perso. Quest’anno ci sono nuovi protagonisti e stiamo facendo un buon percorso. E’ chiaro che le aspettative sono alte, ma tutti sanno che sono il primo lottare per vincere tutto>>

Sul peso di non aver vinto al primo anno..

<<Ovviamente pesa, pur sapendo che non sempre le cose vanno come vorresti e che bisogna soffrire per raggiungere grandi traguardi. Sento che il nostro momento sta arrivando e me lo sto godendo, perchè sono felice. Il mio gioco è cambiato, adesso ho molta più leadership nella squadra. Non è tutta una questione di denaro o del prestigio di restare in un posto solamente per il prestigio di far parte della NBA. Volevo mettermi realmente alla prova, con obiettivi veri e qui ne ho tanti>>

Nikola Mirotic, Barcellona | Eurodevotion
Nikola Mirotic a suo agio anche fuori dal parquet. Foto: mundodeportivo.com

Ancora sul suo ritorno dagli Stati Uniti e sul cambiamento nel suo gioco..

<<Nei miei ultimi anni in NBA, tiravo solo da fuori e giocavo in contropiede. Tiravo 5 o 6 triple, prendevo un paio di rimbalzi e tutti erano contenti. Però io sapevo che potevo dare di più a una squadra, ma là girava tutto intorno alle stelle e la tua pallacanestro veniva messa da parte. Qui gioco molto più il post-basso e 1vs1. E poi è molto bella la sensazione di potersi prendere l’ultimo tiro e vincere una partita..mi sento più amato ed è ciò che volevo. Mancano solamente i titoli..>>

<<Se aggiungi al team un allenatore come Saras e una mente geniale come Nick Calathes acquisisci stabilità>>

Su un Barcellona rinnovato e il motivo di una ritrovata solidità..

<<Abbiamo passato molto più tempo insieme. Ora ci conosciamo meglio. Poi, se aggiungi al team un allenatore come Saras (Jasikevicius) e una mente geniale come Nick Calathes, allora acquisisci stabilità. Per questo pensiamo di essere più continui quest’anno>>

Sulla transizione dal Barca di Nikola Mirotic al Barca di Jasikevicius..

<<Il Barcellona è il Barcellona, conta più di tutto il resto. Se vinceremo, tutti avranno fatto la loro parte. Saras ha vinto qui da giocatore e sono sicuro che continuerà a farlo come coach. E’ una persona fantastica. Sappiamo che con lui si può parlare di tutto perchè ascolta i giocatori e li appoggia in quelle che sono le loro esigenze>>

Prevedere sulla lavagnetta il gioco: spiega Sarunas Jasikevicius

Interpellato sulle differenze principali rispetto allo scorso anno, Nikola Mirotic non ha dubbi..

<<La squadra. Siamo molto più squadra>>

Sul confronto con giovani emergenti e giocatori poco utilizzati in passato nel suo ruolo (Martinez e Smits su tutti)

<<Sono felice per loro perchè sono giocatori validi, che possono sfruttare al meglio ogni minuto che si meritano. Saras sta gestendo bene la situazione. Abbiamo bisogno di tutti per vincere e non è normale che un giocatore sia al 100% tutte le partite se deve giocare più di 30 minuti ogni volta>>

C’è anche il tempo per una battuta su un difetto, un margine di miglioramento per questo Barca..

<<Come ha detto anche Saras, dovremmo essere più cattivi (in realtà, usa un termine più colorito). Se c’è la possibilità di vincere di 35, non dobbiamo vincere di 20. Questa è la mentalità che dobbiamo avere per essere vincenti e deve rimanere invariata>>

Sulla vita un po’ più facile senza un rivale come Campazzo..

<<Dovreste chiedere al Real come va senza Campazzo. Per noi va tutto bene. Con o senza Facundo, noi dobbiamo pensare alla nostra pallacanestro, ai nostri giocatori. E’ il Madrid a doversi fare delle domande>>

Sugli stimoli speciali che il Clasico può dare a Nikola Mirotic..

<<Sono sempre super motivato quando gioco contro il Real, così come capita quando affronto le migliori d’Europa. La cosa strana è giocare a Madrid senza il pubblico che ti fischia..preferisco giocare in quella condizione. Sai cosa ti aspetta e ti ci abitui. Vuoi viverla>>

Sulle voci di un contatto con Florentino Perez prima di firmare per il Barca..

<<Non è vero. Non ho mai parlato con lui. Nè io, nè il mio agente>>

Sulla fine della sua carriera a Barcellona (ha da poco rinnovato fino al 2025)

<<Il 2025 mi appare ancora lontano..avrò 34 anni. Affronto la vita passo dopo passo, vedremo di anno in anno. Ovviamente ho rinnovato perchè mi piacerebbe restare qui a lungo>>

Sui giorni duri passati in seguito alla positività al Covid..

<<E’ stata dura. I primi giorni non percepivo alcun sintomo e pensavo che l’avrei superata senza problemi. Le 48 ore successive sono state molto più complicate. Febbre, dolori muscolari..sembrava che le ore passassero molto più lentamente. Ero bloccato a letto e mi annoiavo. Non sono una persona che condivide qualsiasi cosa sui social, ma stavo davvero soffrendo in quel momento>>

In chiusura, Nikola Mirotic è sicuro sul fatto che sia più duro sottoporsi agli innumerevoli tamponi o giocare senza pubblico..

<<E’ più difficile giocare senza tifosi. I test durano pochi secondi..io sono ottimista di natura. Spero che possiamo tornare a giocare davanti ai tifosi ad aprile>>

Immagine in evidenza: https://www.fcbarcelona.es/es/baloncesto

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