Final 8 di coppa Italia, come ci arriva la Virtus

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La Virtus, reduce da importanti vittorie ( contro Budućnost e Reggio Emilia), arriva a Milano senza il peso del ruolo da favorita; macigno che l’anno scorso le aggiunse molta pressione in un periodo negativo della stagione.

Possibilità di rivincita

Nella scorsa edizione, la Virtus, da prima in classifica ebbe la sfortuna di incrociare – da ottava – la Reyer Venezia. Quest’anno, i bianconeri da quarti, ribeccano i veneti in una sfida che per i virtussini ha il sapore della rivincita.

In quel di Pesaro, nel quarto della final8 2020, la gara venne decisa da un canestro all’ultimo secondo di Daye. La Virtus arrivò nei minuti finali decisamente in debito d’ossigeno, dopo aver rincorso i lagunari per tutta la sfida. In quell’occasione un eroico Stefan Markovic, con un occhio gonfio e nero, muggendo come un toro ferito, fu il migliore in campo con 18 punti ed una leadership che permise ai bolognesi di recuperare uno svantaggio in doppia cifra arrivando ai supplementari.

Uno scherzo del destino, per questi quarti di finale 2021, ci ripropone questa sfida.

Assenze pesanti

Salvo clamorose sorprese, i bolognesi si presenteranno al primo evento dell’anno con due pesantissime assenza: Marco Belinelli e Alessandro Pajola ( reduce dal fresco rinnovo) molto probabilmente non saranno tra i protagonisti di questa final 8.

Due assenze dure da digerire, sia sotto un punto di vista difensivo che offensivo. Difensivamente, il giovane marchigiano è il giocatore in grado di dar una sterzata alle gare della Virtus, inoltre, atleticamente è il difensore che meglio si accoppia con gli esterni lagunari e meneghini.

Belinelli è quel giocatore che, oltre alla pericolosità dalla lunga distanza, è stato acquistato per far valere la sua esperienza in queste partite. Fino all’ultimo si spera di recuperarlo per un’eventuale semifinale.

Abass e Adams: la grande occasione

I due acquisti bomba di quest’estate sono chiamati alla grande occasione. Inevitabilmente, dopo l’arrivo di Belinelli, i due esterni hanno perso ulteriormente minuti. Tutto ciò, compreso l’inizio di stagione balbettante per entrambi, non ha facilitato il loro inserimento all’interno di un gruppo coeso e compatto, con un corpo tecnico ed una testa tattica già strutturata.

Nell’ultimo mese, e per Abass nelle ultime gare, si sono intravisti enormi miglioramenti. Finora i due hanno espresso prestazioni positive a singhiozzo, quasi come se stessero partecipando ad una staffetta. Adesso è il momento di dimostrare che quei mendicanti carichi di sogni di inizio stagione sono in realtà dei giocatori importanti. Quei giocatori su cui la Virtus ha scommesso e investito fior di quattrini.

Si dice che solo il tempo e la paglia fanno maturare le nespole, adesso – complici le assenze importanti – è arrivato il momento di farle maturare: ora o mai più. Questa è la grande occasione.

Coppa Italia stregata

L’ultima coppa Italia alzata al cielo dalle V nere risale al lontano 2002; diciannove anni fa. Quel giorno un canestro di Le Roi Antoine Rigadeau – a tre secondi dal termine del primo supplementare – permise ai bianconeri di sconfiggere la Montepaschi Siena.

Da quel giorno, per la Virtus, è iniziata la maledizione della coppa Italia.
Nel 2007 la sconfitta (67-65) contro la Benetton Treviso; probabilmente Andrea Michelori si sogna ancora quei tiri liberi sbagliati nel finale.

Nel 2008 la Virtus di Claudio Sabatini torna in finale per perdere (73-67) contro l’Air Avellino di Boniciolli e Devin Smith (le sue triple puniranno i bianconeri)

Nel 2009, sempre in casa al Palamalaguti, la Virtus ricade in una finale contestatissima (70-69) contro Siena.

Normalmente si dice non c’è due senza tre, ma in questo caso dobbiamo coniare il non c’è tre senza quattro; nel 2010 si cambia città, si scende ad Avellino, ma la storia non cambia: altra finale altra sconfitta, sempre contro una squadra biancoverde, ancora contro Siena (83-75)

Dopo il ritorno in A, nel 2018, la Virtus (falcidiata dagli infortuni, periodo storicamente sfortunato per le V nere) è stata eliminata da Brescia. Nel 2019 i bianconeri, dopo aver eliminato ai quarti Milano (resta nella memoria la stoppata di M’Baye su Mike James), si sono arresi in semifinale contro la Cremona di Pippo Ricci. L’anno seguente, nel 2020, la beffa contro Venezia all’ultimo secondo.

Pensiero finale

I bolognesi arrivano a questo appuntamento, il terzo obiettivo stagionale ma il primo in ordine temporale, da imbattuti in Eurocup, e nel vortice tra il secondo ed il quinto posto in campionato.

In Italia si son avvertite le maggiori difficoltà, le ripetute sconfitte interne hanno creato diversi malumori.
I numeri crudi ci raccontano finora di una stagione da 36 vittorie e 7 sconfitte. Sicuramente è arrivata qualche sconfitta interna di troppo, ma le stagioni lineari – nonostante il budget e le attese – non le conosciamo.

Citando Pirandello vien da dire: beate le marionette su cui le teste di legno il finto cielo si conserva senza strappi.

Adesso è il momento del campo, le parole lasciano il tempo che trovano, si gioca per un trofeo: quello di cui aveva bisogno questo gruppo.

http://web.legabasket.it/finaleight/

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