La lavagnetta delle F8: le giocate di Trieste e Reggio

Andrea Ranieri
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Con l’Eurolega in pausa per lo svolgimento delle varie coppe nazionali, anche la lavagnetta di Eurodevotion a queste, appunto, si dedica. Una serie di interventi tecnici specifici per analizzare una situazione particolare che sia punto di forza delle diverse protagoniste delle Final Eight di Coppa Italia che cominceranno giovedì al Forum di Assago. Le giocate di Trieste e Reggio sono il focus di questa lavagna tattica.

Allianz Trieste e Reggio Emilia, rispettivamente settima e ottava testa di serie, sono sicuramente le due outsider della competizione. La sorprendente squadra di Eugenio Dalmasson è approdata alla kermesse del Forum di Assago grazie a un gioco offensivo di alto livello, e affronterà Brindisi ai quarti di finale. Per i Giuliani, squadra pericolosissima al tiro perimetrale, abbiamo deciso di analizzare una situazione di uscita dai blocchi.

Tra le giocate di Trieste e Reggio andiamo ovviamente a toccare anche un tema che riguardi la truppa di coach Antimo Martino. Come ha detto anche Sasha Djordjevic questa domenica, gli emiliani hanno sicuramente nella capacità di penetrare e scaricare sul perimetro la qualità migliore. Approfondendo questo assunto, anche la lavagnetta di ED vaglierà una collaborazione semplice di penetra e scarica eseguita a ottimi livelli.

E ora di entrare nel vivo, per analizzare nel dettaglio le giocate di Trieste e Reggio.

Le giocate di Trieste e Reggio: le uscite dai blocchi dell’Allianz

Come detto, Trieste è squadra di tiratori. La dimostrazione è arrivata in occasione della vittoria a Milano, con ben 101 punti segnati e uno stupefacente 16/23 al tiro da tre punti. Tra i più pericolosi nella specialità figura sicuramente l’ala americana Milton Doyle. Il video che segue mostrerà però come saper leggere le uscite dai blocchi in maniera viscerale possa portare vantaggi utili a costruirsi anche facili tiri nei pressi del ferro.

Le giocate di Trieste e Reggio: per una squadra di tiratori come l’Allianz saper interpretare al meglio le scelte difensive sulle uscite dai blocchi può produrre enormi vantaggi offensivi

Entriamo nei dettagli dell’azione in questione. Il video è estrapolato proprio dall’impresa triestina in quel di Milano. Il set comincia con la palla in mano al playmaker Tommaso Laquintana e prevede un blocco diagonale di uscita per Milton Doyle, piazzato dal lungo DeVonte Upson. Questa uscita si gioca sul lato sinistro del campo. Questo tipo di piazzamento permette infatti a un tiratore destrimano come Doyle di poter uscire con arresto a chiudere sinistro-destro (più comodo in generale per i tiratori destrorsi) o eventualmente di poter attaccare il centro con la mano forte.

E’ decisamente pregevole il fatto che, nel mentre, sul lato opposto Andrej Grazulis offra a Davide Alviti la possibilità di sfruttare un blocco orizzontale. Una collaborazione utile a tenere impegnati i difensori che dovrebbero poi essere coinvolti in un processo di aiuti sull’uscita.

La scelta difensiva di Milano è quella di inseguire a treno sul blocco. Tuttavia, il ritardo di Michael Roll costringe Zach Leday, che marca Upson, a uscire in prima persona sul tiratore che ricciola. A questo punto il bloccante legge bene spazi e tempi, tagliando subito dopo che Doyle è passato sul blocco. In questo modo Roll non fa in tempo a cambiare in emergenza e il buon passaggio lob dell’esterno di Trieste concede ad Upson due facilissimi punti in schiacciata.

Tra le giocate di Trieste e Reggio questa è sicuramente una delle maggiormente interessanti, considerata la struttura del gruppo di Dalmasson. Brindisi dovrà porvi seriamente attenzione.

Le giocate di Trieste e Reggio: il penetra e scarica della UnaHotels

Nonostante un percorso irto di problemi e difficoltà, Reggio ha saputo agganciare l’ultimo posto utile per la Coppa Italia 2021. Merito sicuramente del lavoro di coach Martino, capace di dare un’identità di forte dinamismo all’attacco della propria squadra. In quest’ottica rientra ovviamente la grande mole di giocate in penetra e scarica, propiziate soprattutto dal piccolo Brandon Taylor e ora impreziosite dalla presenza a roster di un tiratore come Petteri Koponen.

Le giocate di Trieste e Reggio: con un playmaker abilissimo nell’uno contro come Brandon Taylor, la capacità dei compagni di spaziarsi sul perimetro per offrire linee di passaggio e scarichi diventa fondamentale

E’ interessante la disposizione offensiva di partenza. Reggio, avendo in campo un pivot perimetrale come Filippo Baldi Rossi, gioca cinque fuori, lasciando il lato destro completamente libero per l’isolamento di Brandon Taylor. Ovviamente tutti coloro che agiscono sul perimetro sono tiratori quantomeno sufficienti da tre punti.

Il vantaggio è creato in maniera immediata dallo stesso Taylor, che con un semplice cambio di velocità batte Josh Adams sul fondo. A questo punto Leonardo Candi si preoccupa giustamente di tenere occupato l’angolo (oltre a essere lo scarico più semplice, è anche il punto più lontano da raggiungere per la difesa). Intanto si spazia anche Petteri Koponen, rendendo perciò più lunga la strada che la difesa deve percorrere.

Il gesto più degno di nota è però il taglio di Tomas Kyzlink, che costringe la difesa a temere un’ulteriore minaccia interna, liberando quindi ulteriore spazio sull’arco. Candi riceve il pallone in angolo e, leggendo lo sprint di Stefan Markovic contro di lui, con un extra pass mette in ritmo Koponen per una tripla piedi per terra.

Le giocate di Trieste e Reggio nascono dal dinamismo e dalla capacità di tirare da fuori con efficacia. Se prendessero fiducia nel corso del match, la situazione per Milano e Brindisi potrebbe complicarsi.

Immagine di copertina: pallacanestroreggiana.it

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