Real-Panathinaikos: volontà Green, vittoria Blanca

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Nulla di sorprendente per Real-Panathinaikos in quel del Wizink Center. I Blancos portano a casa una gara sempre controllata con il punteggio di 76-66, pur avendo rischiato la rimonta green nel quarto periodo. Per il Pana restano i buoni segnali lanciati a livello di volontà, ma poco altro. Le idee in attacco sono ancora poche (o pochissime) e in difesa sono troppe le distrazioni.

Ritorno dunque alla vittoria per la truppa di coach Pablo Laso dopo gli ultimi due ko. Torna invece sulla terra la squadra greca, che la settimana scorsa aveva battuto comodamente il derelitto Khimki. Nei nostri consueti cinque punti proviamo a raccontarvi i fattori di questo Real-Panathinaikos.

Real-Panathinaikos: il fortino dell’area madrilena

Per l’ennesima volta il Real ha messo sapientemente in atto il proprio piano difensivo. Contro chicchessia l’idea è sempre quella: serrare il pitturato. L’idea migliore per fare cerchio intorno a una torre come Walter Tavares. Anche per il Pana è risultato difficilissimo trovare facili tiri al ferro (22/45 da due) nella serata di Madrid, se non in situazioni in cui Tavares o Alex Tyus sono stati portati lontano dal ferro.

Real-Panathinaikos | Eurodevotion
Real-Panathinaikos: Walter Tavares solito perno della difesa madrilena

Non è, banalmente, questione di intasare l’area standoci dentro in tanti per permettere a Tavares di deviare qualunque cosa vada per aria. E’ questione di aiutare nei posti e nei momenti giusti, in maniera reattiva. Da applausi è infatti anche l’uso sempre molto attivo delle mani per sporcare le linee di passaggio. Per gli avversari sembra sempre di aver davanti una muraglia. Real-Panathinaikos si decide prima di tutto qua.

Oded Kattash, apprezziamo il tentativo, ma…

…per ora non ha funzionato. Di che tentativo parliamo? Di quello fatto per dare un gioco offensivo da sport di squadra a questo Pana. Nel primo tempo di Real-Panathinaikos, infatti, si vedono dei chiari principi di motion offense. L’intento è evidentemente quello di abbandonare quanto di prevedibile fatto finora in attacco dai greci. Ovvero, a Kattash piacerebbe lasciarsi alle spalle il “palla a Nemanja Nedovic e si prega”. Tentativo legittimo e sensato, sia chiaro. Eppure, al momento, non funziona.

Il paradosso è che il Pana, quando si avvicina agli avversari nel secondo tempo, torna a giocare nella maniera utilizzata fino a stasera. Col prezioso aiuto di un ispirato Marcus Foster. D’altronde il primo tempo ha parlato di una diffusa mancanza di talento e di una generalizzata scarsezza di letture. Quanto basta per rendere al momento inefficace un tentativo degno di gioco corale. Senza dover aspirare a nulla, c’è tempo per riprovarci. Coach Kattash ci crede, noi un po’ meno.

Real-Panathinaikos: l’attacco blanco oltre le difficoltà

Quest’anno l’attacco del Real Madrid è ben lontano dalle bellezze cui ci aveva abituato. Inevitabile, considerando tutte le perdite importanti che il roster di Laso ha subito nel corso di questa stagione. Eppure, qualcosa ancora si riesce a vedere. Pensiamo a qualche uscita dai blocchi ben fatta, alla presenza a rimbalzo offensivo, al post basso di Gabriel Deck, stasera autore di 20 punti. Dal cilindro esce ogni tanto anche qualche coniglio, come capitato oggi con un paio di conclusioni targate Sergio Llull.

Real-Panathinaikos | Eurodevotion
Real-Panathinaikos: Gabriel Deck miglior marcatore

Tuttavia, tante soluzioni, forse troppe, hanno un che di estemporaneo, quasi evanescente. Perché non tutti dormiranno a rimbalzo o lontano dalla palla come il Pana. E perché non sempre i tiri impiccati finiranno in fondo alla retina. Ci sono infatti notevoli momenti di blackout offensivo, che in Real-Panathinaikos potevano persino costare una clamorosa rimonta dei greci (arrivati fino a meno cinque). Non è facile, a lungo termine, immaginare questa versione dei Blancos tra le contender.

Panathinaikos e difesa lontano dalla palla: Euroleague o Under 13?

Tra i fattori negativi per gli sconfitti in Real-Panathinaikos c’è sicuramente quello difensivo. I 76 punti subiti in casa di Madrid non sono, tutto sommato, troppi. Merito, in parte, della scelta di passare al cambio sistematico nel secondo tempo, garantendo maggiore aggressività. Demerito, ovviamente, di un attacco madrileno estremamente alterno nella propria fluidità. Quel che è certo è che lontano dalla palla, in difesa, Kattash ha visto errori da squadra under 13 (dove è però giusto che questi errori ci siano, è bene specificarlo).

Spesso chi è sul lato debole perde il contatto visivo col proprio uomo, che taglia comodamente dietro e segna al ferro da solo. Stessa cosa avviene quando si verificano rotazioni difensive: chi dovrebbe ballare in mezzo fra due attaccanti gira completamente la schiena a quello più pericoloso dei due. Tutto questo è foriero anche di comode occasione a rimbalzo offensivo per i Blancos. Alcune di queste “giocate” difensive sono roba da sobbalzare dalla sedia per lo shock.

Nemanja Nedovic: tempo di rilanciarsi?

Anche Real-Panathinaikos ha confermato la buona stagione di Nemanja Nedovic. La guardia serba torna a casa con 18 punti in saccoccia, nonostante una notte da 1/6 al tiro da tre punti. I vantaggi nell’attacco dei greci li costruisce soltanto lui, soprattutto quando può attaccare contro i cambi difensivi, unico davvero in grado di farlo con profitto nel roster del Pana. E non è solo il tiro da fuori a stupire, ma anche la ritrovata capacità di effettuare rapidissimi cambi di velocità per aggredire l’anello.

Real-Panathinaikos | Eurodevotion
Real-Panathinaikos: un’altra buona prova per Nemanja Nedovic

Ora, con un contratto in scadenza a giugno e una salute che pare (speriamo) ritrovata dopo i due anni da incubo a Milano, è tempo di rilanciarsi. A giugno il serbo compirà 30 anni. Se sano, è nettamente uno dei più forti giocatori d’Europa nel proprio ruolo. Che sia tornato appetibile per chi gioca quantomeno per i playoff europei? Noi diciamo di sì, restando in attesa di quel che dirà il mercato.

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