La lavagnetta di Eurodevotion #8: il pick and roll dello Zenit

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Per studiare lo Zenit San Pietroburgo, grande avversario di domani sera dell’Olimpia Milano, la lavagnetta di Eurodevotion vira sul “mainstream” per parlare di pick and roll. Insieme a una difesa che è la migliore d’Europa per punti concessi, infatti, i russi hanno proprio in quest’arma il loro secondo punto di forza. Soprattutto quando chi lo gioca si chiama Kevin Pangos e Arturas Gudaitis.

pick and roll dello Zenit: Kevin Pangos il miglior interprete
Il pick and roll dello Zenit: Kevin Pangos il miglior interprete

Uno dei grandi salti di qualità quest’anno per Milano è proprio nella difesa sul pick and roll. Ma per lo Zenit non si può ridurre tutto a chi palleggia e chi blocca. E’ proprio impressionante la capacità di sviluppare gioco da questa comunissima situazione di partenza. Infatti, con un contributo di coach Fran Garcia, studieremo un’azione che nasce da un gioco a due per andare ben oltre questo. Sarà una delle chiavi di domani sera. Una serata in cui l’Olimpia, dopo aver battuto l’Olympiacos, dovrà candidarsi a prima alternativa a Barcellona e CSKA.

Come funziona: il pick and roll dello Zenit

L’azione in causa è presa dalla partita contro l’Efes giocata a Istanbul. Kevin Pangos conduce la palla lateralmente. L’inizio è molto classico: prima del pick and roll Alex Poythress piazza uno zipper (un blocco verticale a scendere) per KC Rivers. Questi, ben accompagnato dalla difesa, deve andare a prendersi il pallone quasi alla linea di metà campo. A questo punto lo stesso Rivers cambia lato in palleggio per giocare appunto il pick and roll con Will Thomas. E qui arriva la parte interessante.

La prima buona lettura è di Thomas, che legge la scelta di Chris Singleton di fare un passo di aiuto verso il palleggiatore, slippando quindi il blocco per tagliare subito. Una situazione praticamente assimilabile a quella di show difensivo, pur diversa nella forma. Rivers sceglie di non attaccare, vedendo Singleton sulla linea di penetrazione. Prova Pangos ad accorciare la linea di passaggio, ma è anticipato. Allora la cosa più importante è fatta da Poythress, bravo anche lui ad alzarsi per offrire una direttrice pulita, dato che il suo difensore, Bryant Dunston, deve rimanere flottato in area.

Il lungo dello Zenit riceve il pallone e prontamente gioca un consegnato molto dinamico con Pangos. Nel mentre (la nostra parola magica) Thomas ha preso posizione in post basso e viene servito dal play canadese. Ma non è finita: appena passata la palla dentro, Pangos prende un blocco split nuovamente da Poythress. Il risultato è un tiro da tre punti aperto e in ritmo, per quanto sbagliato.

Lo Zenit vive di pick and roll in attacco, anche e soprattutto quando è in campo Gudaitis, ed è molto bravo nel leggerlo nel contesto di un gioco volutamente paziente e a basso ritmo. L’azione analizzata ben riassume il tipo di lavoro, magnifico, che sta facendo Xavi Pascual.

pick and roll zenit
Xavi Pascual ha costruito sul pick and roll le fortune del suo Zenit

Come si batte: il pick and roll dello Zenit

Partiamo subito da un presupposto: per l’Olimpia di quest’anno, a differenza delle annate passate, non è utopia opporsi con buona efficacia difensiva a buone od ottime squadre di pick and roll. Detto questo, il vantaggio di Milano sta nel saper mettere in campo diversi tipi di difesa contro questa situazione. Quello dello Zenit, d’altro canto, sta nella capacità di leggere attentamente e con calma olimpica ogni difesa che si trova davanti.

A tutto ciò va aggiunta una considerazione più generale. Lo Zenit vuole tenere un ritmo molto basso. E allora, contro chi vuole ragionare, la formula non può che essere quella dell’aggressività, situazioni di pick and roll comprese. Per fare ciò l’Olimpia ha nella propria faretra le soluzioni dello show e del cambio sistematico. Entrambe dovranno essere votate a togliere iniziativa prima di tutto a chi palleggia, con i dovuti distinguo.

Per quanto riguarda lo show, la capacità di intasare l’area e ostacolare le linee di passaggio sarà fondamentale per non concedere facili canestri al rollante. Una specialità in cui la Milano di Ettore Messina è invero la migliore della competizione. Il cambio difensivo sul pick and roll dovrà dominare soprattutto negli ultimi otto secondi. E non dovrà essere opzionato per risparmiarsi, ma per aggredire. Un’aggressività che dovrà togliere allo Zenit i tempi e gli spazi di cui ha bisogno per pensare.

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