Zenit, 21900 km per confermarsi definitivamente grande

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Zenit, mese di fuoco per la squadra di Xavi Pascual, ad oggi la nota più lieta e solo parzialmente sorprendente della Turkish Airlines Euroleague.

Si parla spesso di calendari, di viaggi, di problemi logistici e di infortuni dovuti ad un livello di impegno che si ritiene troppo alto. Non siamo certamente tra chi sostiene queste teorie, ritenendo l’impegno dovuto per professionisti di un certo calibro, ma è altresì chiaro come ogni tanto si verifichino situazione molto complicate proprio in virtù di quelle situazioni sopra elencate.

Lo Zenit di San Pietroburgo è un esempio eloquente, tenendo ben presente che per le squadre russe, quelle moscovite su tutte, i viaggi lunghissimi, con tutto ciò che ne consegue, rappresentano un avversario tra i più duri, se non “il più duro”. Questo accade in Eurolega così come in VTB: basti pensare che anche nel torneo domestico si giocano alcune gare con cambio di fuso orario.

Kevin Pangos, il leader dello Zenit

12 gare in 31 giorni da questa sera, tra Eurolega e VTB, e degli spostamenti che possono incidere notevolmente sul rendimento in campo.

Si parte oggi a Barcellona, raggiunta ieri dopo un volo di 3500km. Domani ci si sposta a Milano, e qui il tragitto è più semplice, intorno ai 1000km, per giocare il 28/1 contro l’Olimpia.

Con un volo che copre 2700km si torna a casa per affrontare poi, domenica 31/1, il Lokomotiv Kuban in VTB. Un giorno solo di stop e ci si ritrova in campo per un’altra gara di VTB, sempre alla Sibur Arena, contro Nizhny martedì 2/2.

Il 4/2 con un volo di 2900km si va ad Istanbul, dove il giorno seguente è in programma la gara contro il Fenerbahçe. Poche ore di riposo e si riparte, senza tornare a casa, alla volta di Minsk (1800km), dove domenica 7/2 si sfida lo Tsmoki. Poi il rientro alla base, con tragitto di soli 800km.

Probabile riposo il giorno 8/2, poi il 9/2 allenamento e via alla volta di Kazan (1500km), per giocare contro l’Unics mercoledì 10/2. Ritorno a casa (altri 1500km) dove si resta per un paio di giorni prima di volare a Mosca (solo 700km) per affrontare, sabato 13/2, il Cska. Rientro in serata, visto l’orario della gara (le 15 locali) con quei pochi 700km e qualche giorno di pace sino al 17/2, mercoledì, quando arriva il Panathinaikos per il recupero di Eurolega.

Ma il torneo ha anche il suo calendario normale ed allora il 19/2, venerdì, si va in campo a Belgrado, dopo un trasferimento di 2400km. Rientro il sabato, due giorni di allenamento e lunedì 22/2 arriva Milano, per quello che sarà certamente un altro duello di altissima classifica dopo quello di dopodomani.

Infine si resta a casa, prima di affrontare Valencia giovedì 25/2 per la quarta gara in otto giorni di Turkish Airlines Euroleague.

31 giorni, 12 voli per un totale di 21900km che corrispondono a circa 24 ore. Considerando i tempi necessari peri trasferimenti prima e dopi quei voli in circa 1h30m (minimo) si arriva ad un totale di più o meno 42 ore complessive.

E’ assai evidente la conferma di come i viaggi rappresentino un fattore chiave e di come l’avere sede nell’Europa centro-occidentale sia un vantaggio determinante nel contesto della stagione di Eurolega.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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