LBA Unipolsai: la Virtus cade ancora alla Segafredo Arena, Milano a +10

la Virtus cade ancora alla Segafredo Arena, Milano sempre più in fuga

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La 17° giornata della LBA Unipolsai vede una Virtus Bologna che cade ancora una volta alla Segafredo Arena. Il “colpevole” è la Germani Brescia di Coach Maurizio Buscaglia, che passa nel finale grazie al canestro di David Moss.

Viaggia a gonfie vele l’Olimpia Milano, nonostante una prestazione non particolarmente convincente in casa della De’Longhi Treviso. La squadra di Ettore Messina risolve la pratica solamente nell’ultimo quarto e allunga sulle più immediate inseguitrici. Chiude il quadro l’ennesima sconfitta di Trento, sconfitta da Reggio Emilia.

Entriamo maggiormente nel merito degli impegni in LBA delle formazioni italiane impegnate nelle coppe.

Virtus Bologna

Non sembra esserci pace per la Virtus Bologna in campionato. Mentre tutto fila liscio in Eurocup, dove la squadra di Sasha Djordjevic guida il suo raggruppamento, contro Brescia è arrivata la sesta sconfitta interna in LBA.

Nel 89-90 finale, tutti i pregi e i difetti messi in mostra dalle V Nere in queste prime 17 giornate di regular season. Ovvero una squadra incomprensibilmente tenera per larghi tratti. Esposta praticamente a tutte le prime opzioni offensive altrui, dando l’impressione di una certa indolenza. Come se la squadra sia convinta di poterla ribaltare come e quando vuole.

E’ così che Brescia si scatena nel secondo quarto e realizza 33 punti per il massimo vantaggio in doppia cifra. Grande protagonista Giordano Bortolani, che chiuderà con il career-high a quota 23 punti. Il ragazzo di proprietà dell’Olimpia Milano viene ben spalleggiato da un redivivo Dusan Ristic.

Al rientro dagli spogliatoi, si rivede la vera Virtus. Imposizione della propria fisicità, presenza totale sulle linee di passaggio e transizione che diventa devastante nelle mani di Milos Teodosic. Il fenomeno serbo incanta con una serie di giocate ad alto tasso di spettacolarità e mette in ritmo un Marco Belinelli assolutamente on fire. 14 punti nella terza frazione per la guardia ex San Antonio Spurs.

La Virtus scappa e sembra avere la partita saldamente nelle sue mani, ma è in questo momento che si lascia tradire da un ingiustificato nervosismo. A 3:55 dalla fine arriva il fallo antisportivo di Julian Gamble prima e il fallo tecnico di Pippo Ricci poi. L’inerzia ripassa dalla parte degli ospiti, che sentono l’odore del sangue e non si lasciano scappare l’occasione.

Inizia tutto con la tripla di Luca Vitali del -6. Poi risale al proscenio Giordano Bortolani, che non guarda in faccia nessuno e attacca il ferro con aggressività. A decidere le sorti del match, però, è David Moss. Il numero 34 fa saltare Belinelli con la finta e colpisce con il jumper dai 5 metri a 3″ dalla fine. Glaciale. La palla persa di Teodosic, sulla successiva rimessa, chiude definitivamente la porta in faccia a una Virtus che ha subito 85 punti di media nelle ultime 3 partite.

Olimpia Milano

L’Olimpia Milano rimane imbattuta dopo aver espugnato anche il Palaverde 77-82. Non che la squadra di Ettore Messina sia apparsa particolarmente brillante al cospetto di una De’Longhi Treviso che le ha dato filo da torcere per tre quarti abbondanti.

Anche dopo il parziale biancorosso di 12-2, nella parte centrale del terzo periodo, quando Sokolowski e Mekowulu hanno riportato sotto di forza la squadra di Max Menetti. Un altro arrivo in volata per l’Olimpia, dopo quello di Cremona martedì scorso. Il successo finale ha un nome e un cognome: Zach LeDay.

L’ala grande ex Zalgiris Kaunas è l’MVP della partita con 24 punti e 7 rimbalzi in 28 minuti. Semplicemente dominante, impeccabile anche dal punto di vista dell’atteggiamento e dell’intensità. Qualità che è mancata, una volta tanto, a un’Olimpia ancora immacolata in questo gennaio fitto di impegni. Proprio in quest’ottica, prezioso il rientro di Vladimir Micov, sebbene il serbo non abbia impatto nei 13 minuti a sua disposizione.

Qualche rimpianto c’è per la De’Longhi, che ha fallito un paio di conclusioni aperte con Matteo Chillo. Una squadra che ha avuto in Christian Mekowulu il suo totem sotto canestro e in David Logan l’uomo che si è assunto le maggiori responsabilità in attacco. 17 punti e 6 rimbalzi per il primo, 19 per il secondo.

Dolomiti Energia Trentino

Alla Unipol Arena di Bologna andava in scena una sfida tra due squadre in crisi. Vince la UnaHotels Reggio Emilia, che con il 83-74 nell’anticipo interrompe una striscia di 4 sconfitte consecutive. Per la squadra di Nicola Brienza, invece, è il quinto ko di fila. Di nuovo ombre in casa Trento, dopo l’impresa contro la Lokomotiv Kuban in Eurocup.

Il nostro primo tempo non è stato all’altezza delle aspettative sotto il punto di vista dell’attenzione e della voglia di vincere: troppe disattenzioni, troppi errori stupidi non forzati, a rimbalzo, nella gestione dei falli, nelle palle perse. Questo è costato molto per il resto della gara, in cui abbiamo dovuto sempre inseguire

Basterebbero queste parole del Coach dell’Aquila a spiegare la sconfitta. Problemi che si sono aggravati in un terzo quarto da 28-18 che ha segnato la svolta decisiva, a vantaggio dei padroni di casa. 5 uomini in doppia cifra per la formazione di Antimo Martino, tra i quali spiccano i 16 punti di Filippo Baldi Rossi. Da segnalare anche il debutto di Petteri Koponen. 3 punti in 12 rimbalzi per il finlandese.

Trento è quasi tutta nei suoi lunghi. Losing effort di livello per un JaCorey Williams da 20 punti e 8 rimbalzi in 25 minuti. Doppia-doppia da 16 punti e 10 rimbalzi per Luke Maye.

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