Cska-Barça e il capolavoro tattico targato Jasi

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Cska-Barça è show. Il vero godimento per palato e intelletto cestistico di qualsiasi appassionato della Turkish Airlines Euroleague. Non a caso forse anche oggi ci si è messo il destino nella sfida della MegaSport Arena di Mosca.

Il 15 gennaio 1892, da Mosca al Massachusetts e ritorno, nel giorno della nascita di quello sport meraviglioso ed evoluto sotto qualsiasi veste sociale e sportiva che è la pallacanestro, si è finalmente vista “LA” partita.

40 minuti di tatticismo estremo, battaglia fisica, colpi di genio e di gesti tecnici che esalterebbero sia chi a Mosca c’era e si è goduto uno spettacolo senza precedenti finora in questa stagione anomala ma al compenso più incerta che mai.

Vince il Barça folgorando il Cska. Sì, proprio la prima forza sin qui della stagione reduce da sei vittorie consecutive casalinghe in regular season. Quella squadra che deve inchinarsi alla resilienza mentale e a quell’etica lavorativa e cestistica che forgia le squadre, come il Barça, che in un certo senso vede appunto come i ragazzi di Itoudis musa ispiratrice grazie alle loro vittorie importanti conseguite carriera.

Cska-Barça è tutto questo, anche oltre il 75-88 finale. E’ quella magia che questo sport pluricentenario sa dare e che Eurodevotion, tra numeri e situazioni decisive vi racconta con la sua consueta analisi in 5 punti.

Cska-Barça: il primo quarto è da mostrare a tutti gli aspiranti allenatori

I primi dieci minuti di Mosca sono un qualcosa che va oltre il semplice innalzamento del livello tecnico del gioco. Il primo parziale di Cska-Barça è studio puro. Un livello di tatticismo maniacale e una scuola di basket eccelso. Una riproposizione in chiave moderna di concetti cestistici tenuti dal professor Zele Obradovic, assente da un anno e mezzo e vera icona di Itoudis e Jasikevicius. La fisicità, il lavoro certosino sui tagliafuori offensivi e difensivi, il timing dei raddoppi (Oriola-Martinez su Milutinov per tutto il secondo tempo), la scelta del miglior difensore sul play avversario (accoppiamento Kurbanov-Calathes fattore del primo parziale) sono cose viste in passato ma che fanno un certo effetto. A tratti davvero emozionante.

La fisicità e l’evolversi dell’intensità: le due linee guida di Cska-Barça

Di questo match oltre allo show e al tatticismo un’ altro fattore doveva essere decisivo in questa sfida: la fisicità. Il Cska devastante nei primi 20 minuti, ma dalla fine del secondo quarto il Barça ha annichilito la sfida con la rapidità di idee e una transizione su entrambi i lati del campo devastante. Intensità paurosa su ogni possesso. Un fattore determinante nei 15 minuti con cui il Barça manda in cortocircuito il piano partita dei russi e un parziale eloquente ed impressionante. Un 27-8 di una forza inaudita, degno di una squadra favorita ad un potenziale accesso alle prossime F4.

Cska-Barça: è la lezione dell’ospite inatteso Cory Higgins

Oltre il tatticismo, la difesa, l’intensità, il 12/27 da dietro l’arco determinante per il Barça per restare a contatto e a distanziare poi il Cska di Itoudis, il contributo di un Abrines irreale ( 19 punti, 5/9 da tre e 14 di valutazione) è stata la partita di Cory Higgins. Fa il professore contro il suo passato vincente. In 1vs1, in uscita dai blocchi alla Kuric, in difesa, in post-basso contro Mike James porta a scuola tutti. Dominando come solo un campione sa fare. 25 punti, 6 rimbalzi, 2 assist e 28 di valutazione dati da una leadership per un giocatore con un talento decisamente fuori dal comune.

Cska-Barça è il capolavoro di Jasikevicius

Bisogna ribadirlo ed è sacrosanto scriverlo. Per Saras Jasikevicius è la partita capolavoro. E’ quel tipo di “pivotal game” che sterzano la tua carriera da head coach. Pareggiato il numero di sconfitte (80-80 il bilancio per il campione lituano da head coach) che questa sera si prende la scena del vero MVP della sfida di Mosca. Capisce dove può affondare il meccanismo da 1vs1 di coach Itoudis, che gli esclude Calathes dalla partita, ma sa leggere il miss-match perenne tra Higgins e Mike James. Esclude Nikola Milutinov da scarichi facili per basso-alto. Rende il suo meccanismo capace di giocare dal perimetro seppur una vocazione classica al triple-post game. Quel giochiamo orribilmente all’intervallo che fa scattare qualcosa nei giocatori è capolavoro nella comunicazione. Se qualcuno vuol andare sul pino dei migliori è proprio Jasi. L’uomo che surclassa Dima almeno per una notte.

Cska-Barça è la miglior partita dell’anno

Sì, c’è entusiasmo. Come le parole di Ataman di ieri ieri sera, per chi scrive si dice obbligatoriamente ciò che si pensa e vale anche per Cska-Barça terminata da un’ora o poco più. Deve esserci sempre per una partita del genere. Strappi, ricucite tecniche, capovolgimenti di inerzia inattesi, protagonisti, allenatori e chi più ne ha ne metta. Mancavano fuoriclasse come Hackett, Mirotic, Clyburn e Brandon Davies. La condizione fisica potrebbe ancora non essere degna di un grande finale di stagione sì vero, ma una cosa è certa: qui a Mosca si è vista l’eccellenza della stagione. Sarà la finale della stagione ai Playoff? Probabilmente sì, troppo presto per dirlo. Ma queste due qui ad oggi sono le favorite. Ad ora nessuno può fermarle…

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