Giulia Cicchinè: Da piccola sognavo di essere Paola Ellisse

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Giulia Cicchinè, voce di Eurosport, è intervenuta dopo Meo Sacchetti e Marco Ramondino nella nostra diretta del 26 dicembre sulle frequenze web di Radioblablanetwork.

Di seguito riproponiamo le parti principali della nostra conversazione ed il link per ascoltarla integralmente.

Sulle interviste nei momenti più caldi della gara…

«E’ complicato, bisogna comprendere lo stato d’animo di chi hai davanti. Serve mediare tra quello che vorrebbe sentire il pubblico e quello che sai che puoi chiedere in modo che non ti “mangino”».

«Succede di rimanerci male per uno sguardo o delle parole a seguito di una domanda magari posta male».

La partita in volata più appassionante…

«Una delle partite più belle viste e nella quale ho avuto proprio il piacere di lavorare è stata Olimpia vs Efes di due anni fa con la tripla decisiva di Mike James. La palla nelle sue mani è sempre speciale perchè non sai cosa attenderti».

Il personaggio che l’ha colpita per lucidità di analisi in quei momenti particolari…

«Obradovic, era il mio primo anno. Arrivava con la nomea del cattivo, come lo conosciamo. Nel dopo partita non mi aspettavo una lettura così lucida, una cordialità ed una gentilezza tale. Chi ci ascolta non lo sa, ma i tempi sono lunghi, magari l’intervistato deve aspettare fino a tre minuti prima di parlare. Lui scherzava, disponibilissimo».

Sulla nascita della passione per il gioco…

«Giocavo, ho fatto la trafila fino alla B, il mio massimo che resterà tale. Non poteva essere un lavoro primario. Per la mia società seguivo tornei vari internazionali, Porto San Giorgio era “casa Italia”, davo una mano anche grazie all’inglese. Finito di giocare ho provato a fare qualcos’altro di questa passione. In realtà piccole però era dura fare la giornalista. Grazie a mio padre giornalista ho imparato tanto, mi sono spostata a Milano, ho vinto il concorso per Sportitalia ho seguito la lega femminile poi è arrivata la chiamata di Eurosport ed eccomi qua».

Sul futuro…

«Mi piacerebbe che il basket italiano tornasse a quando ero più piccola. Allora, a 14-15 anni, sognavo di essere Paola Ellisse. Mi piacerebbe che le ragazzine potessero sognare di essere nella comunicazione del basket».

Cska o Barcellona: chi vince l’Eurolega?

«Dico Cska perché mi piace Itoudis, la costanza del club, la storia, l’organizzazione, la follia, loro ci sono sempre quando conta».

Ascolta “Eurodevotion – Intervento Giulia Cicchinè” su Spreaker.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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