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L’Olympiacos cammina sulle macerie di un Khimki ormai squadra materasso, imponendosi per 105-88 alla Mytischchi Arena grazie ad una pioggia di triple e ad uno Sloukas da record: il greco firma il career high nella competizione mettendo a segno 25 punti con uno straordinario 5/7 dalla lunga distanza. Andiamo quindi ad analizzare la partita attraverso i consueti 5 punti di Eurodevotion:
- La protezione dell’area e la precisione dall’arco: alla palla a due il piano partita di entrambi i coach è quello di impedire il lob a ora ad Ellis, ora a Booker attuando uno speculare contenimento del lungo difensore con una rotazione molto accentuata sul lato debole. Non è un caso che il primo tempo sia decisamente equilibrato con due insospettabili come Vialtsev da una parte e Vezenkov dall’altra a martellare la retina dai 6.75.
- La bravura di Bartzokas: la differenza, soprattutto nel terzo quarto, l’ha fatta anche la capacità di Bartzokas adottare gli aggiustamenti necessari per prendere il sopravvento sul Khimki. Il coach greco, dopo le 9 triple dei russi nei primi 20 minuti, decide di concedere qualcosa di più in area, soprattutto a Mickey, chiudendo però in modo efficace il perimetro: meno pre-rotazione e show forte sul play avversari sono la chiave per comprendere l’1/10 dalla distanza nel secondo tempo degli uomini di Kurtinaitis.
- Il talento individuale: gran parte del merito della vittoria degli ateniesi va attribuito di certo al talento individuale dei propri uomini, in particolare Sloukas e Harrison, che nelle poche situazioni di aggressività della difesa russa hanno saputo trovare il fondo del cesto con tiri ad alto coefficiente di difficoltà. Avere esterni di questo livello fa sempre comodo.
- L’inconsistenza di McCollum, il solito losing effort di Shved: a preoccupare in casa Khimki più della difesa, più della rotazione all’osso, c’è la condizione psicofisica di Errick McCollum, ormai lontano parente di quello visto al Galatasaray e totalmente incapace di battere l’uomo in 1vs1 come fatto a ripetizione nei suoi anni turchi. Ad Alexey Shved invece rimangono come sempre solo e soltanto i numeri: i 22 punti accompagnati da 9 assist non fanno più notizia, ma il referto rosa manca da tempo immemore. Fermare il Khimki da tre anni a questa parte è semplicissimo: che segni pure il numero 1, impediamo la ricezione agli altri. Esattamente ciò che è successo nel secondo tempo della partita di stasera.
- Una vittoria che restituisce sicurezze: Il successo odierno riporta l’Olympiacos a quota 50% di vittorie, un’ottima notizia dopo un inizio stentato, che restituisce a Bartzokas la consapevolezza di poter lottare fino all’ultima per i Playoff, ma soprattutto di aver ritrovato uomini chiave come Vezenkov (19 per il bulgaro con 3/6 da tre) e Spanoulis, che avrà pure 38 anni ma rimane l’uomo che emotivamente è ancora in grado di trascinare una franchgia di cui ha scritto le pagine più importanti della sua storia.