Martin Schiller e l’esempio di comunicazione dello Zalgiris: ma non l’avevamo scritto noi?

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Martin Schiller e l’esempio di comunicazione dello Zalgiris: un tema che abbiamo trattato e che è piaciuto molto, evidentemente non solo ai nostri lettori.

Sì, è proprio così. Oggi ci capita di leggere, quasi casualmente per magia di Facebook che ti propone un po’ quel che vuole, un articolo di Superbasket che tratta lo stesso argomento (la firma in calce è di Raffaele Baldini, in testa c’è un “by Redazione Superbasket”). Fin qui nulla di male, anzi, ci fa piacere che qualcun altro si interessi di Eurolega, di cui siamo fieri partner.

Poi… Caspita, il titolo mi pare uguale a quanto scritto da noi il 26 dicembre... Caspita, il contenuto è molto simile, direi quasi uguale, eccezion fatta per qualche riga di commento… Caspita, si accenna all’educazione del Coach austriaco e, guarda un po’, è cosa che avevamo sottolineato nel titolo… Caspita, si porta come esempio la domanda sull’ultimo possesso nelle mani di Grigonis ed è l’esempio che abbiamo portato noi… Caspita, ma no, dai, il virgolettato è preciso al nostro…

Caspita, appunto. Ci fosse il buon Poirot parlerebbe di indizi, prove e prove schiaccianti, risolvendo il caso in un amen. Noi non abbiamo né gli splendidi baffi né l’intuito e l’arguzia del buon Hercùle, ma fino a certe cose, quando così palesi, ci arriviamo.

Ora, Martin Schiller non ha certamente la popolarità attuale di un Ettore Messina o di uno Zeljko Obradovic, quindi non è oggetto di grandi trattazioni da parte della stampa, quindi ci perdonerete se ci pare almeno strano che un argomento del genere venga riportato con tale dovizia di particolari sinistramente coincidenti ai nostri.

Suvvia! Viviamo in un mondo da “dimenticati da Dio” in cui ci si scanna per la primogenitura di una notizia: è così difficile, se si ritiene uno argomento trattato da altri interessante, farlo diventare spunto per un’ulteriore riflessione citandone correttamente l’origine? Non, non è difficile, è solo una questione etica.

Una sorta di “copia ed incolla” di un editoriale altrui (editoriale, appunto, non una notizia…) che senso giornalistico ha?

Così facendo si ottiene il solo risultato di derubricare un contenuto interessante a parte di una “guerra dei poveri” che non porta da nessuna parte.

Segno dei tempi, segno di taluni. Questa sera scenderò in taverna e sfoglierò con maggiore nostalgia la collezione di decenni di Superbasket. Quello con la S maiuscola.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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