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Lo Zalgiris e Martin Schiller, esempi di comunicazione, disponibilità ed educazione

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Lo Zalgiris e Martin Schiller hanno offerto uno splendido esempio di come va gestita la comunicazione, di quanto ci si debba rendere disponibili al confronto con la stampa e di come l’educazione nella risposta ai media stessi sia parte fondamentale del rispetto che è dovuto a chi lavora per lo sviluppo del prodotto sportivo, che sia pallacanestro o altro.

Nella conferenza stampa del dopo gara con il Bayern, che trovate nel link qui sotto, il Coach dello Zalgiris (dal minuto 20’45”, ma prima c’è il Trinka, mai banale) è veramente esemplare nelle risposte, dimostrandosi perfetto nel gestire domande dirette, altre più “normali” e curiosità, offrendo un quadro completo della partita appena conclusa.

Il Club apre la conferenza stessa con un paio di domande che arrivano dai tifosi, che vengono così coinvolti attraverso i social media in modo da tenerli vicini anche in un periodo di impossibilità di presenziare alle gare. Quanto questo sia importante, soprattutto per i lituani, popolo di basket senza eguali, è inutile sottolinearlo.

Dettaglio non da poco poi il numero di domande. Noi non sappiamo quanti giornalisti fossero presenti in sala stampa, ma la possibilità data a chi c’era di porre più domande rende il prodotto finale completo ed assai interessante sia per chi deve lavorarci sopra, sia per i tifosi stessi, il vero cliente finale a cui si offre il prodotto.

Due esempi che danno l’idea del tutto.

Coach Schiller, parlando dell’ultimo possesso, dice che «quando sono arrivato qui mi hanno detto che il possesso finale doveva passare per le mani di Grigonis. E’ quello che abbiamo pianificato».

Alla domanda diretta del giornalista riguardo «chi ha sostenuto questa tesi del pallone a Grigonis nei momenti decisivi?», Schiller non si nasconde e risponde tranquillamente che «non c’è stato nessuno in particolare, non è stato Paulius (Motiejunas) o qualcuno in particolare, ma una discussione tra gente di basket, i mei assistenti…».

Quando poi gli viene e chiesto se il club è interessato ai tagli NBA, la risposta è ancora più chiara: «Ovviamente i tagli NBA possono rinforzare perchè si tratta di buoni giocatori, tuttavia no, ora non andiamo sul mercato».

In un mondo in cui spesso i media vengono trattati a pesci in faccia con risposte che paiono date quasi con fastidio o nel quale viene negata la disponibilità dei protagonisti come se fossero su un piedistallo da cui non li si può far scendere, quanto emerso nel dopo gara di Kaunas è molto importante.

Alcuni ricorderanno le parole di Sergio Llull in primavera, momento di piena pandemia, quando disse che «abbiamo il dovere di giocare e di regalare almeno un paio d’ore di relax a chi è a casa e sta soffrendo una situazione difficilissima». Fu perfetto Llull allora, come Schiller oggi.

Ecco, in questi dieci minuti di conferenza stampa in cui c’è tutto ciò che un club ed un Coach dovrebbero fare, ancor di più in un momento difficilissimo come questo. Tenere alto l’attaccamento dei tifosi ed offrire ai media contenuti validi diventa fondamentale per costruire un futuro anche migliore. Se poi questo viene fatto con educazione e classe che si traducono in disponibilità, ecco allora non si può che complimentarsi con lo Zalgiris e con Martin Schiller.

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