Valencia-Efes: Klemen Prepelic regala una meritata vittoria ai Taronja

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Valencia-Efes, come si poteva immaginare alla vigilia, è una partita bellissima dal punto di vista dell’equilibrio, risolta proprio sulla sirena (76-74) da una clamorosa prodezza individuale di Klemen Prepelic. Per il resto, tanta parte ha avuto il pick and roll, con tutte le letture difensive e offensive che ne sono derivate.

  • VALENCIA E PICK AND ROLL: AGGRESSIVITÀ. Valencia-Efes vede i padroni di casa provare a imporre la propria idea di difesa sul pick and roll: aggressività. Una scelta che viene perseguita perlopiù con lo show difensivo (a volte anche flat, piatto). Il lavoro dei tre difensori non coinvolti sulla palla e la rapidità del lungo che recupera hanno fatto il resto.
  • EFES, LEGGERE IN ATTACCO È TUTT’ALTRA COSA. Buona fetta del successo difensivo sul pick and roll di Valencia è da attribuirsi anche alla correità dell’attacco dell’Efes. Il 4vs3 lontano dalla palla non viene praticamente mai sfruttato. Colpa di sponde che non accentuano le linee di passaggio, ma anche dei palleggiatori, spesso lentissimi nel far uscire la palla dallo show. Il risultato è la necessità di dover risolvere quasi sempre con l’uno contro uno. Tanti demeriti per questo devono essere attribuiti, va detto, a Shane Larkin e Vasilije Micic.
  • L’UNO CONTRO UNO SU PALLA DEI TARONJA. In Valencia-Efes quel che i locali hanno fatto decisamente peggio a livello difensivo è stato il lavoro di contenimento dell’uno contro uno con palla. È quella la situazione in cui l’Efes ha generato la maggior parte dei propri vantaggi e delle proprie migliori azioni. Non solo infatti è stata spesso scadente la difesa in situazione statica, ma si sono visiti diversi closeout fatti molto male dal punto di vista tecnico. Un fatto su cui ragionare per una squadra molto poco atletica nel reparto guardie 
  • IL TEMPO PER ENTRARE NEI GIOCHI. L’Efes stasera ha trovato cose buone in attacco solo ed esclusivamente quando è entrato fluidamente e velocemente nei giochi. Questo perché perdendo meno secondi preziosi e conservando il flusso è più facile trovare quegli spazi per l’uno contro uno che stavano per decidere Valencia-Efes nella maniera opposta. Niente a che vedere, comunque, con la versione della stagione scorsa, nemmeno con il roster al completo.
  • MIKE TOBEY? INTELLIGENZA. Onore ovviamente a Prepelic per la prodezza individuale sulla sirena, ma non si può non individuare in Mike Tobey l’MVP di questa contesa. Non merito di un atletismo o di un talento mirabili, ma di un’intelligenza cestistica fuori dal comune. Ogni volta che blocca, sulla palla o lontano dalla stessa, fa la scelta migliore. Slippa il blocco e rolla in anticipo contro lo show, si apre dopo aver bloccato cieco se il suo difensore protegge l’area. Punisce in ogni maniera possibile, mettendo in crisi Tibor Pleiss e Bryant Dunston. 
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