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Dopo un 12-0 in avvio del match, era chiaro a tutti quale sarebbe stato l’andazzo del match. Il Barça non molla, prova a rimanere in partita fino alla fine, ma la tripla di McKissic sull’82-86 spegne ogni speranza dei catalani. Al suono della sirena finale, il tabellone luminoso recita 88-96.
Analizziamo la partita nei consueti 5 punti:
- Fattore campo. In trasferta, con un altro fuso, a Barcellona: tre fattori che dovrebbero risultare determinanti in una partita di inizio dicembre per dare un netto vantaggio ai padroni di casa, ma non è stato così. È davvero triste ridurre l’identità di un’arena, spesso il sesto uomo, al solo design del parquet. Il match di ieri ha messo pienamente in luce questo aspetto.
- Sistema. Un sistema che funziona offre diverse soluzioni offensive e bilancia le scelte di tiro tra i componenti del team. Senza far riferimento ad azioni specifiche, ieri hanno parlato i numeri: 5 giocatori dell’Oly sono andati in doppia cifra, togliendo punti di riferimento alla difesa Blaugrana.
- % dal campo. Il punteggio alto del match di ieri è stato frutto, principalmente, di ottime percentuali al tiro di entrambe le squadre. In un match chiuso con, rispettivamente, il 42,9% e il 43,5% al tiro da 3, ha avuto la meglio chi, seppur di poco, ha sbagliato di meno nei momenti cruciali.
- Penetra e scarica. Il leitmotiv di questa partita, con soluzioni dall’arco provenienti principalmente da questa soluzione. Le squadre hanno entrambe mostrato un’aggressività verso l’anello non indifferente. Anche in questo caso, a fare la differenza tra i due team è stata la capacità dei greci di farsi trovare pronti sugli scarichi, merito di un buon movimento senza palla.
- Identità. Quello che è mancato nella partita di ieri è stata un’affermazione d’identità di entrambe le squadre, giustificata sicuramente da una gara a ritmi altissimi che ha chiesto spesso soluzioni dettate dal momento della gara e non dalla voglia di imporsi sulla gara.
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