Olimpia nettamente migliore: il Khimki non esiste

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E’ un sfida relativamente giovane nel panorama di Eurolega quella andata in scena alla Arena Mytishchi: solo 8 confronti con il Khimki avanti 5-3 sull’Olimpia.

Primi duelli nella stagione 2009/10, poi tutte partite appartenenti alla nuova era del torneo, tra il 2017 ed il 2020. A Mosca lo score dice 2-2, mentre al Forum comanda il Khimki 3-1.

Proprio una vittoria in terra russa fu uno dei momenti tecnicamente migliori dell’Olimpia di Pianigiani, mentre lo scorso anno la squadra di Messina subì il 2-0, perdendo di 8 punti in trasferta e di 9 in casa.

Gli uomini di Kurtinatis si presentano alla palla a due con un record di 0/7 quando non segnano almeno 80 punti, mentre Milano potrebbe sfruttare il fatto che gli avversari dei gialloblu abbiamo tirato sinora il 40,5% dall’arco.

La partita si dimostra tutto ciò che era facilmente preventivatile, visto il rendimento ben diverso delle due squadre. O meglio, di una squadra, perché i russi si dimostrano tutto tranne che quello.

Il 93-102 finale dice perfino poco sulle differenze in campo. Milano va, il Khimki non esiste.

DIFESA

Se la prestazione dell’Olimpia da questo punto di vista è certamente meno efficiente di altre volte, quella del Khimki rasenta l’incredibile in negativo. Semplicemente gli uomini di Kurtinaitis rifiutano di giocare qualsiasi possesso difensivo. Mai vista una cosa simile, inconcepibile a questi livelli. Le percentuali di Milano, che riscrive parecchi record del club in questa manifestazione, sono figlie di una balistica eccezionale biancorossa ben coadiuvata dal nulla della retroguardia russa. Concedere un rapporto di 28/8, ovvero oltre il 400%, tra assist e perse la dice lunga.

NUMERI IMPIETOSI

105, 100, 80, 102: non è una nuova schedina di un lotto allargato, ma semplicemente la serie di punti subiti da questa edizione del Khimki nelle ultime quattro gare. 387 !!! Vuol dire 96,75 a partita. Proseguendo su questa strada le statistiche negative di Milano, Gran Canaria ed Alba nelle ultime stagioni verranno cancellate.

Abbiamo accennato al 40,5% concesso dall’arco agli avversari, ebbene ecco la facile profezia. Oggi Milano ha tirato 13/19 da tre con il solo Punter “fermo” al 50%: tutti gli altri oltre il 66%…

MILANO IMPONE IL SUO LIVELLO

L’Olimpia è allenata, sa come giocare e esegue quello che le è richiesto con una certa tranquillità, imponendo un’organizzazione superiore. Che non è tanto il talento, di cui lo stesso Khimki dispone in buona quantità, quanto proprio l’essere squadra.

Giocare una gara ai 90-100 poteva essere un pericolo contro una squadra che gioca, talvolta…, a pallacanestro solo su 14 metri, ma Messina mette in campo una squadra che punisce con regolare puntualità ogni punto debole avversario. E’ la forza delle squadre vere, quelle che impongono, non inseguono.

SHAVON SHIELDS, SEMPRE PIU’ SU

«E’ arrivato da 4, se ne va da 2». Ancora una volta tornano in mente le parole di Coach Buscaglia su Shields, dopo la sua esperienza a Trento.

Shavon è questo, scala posizioni e sale di livello costantemente da anni. Progressivamente, senza clamori, lavora e diventa un giocatore sempre più importante. Nella squadra dei tanti campioni con esperienza ad altissimo livello si sta ricavando un ruolo fondamentale perchè propone il giusto mix di tecnica e fisicità.

Peccato per quel tiro sbagliato, probabilmente sarebbe entrato dalla porta principale nella stanza dei record, ma resta la solidità, termine perfetto per descrivere questo atleta.

COACH VS COACH

Messina elogia i suoi: «Abbiamo giocato una buona gara su tutti i 40 minuti. E’ importante perchè li abbiamo battuti al completo. Loro torneranno in carreggiata presto. La nostra difesa nell’ultimo quarto ci ha aiutato a vincere la gara».

Tutto vero. Si poteva cadere nel tranello della gara in stile allenamento messa lì dall’avversario, ma Milano ha saputo gestire bene, senza perdere concentrazione.

Kurtinaitis è per certi versi incredibile: «Questa sera abbiamo avuto problemi nella difesa 1vs1. Ogni volta che eravamo in ritardo ci hanno punito con delle triple»

Ora, Coach, dopo diverse gare in cui ci ha detto che non c’era voglia di lottare, di combattere, di impegnarsi in difesa, oggi sentiamo che ci sono problemi in quella parte del gioco? Bene, basta togliere la parola oggi.

Questo Khimki, non lotta, gioca gare che paiono allenamenti, vista l’intensità, ed ha un record che fa a pugni con il talento di cui dispone. Non si capisce assolutamente cosa voglia fare su entrambi i lati del campo. Ma se dietro ci chiarisce le idee con un semplice “non pervenuto”, davanti purtroppo ci lascia con il dubbio, dopo quasi una ventina di gare stagionali: che pallacanestro vorrebbe giocare?

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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