Olimpia Milano, Up & Down dopo 10 gare di Eurolega

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10 gare di Eurolega sono un buon punto di partenza per analizzare cosa funziona al meglio e cosa invece lascia a desiderare in casa Olimpia Milano.

Il club meneghino ha affrontato la stagione con grandi ambizioni, dopo un sontuoso mercato che non ha assolutamente risentito della crisi dovuta alla pandemìa.

Ed ecco allora 5 “UP” e 5 “DOWN” alla vigilia di tre settimane in cui le gare con Khimki, Barcellona, Fenerbahçe, Efes, Baskonia e Cska diranno moltissimo sul valore reale della squadra di Ettore Messina.

UP

Organizzazione difensiva è di primissimo livello ed il brutto secondo tempo con il Panathinaikos non cambia certamente il giudizio. E’ un aspetto che non va sottovalutato perchè diversi atleti non sono certo delle saracinesche, il che fa pendere la bilancia dalla parte del grande lavoro del Coach. Le difficoltà palesate contro guardie aggressive ed atletiche è stata spesso nascosta proprio da questa organizzazione: la cosa è però possibile se il sistema funziona al meglio. Ora banco di prova serissimo con i vari Shved, Heurtel, Larkin, Micic, Vildoza, Henry e M.James.

DOWN

Il gioco offensivo vive alcuni momenti in cui la fluidità manca ed il pallone ristagna senza presentare reale minaccia alla retroguardia avversaria. E’ dovuto all’entrata lenta nei giochi in primis e, di conseguenza, ad un limitato movimento di palla e uomini. Non sfruttare le capacità di lettura perfette di determinati protagonisti è peccato ancor più grave.

UP

Leadership chiara. Questa è la squadra di Kyle Hines, del Chacho Rodriguez, di Gigi Datome e di Malcolm Delaney. 4 giocatori che in virtù del loro livello, della loro esperienza e del loro rendimento guidano i compagni come è giusto che sia. E loro dovranno essere ancora di più leader nel momento più complicato, come le settimane in arrivo. Una gestione dei momenti delicati più matura. consapevole ed efficace è punto focale di una vera e propria crescita. Senza i crolli purtroppo abituali registrati a dicembre e gennaio nelle tre scorse stagioni.

DOWN

Il roster è di 15 uomini ma a livello di Eurolega ce ne sono 3 totalmente esclusi dalle rotazioni: Cinciarini, Biligha e Moretti al momento non rientrano nei programmi europei di Messina. Kaleb Tarczewski e Jeff Brooks giocano, ma paiono godere limitatamente di quella fiducia. Cambierà qualcosa? E’ tema da comprendere al più presto perché se quella fiducia è realmente su soli 10 uomini, allora la situazione dell’ampiezza del roster rimane valida solo sulla carta e non nei fatti.

Si è sentito parlare di giocatori sulle gambe giovedì sera. Non scherziamo, perchè se ad inizio dicembre sei sulle gambe, allora hai sbagliato competizione. Senza se e senza ma.

UP

Kevin Punter è la nota più lieta della stagione sino ad oggi. Arrivato quasi nel silenzio (contratto annuale…), molto meno celebrato dei vari Hines, Datome e Delaney, sta fornendo un rendimento quasi sempre di alto livello, proseguendo una crescita in carriera che lo accompagna ormai con una certa continuità. Con lui Shavon Shields è altra certezza, sebbene sull’ex Trento ci fossero già determinate assicurazioni, avendolo già visto scalare progressivamente le gerarchie del basket continentale.

DOWN

Kaleb Tarczewski. Oggi è un problema, perchè in questa pallacanestro il centro fisico ed atletico non può mancare se vuoi competere ad alto livello. Anche quando leggermente meglio del solito, non pare godere di altissima considerazione e per certi versi non si può non essere d’accordo con Messina, vista l’insipienza tecnica ed i continui errori di cui si è reso protagonista. Hines non può sobbarcarsi, per età e per struttura fisica, l’intero lavoro nel ruolo. Serve andare sul mercato o il giocatore merita ulteriori prove d’appello? Questa è la domanda principale per Milano. La nostra risposta è più la prima che la seconda.

UP

E’ tema legato alla difesa, ma vale anche per l’attacco. Le buone rotazioni sui due lati del campo sono figlie di un QI cestisti molto alto, almeno da parte di diversi atleti, tra i quali comandano i leader sopra menzionati. Ciò permette di occupare gli spazi sui 28 metri al meglio riducendo al minimo le carenze individuali.

Milano è squadra che vuole imporre e le critiche rivolte a Messina per un mancato superiore utilizzo di Tarczewski nella seconda parte della gara con il Pana possono esser relazionate a questo fatto. Non inseguo la stazza altrui e provo ad imporre le mie caratteristiche con Hines. E’ chiaro che si tratta di una sola supposizione che solamente il Coach potrebbe chiarirci, tuttavia dopo anni in cui l’Olimpia si è adeguata a tutto ed tutti, senza mai dare una propria idea di gioco che potesse prevalere sull’avversario, si tratta di un notevolissimo passo avanti.

DOWN

L’Olimpia è quattordicesima per rimbalzi totali a partita, con 31,3. Meglio in quelli difensivi, settima col Bayern a 23,5 di media, crolla al sedicesimo posto per quelli offensivi, che sono 7,8. E’ la squadra che concede più carambole agli avversari dopo il Fenerbahçe: 36 i turchi, 35,4 Milano. Per dare un’idea il Barcellona ne concede 6 di meno ad ogni alzata di contesa. Nel dettaglio, offensivamente ne lascia 9,90 (quarta peggiore) mentre permette agli avversari di raccogliere 25,5 palloni a gara, meglio del solo Khimki.

Se il rapporto assist/perse dice di un buon 131,19% (sesta posto), è però da valutare il pessimo dato nei soli assist, fermi a solo 14,30 a partita, 16mo dato della lega. Quella buona percentuale con le perse deriva quindi pressoché esclusivamente dal numero stesso dei palloni regalati, ovvero 10,90, il migliore della competizione. Si può alzare un po’ il ritmo, entrando nei giochi più rapidamente a livello di transizione offensiva, conservando questa cura della palla?

UP

Il record di 6/4 è assolutamente positivo e permette ai biancorossi di essere pienamente in corsa per obiettivi di vertice, laddove per vertice si intende la lotta Playoff come quella per le prime 4/5 posizioni. In fondo, in una classifica sempre incompleta per via del numero differente di gare giocate dalle squadre, chi comanda come Barça e Cska, ha perso rispettivamente 2 e 3 partite. Chi occupa terza e quarta posizione ne ha vinte solo 2 ed 1 in più, con lo steso numero di sconfitte di Messina e soci.

DOWN

Il calendario è stato sinora più che agevole. 7 partite su 10 sono state giocate contro avversarie che occupano le piazze dalla 10ma alla 17ma e la prossima è col Khimki, fanalino di coda. Le W sono arrivate in due soli casi (Real e Bayern) contro chi è nella cosiddetta “Playoff picture”. E’ necessario fare molta attenzione a questa situazione perchè gli anni recenti dimostrano che in Eurolega la classifica finale viene decisa più dal numero di passi falsi contro le ultime piuttosto che dagli scontri contro le squadre di vertice. In quest’ottica le cadute contro Stella Rossa e Panathinaikos potrebbero aver un peso finale determinante.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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