Il Real supera l’ostacolo Asvel, ma che fatica..

Eurodevotion

Ci vuole un ultimo quarto da 30-14 al Real per superare l’Asvel nel turno 12 di Turkish Airlines Euroleague. 91-84 il finale.

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Chi l’ha dura la vince. Si potrebbe sintetizzare con questa espressione la serata del Real Madrid. Non brillante, in affanno nella metà campo difensiva per tre quarti, ma pronto mentalmente nel momento che maggiormente contava.

In definitiva, vincente. Contro l’Asvel arriva il sesto successo nelle ultime sette giornate. Un 91-84 che consente alla squadra di Pablo Laso di mettersi alle spalle il beffardo minuto finale nella sconfitta bruciante di Mosca contro il CSKA.

Un brusco risveglio nella realtà per l’Asvel dopo una settimana da sogno, con i successi su Barcellona e Panathinaikos, e tre quarti in cui ha concretamente accarezzato l’idea di poter uscire vincitrice anche da Madrid.

Eurodevotion vi offre l’analisi del confronto del Wizink Center nei suoi immancabili 5 punti

Red Hot Asvel

Il segreto della partenza a razzo dell’Asvel è racchiuso nell’incredibile prova balistica del primo quarto. La pressione del Real Madrid sul perimetro non è quella dei giorni migliori e nemmeno quella dell’inizio di stagione.

I francesi ne approfittano per trovare la retina con continuità dal perimetro, pur senza una costruzione particolarmente illuminata sul piano collettivo, bensì spesso frutto della capacità di creare conclusioni in autonomia.

Alla prima sirena, sul 26-19 esterno, il tabellino reciterà 6/7 da tre punti per i ragazzi di TJ Parker. Laddove l’unico errore è forzato dalla conclusione impiccata e in emergenza di Amine Noua allo scadere del quarto.

Protagonista assoluto un Guerschon Yabusele da 11 punti, 2 rimbalzi, 2 assist e 3/3 dai 6,75. Fedele spalla un Allerik Freeman decisamente intraprendente e senza errori al tiro, con 8 punti.

Il fatto incoraggiante è che l’Asvel non ha avuto nemmeno bisogno di passare necessariamente da Moustapha Fall per trovare ritmo in attacco. Il lungo francese, contrariamente alle abitudini, non è la prima soluzione ricercata in avvio di partita, ben contenuto da una versione di Walter Tavares simile a quella del miglior difensore dell’Eurolega 2019-20.

La scelta di Pablo Laso è quella di lasciare il capoverdiano in single coverage sulle ricezioni in post-up del centro avversario, senza quel raddoppio sistematico che fu sfruttato dai lionesi per innescare i propri tiratori contro il Panathinaikos. Ciò non è comunque bastato a spegnere una squadra letteralmente on fire.

Di Sergio Llull e la sua mandarina e di un Usman Garuba elettrico

C’è bisogno di una scossa nei blancos e chi se non quell’immarcescibile campione che risponde al nome di Sergio Llull?

Il numero 23 spara tre triple consecutive nei primi tre minuti della seconda frazione, riportando sotto i suoi (32-35 al 13′). La sua proverbiale mandarina, dalla parabola infinita come la sua classe, sembra poter segnare una svolta, ma il Real non ha fatto bene i conti con un Norris Cole dalle intenzioni bellicose e molto bravo a lavorare dietro il blocco. Che sia per prendersi l’arresto e tiro dal mid-range, o per sfruttare il vantaggio e arrivare fino al ferro per il lay-up vincente, è indifferente.

Laso prova a mischiare le carte, varando la coppia Garuba-Thompkins per alzare il tasso di aggressività della propria retroguardia. Il classe 2002 risponde da par suo, senza alcun timore reverenziale nei confronti dei 218 centimetri di Fall, arrivando anche ad anticiparlo in un’occasione.

Il numero 16 aggiunge sei preziosi punti vicino a canestro, mostrando una buona abilità dell’uso del corpo nei mismatch. Tuttavia, il suo compare entra con una certa pigrizia e si accontenta di conclusioni senza ritmo, lontano da canestro, che riaprono indirettamente la falla per il 40-50 Asvel all’intervallo.

Il miglior Real con il pick and roll

In una ripresa da 51 punti segnati, brani del vero Real si intravvedono partendo dal pick and roll centrale. Autentica spina nel fianco della difesa ospite. Dapprima sviluppandosi sull’asse costituito da un Laprovittola da 5 assist e da un Tavares co-mvp del match.

Per lui ci sono 19 punti (7/8 da 2), 6 rimbalzi, 4 stoppate, 5 falli subiti e 29 di PIR. Laso lo tiene in campo per 30 minuti, segnale di chiara approvazione per il suo comportamento in campo, ma anche di una chiara crescita di condizione rispetto alle prime settimane stagionali.

Questo gioco madrileno non perde di efficacia nemmeno con Fabien Causeur come handler primario. L’ex Baskonia, infatti, taglia ripetutamente a fette la tenera difesa francese, che gli concede comode penetrazioni con la mano forte, quella mancina, in maniera perenne. Alla fine saranno 13 i suoi preziosi punti in uscita dalla panchina.

30-14

Il parziale del quarto periodo, decisivo per il successo dei padroni di casa, che si ritrovano nel miglior momento possibile.

Piedi che si muovono con una rapidità totalmente differente rispetto alla prima metà di gara. Desiderio di attaccarsi al proprio uomo e non concedere più il vantaggio con facilità. Capacità di ruotare dal lato debole e collassare l’area in zona palla. Questi gli ingredienti degli ultimi, chirurgici dieci minuti della banda di Pablo Laso.

Il resto lo fa quel diavolo di Sergio Llull, l’altro MVP di serata, che crivella di colpi il canestro avversario senza soluzione di continuità. Al 40′ il tabellino personale verrà contraddistinto da 19 punti con 5 triple sulle 6 tentate, 3 rimbalzi, 4 assist e 25 di valutazione in 22 minuti sul parquet.

A onor del vero, ampiamente agevolati da un Asvel che ha il demerito di non saper trovare soluzioni tattiche alternative al 1vs1 in attacco. Arma a doppio taglio, dopo che aveva fruttato il bruciante avvio di gara. Boomerang che si rivela sovraesposizione rispetto alla asfissiante impalcatura difensiva dei blancos.

Ancora una volta, il dato relativo alle palle perse suona come una condanna. Peggior squadra della Turkish Airlines Euroleague prima della palla a due, con 16.1 turnovers, anche oggi sono 15. Decisamente troppi per pensare di poter espugnare il Wizink Center. Anche contro un Real in piena transizione post addio di Facundo Campazzo.

90

La quota oltre la quale il Real si conferma imbattuto e imbattibile in stagione. I capitolini sono 5-0 nelle partite in cui sono stati in grado di segnare almeno 90 punti.

Dall’altro versante, l’Asvel non aveva ancora concesso tale mole di punti in singola partita. C’è sempre una prima volta nella vita, per tutto. Questa première è stata fatale ai ragazzi di TJ Parker.

Per loro sarà ancora tempo di viaggiare settimana prossima. Destinazione Monaco di Baviera. Il Bayern di Andrea Trinchieri l’ostico avversario da superare per riavvolgere il nastro e ritrovare quella magia che ha sorpreso l’Europa intera e Barcellona-Panathinaikos in particolare.

Suggestiva sfida casalinga allo Zenit per il Real. Una vecchia conoscenza come Xavi Pascual a far visita al nemico di mille infuocati Clasicos. Senza offesa per le altre squadre, una sfida che ha tutti i prodromi per essere definita Game of the week.

Immagine di copertina: AS

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