Parole, parole, parole… Le voci dal Round 7 di Eurolega

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Le voci dei protagonisti dopo il Round 7 di Eurolega.

Dimitris Itoudis (Cska): «Per un’altra gara abbiamo perso pochi palloni ed abbiamo vinto la battaglia a rimbalzo. Non sono gli unici fattori decisivi, ma sono due tra i più importanti».

«Quest’anno si sa che bisogna essere anche un po’ fortunati coi contagi, ma voglio enfatizzare il fatto che siamo giocando e la gente può vederci, almeno da casa».

Nemanja Nedovic (Panathinaikos): «Ogni volta che siamo rientrati, il Cska ha risposto. Che fosse una tripla difficile od un rimbalzo offensivo. Potevamo fare di più, ma il Cska è una grandissima squadra».

Daniel Hackett (Cska): «Sono uno dei più vecchi, uno dei leader e devo indicare la strada, ma in spogliatoio siamo in tanti. Una partita alla volta, lavorare duro e crescere».

Martin Schiller (Zalgiris): «Chi ha cambiato il ritmo della gara è stato Trey Thompkins, col “pick and pop”».

Pablo Laso (Real Madrid): «In Eurolega non puoi essere solido in una sola parte del gioco. Serve difesa come serve attacco».

Ioannis Sfairopoulos (Maccabi): «Sono orgoglioso di come abbiamo affrontato una grande come l’Efes. Abbiamo perso per dei dettagli. Ora mi aspetto il rientro degli infortunati».

Elijah Bryant (Maccabi). «Siamo lì, ci mancano uno, due possessi».

Ergin Ataman (Efes): «Beaubois ci ha permesso di fare quello che facciamo di solito con Micic e Larkin».

Xavi Pascual (Zenit): «26-27 giorni senza giocare, 15 senza allenarsi: la nostra situazione era ovvia».

Georgios Bartzokas (Olympiacos): «Sono felice di aver rivisto del pubblico dopo tanto tempo. Il basket è per i tifosi».

Aito Garcia Reneses (Alba): «Oggi per noi sarebbe meglio allenarci che giocare partite. Di alcuni giocatori abbiamo saputo che avrebbero giocato solo alle 14».

Sarunas Jasikevicius (Barcellona): «Abbiamo trovato una squadra che non poteva essere al massimo della forma. Noi vogliamo giocare in 12, con opportunità per tutti».

Dusko Ivanovic (Baskonia): «Abbiamo iniziato senz’anima, senza spirito e senza voglia di combattere. E’ stata la chiave della sconfitta».

TJ Parker (Asvel): «Non era facile con tutti i problemi legati al COVID. I ragazzi se la sono meritata per come hanno lavorato in allenamento».

Andrea Trinchieri (Bayern): «Dico bravi ai miei perchè non è facile difendere così bene mentre stai attaccando così male».

Sasa Obradovic (Stella Rossa): «Abbiamo avuto le nostre opportunità, ma in Eurolega devi essere “smart”. E’ un processo di apprendimento ma bisogna capire che è necessario adattarsi ad un livello superiore di pallacanestro».

Jaume Ponsarnau (Valencia): «Ci ha messo in difficoltà il loro quintetto che cambiava. Sono felice della vittoria ma molto preoccupato per gli infortuni»

Ettore Messina (Olimpia): «Siamo stati competitivi, ma la nostra difesa non è stata del livello richiesto per tutti i 40 minuti».

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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