Ospite della trasmissione Sport Club (E’ Tv) il Presidente di LBA Umberto Gandini ha rilasciato delle dichiarazioni decisamente infelici, per usare un eufemismo, sulle Coppe europee.
La domanda, testualmente, recitava: «Crede, come alcuni sostengono, che i campionati europei debbano essere sospesi?» Ci resta il dubbio se per “campionati europei” si intendessero le Coppe oppure i vari tornei domestici, ma è ovvio che se ci si riferisce a Messina, che sarebbe in realtà il soggetto di quel «come alcuni sostengono», si parli di Coppe.
La risposta del Presidente di Lega è stata di questo tenore: «Mi interessa poco, è un tema razionale, ma egoisticamente le nostre squadre che fanno le Coppe sono esposte ad un ulteriore rischio… A me interessa portare in porto il nostro torneo e mi occupo solo delle Serie A».
Ora, va bene fare i propri interessi, va bene dedicarsi alla Lega che si presiede, va bene sottolineare che viaggiare per l’Europa porta a rischi ulteriori, ma francamente un dirigente illuminato e che guarda al futuro dello sport che gestisce queste parole non le direbbe mai.
Ed allora non c’è più da stupirsi se ormai la pallacanestro italiana (da anni, quello non è certo colpa di Gandini) ha un ruolo di scarsissimo rilievo nel panorama europeo, ridotta ai minimi termini qualitativi, organizzativi e dirigenziali. Con questa mentalità ognuno continuerà a curare il proprio orticello, in cui peraltro tante piante sono marce da tempo, e non si lavorerà mai ad uno sviluppo reale sulla base di progetti sostenibili.
Se il prodotto che si vorrebbe rilanciare diventa figlio di idee oscurantiste e provinciali, speranze non ve ne sono, di nessun tipo. Ed è un peccato, visto che le parole di Messina, come lui stesso ha chiarito con Famiglia Cristiana, aprivano ad un dialogo per cercare soluzioni comuni a tutti.
Se poi vi fossero dubbi a riguardo, che si provi a chiedere ad un Signor Armani o Zanetti per il basket o ad un Signor Agnelli o Zhang per il calcio se gli investimenti in corso sarebbero stati gli stessi con la sola prospettiva nazionale. O magari si potrebbe chiederlo a quegli sponsor che lo stesso Gandini ha indicato come una delle due entrate principali, insieme al botteghino.
L’auspicio è che queste parole vengano ritrattate, o almeno chiarite. Nel caso, la nostra porta è sempre aperta al confronto.
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