Tutti in piedi per Polonara!

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Achille Polonara è la storia della stagione sinora.

E’ senza alcun dubbio il candidato numero uno al “Most Improved Player” in Turkish Airlines Euroleague, senza dimenticare quello che sta facendo in Liga Endesa, un campionato di altissimo livello, a differenza di tanti di quelli frequentati da diversi protagonisti di Eurolega.

La gara di venerdì scorso contro il Barcellona, seppur sfortunata nell’esito finale, è stata ulteriore dimostrazione del valore dell’azzurro, perfettamente a suo agio e competitivo contro un campione come Nikola Mirotic.

Nella mente di tutti resterà a lungo la schiacciata in “tap in” per il 69-58, a correggere la tripla di Vildoza: quel gomito che vola ad altezze siderali, il tempismo perfetto, il senso del dramma in un momento importantissimo della gara. Capolavoro, la giocata dell’anno, sinora.

Ok, la spettacolarità della giocata, ma possiamo legittimamente affermare che sia poco o nulla rispetto a quanto sta mostrando il nativo di Ancona.

In campo per quasi 30 minuti in Eurolega, che scendono a quasi 24 in ACB, l’ala italiana appartiene all’eccellenza del ruolo. Sì, è proprio così.

Difesa, attacco, una presenza globale: se nei Paesi Baschi non si soffre troppo l’addio di Shengelia il merito è tutto suo.

Nel dettaglio, in Eurolega questi sono i numeri.

29’30” in campo, 12 punti, il 68,2% da due (15/22), il 35,7% da tre (5/14), il 37,5% ai liberi (3/8), 7,3 rimbalzi, 1,3 assist, 1 persa, 2 recuperi, 1 stoppata e saldo di +0,2 (2/1,8) tra falli subiti e fatti. Il PIR? 17,5, ottavo inassolto, davanti a gente come Clyburn, James, Dubljevic, Jerebko, Shengelia, Higgins, Micic, Sloukas, Hines…

Lo scorso anno? 12’31” sul parquet, 40,8% da due, 22,5% da tre, 64,3% ai liberi, 2,8 rimbalzi, 0,2 assist, 0,6 recuperi, 0,3 perse, 1,1 falli fatti ed 1,1 subiti. Quel PIR che oggi è a 17,5 era 4,2.

La sostanza non cambia di molto in Liga Endesa quest’anno.

23’54” di utilizzo medio, 10,3 punti, 63,6% da due, 37% da tre, 71,4% ai liberi, 5 rimbalzi, 2,3 assist, 0,7 perse, 1,4 recuperi, 1,9 falli subiti ed 1,4 fatti.

Ora, se ne avete voglia, andate a dare un’occhiata ai “4” eccellenti di Eurolega, da Mirotic a Shengelia, da Thompkins a Derrick Williams (o Kalinic): a parte il montenegrino, uno che contava anche in NBA, non troverete nessuno a livello di “Polonair”.

Certamente sta giocando un grande ruolo la forte intesa con Coach Ivanovic, altrettanto sicura è la forza mentale consolidatasi con quell’assist indimenticabile, decisivo per vincere il titolo spagnolo a fine giugno.

Tutto questo è parte della straordinaria crescita di un giocatore che oggi appartiene all’élite di Eurolega, con un livello di comprensione del gioco assai alto.

Chapeau, Achille! E tante scuse perché, detto onestamente, non lo avremmo mai creduto possibile. Felicissimi di esserci sbagliati.

(Video : Eurosport Player)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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