Tanto Hackett ma troppo Loyd: il CSKA si arrende anche alla Stella Rossa

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Alzi la mano chi avrebbe detto ad inizio stagione che il CSKA Mosca dopo le prime 5 partite avrebbe raccolto solamente due vittorie: chi lo ha fatto o è un grande bugiardo oppure un veggente. I russi così, dopo aver lasciato il passo all’Alba Berlino nel turno precedente, sono stati costretti ad alzare bandiera bianca anche al Pionir, sconfitti per 86-84 all’overtime dalla Stella Rossa di un sontuoso Jordan Loyd, autore di 31 punti e sempre più primo nella classifica dei migliori realizzatori. Una battuta d’arresto pesante per la squadra di Itoudis, che ora deve ragionare sulla tenuta fisica di Milutinov e la convivenza fra il serbo e Tornike Shengelia, oltre farsi serie domande sul crollo psicologico che la affligge nei secondi tempi delle partite. Obradovic invece, può ritenersi più che soddisfatto per la terza vittoria continentale e dell’impatto straordinario che il nuovo arrivato Emanuel Terry ha avuto sull’esito finale.

La prova difensiva del CSKA nel primo tempo

Eppure i moscoviti erano partiti in maniera convincente, quantomeno in difesa, decidendo sin da subito di togliere il tiro da tre ai biancorossi: dopo i primi canestri pesanti di Loyd e Walden, Itoudis decide di concedere la penetrazione sul pick ‘n’ roll avversario, facendo seguire sul blocco il difensore del palleggiatore, con il difensore del bloccante pronto a concedere a quest’ultimo una direttrice a canestro per poi disturbare il tiro in mezzo all’area. Il piano funziona soprattutto nel secondo quarto, come dimostrano i soli 3 tiri presi da oltre l’arco dalla Stella Rossa, che mette a segno solamente 35 punti nei primi venti minuti. In attacco invece gli automatismi sono tutt’altro che immediati per gli ospiti, che si affidano a qualche mismatch estemporaneo in post basso con Clyburn e Shengelia, provando qualche accelerata quando a condurre la palla in transizione c’è Mike James, puntuale a battere la prima linea della zona 2-3 matchup avversaria.

L’impatto di Jagodic-Kuridza sulla partita.

Al rientro dagli spogliatoi l’atteggiamento mentale del CSKA, che aveva chiuso in vantaggio il primo tempo 43-35, cambia in maniera quasi inspiegabile: dopo essere a volati a +14 i russi perdono completamente di vista il game plan e concedono una quantità di rimbalzi offensivi impressionante alla squadra di Obradovic. A fare la voce grossa in questo spezzone di terzo quarto è Jagodic-Kuridza che agisce da unico lungo per cercare di dilatare il campo e aprire l’area alle incursioni di Loyd, spesso ostacolato da un inconsistente Kuzmic, che non vedrà praticamente più il campo fino alla sirena finale. Saranno 13 al termine della partita i palloni catturati dai serbi sotto il ferro avversario contro i 7 degli ospiti, sulla carta più attrezzati fisicamente e atleticamente.

Daniel Hackett predicatore nel deserto

Nell’ultimo periodo la fonte principale dello sterile attacco moscovita è rappresentata da un indomabile Daniel Hackett che dopo la tripla del pareggio di Realth infila 5 punti in un amen che sembrano scrivere i titoli di coda del match. Loyd però è letteralmente on fire e trova con costanza la via del ferro, anche grazie all’ingresso di Terry, fermato nel primo tempo da 3 falli fulminei, che gioca il pick ‘n’ roll con tutt’altra rapidità rispetto a Kuzmic, mandando completamente nel pallone un già non eccelso difensore come Voigtmann. Il primo vantaggio della Stella dopo l’11-10 iniziale arriva proprio ad un floater di Loyd che vale il 71-70 a 44″ dall’ultima sirena. Sul ribaltamento di fronte i serbi però scelgono di raddoppiare con troppa fretta uno spento James con l’uomo di Hackett: la palla esce dalle mani dell’americano a finisce nelle mani del pesarese che infila la sesta bomba di serata su 8 tentativi; saranno 29 i punti per lui. La partita però non è finita e ancora Loyd a 15 secondi dal termine trova il fallo e converte i due liberi che rinviano il verdetto al supplementare.

Un overtime nel segno di Terry

Nei 5 minuti aggiuntivi è Terry a scavare il solco grazie a due inchiodate pazzesche su due alzate al bacio di Rochestie, con a difesa del CSKA ormai incapace di reagire al primo movimento offensivo degli uomini di Obradovic. James prova ad aggiustare le cose con qualche isolamento di troppo, soprattutto nella serata da favola di DH, e con due punti da recuperare a 8 secondi dallo scadere porta la palla con eccessiva lentezza oltre la metà campo, accontentandosi di un tiro da oltre 7 metri che si spegne sul secondo ferro. I belgradesi possono cosi guardare con fiducia alla trasferta col Khimki, mentre in casa col Valencia la stagione del CSKA sembra già essere ad un primo, importante bivio.

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