Lo Zenit applaude, il Khimki non ci sta. E’ polemica sulle decisioni di Eurolega

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Della decisione di ECA che sostanzialmente sospende i 20-0 a tavolino vi abbiamo ampiamente relazionato in precedenza.

Zenit e Khimki si sono espressi ed hanno mostrato un atteggiamento opposto (scontato?) rispetto a quanto messo in atto dalla lega.

Alexander Tserkovny, GM del club di San Pietroburgo, accoglie con grande positività la modifica ed elogia Eurolega: «Mostrare flessibilità in questa situazione dimostra una volta di più l’alto livello dell’organizzazione. Si dimostra come si sia sempre orientati verso i club».

«Spero che quanto accaduto a noi, oltre le nostre responsabilità, possa aiutare le altre quadre ad evitare ciò che stiamo affrontando. Grazie a questa politica, la stagione di Eurolega sarà il più completa possibile».

Allo Zenit, va sottolineato, vengono cancellate due sconfitte 20-0 in gare che potrà recuperare.

Ben diversa la reazione del Khimki, attraverso le parole di Pavel Asthakov (R Sport), direttore generale dei moscoviti.

«Noi rispettiamo Eurolega, i nostri tifosi ed amiamo la pallacanestro. Perciò abbiamo inserito dei giovanissimi e siamo andati in Spagna per due gare, quando avremmo potuto fregarcene, stare a casa, perdere 20-0 ed avere poi la possibilità di rigiocare quelle due gare, come accaduto ad altri club. Mi sembra che questi casi vadano contro i principi dello sport. Le regole devono essere uguali per tutti, ma pare che per alcuni siano “più uguali”».

«L’unica cosa logica sarebbe cancellare quelle tre gare che abbiamo perso a causa del COVID e permetterci di rigiocare: sarebbe corretto. Altrimenti si usano trattamenti differenti e questo non dà certo prestigio alla competizione».

«La modifica è giusta, ma crea problemi, come minimo. Le regole di Eurolega non sono retroattive e se puoi cancellare risultati di gare precedenti allora puoi fare tutto».

«Con 5 contagiati abbiamo chiesto a Euroleague di posticipare le nostre gare in Spagna, ma hanno rifiutato. Siamo andati a giocare con lo Zalgiris con soli 5 giocatori disponibili, aggiungendo 3 giovanissimi. Prima dell’approvazione delle nuove regole, la stessa Eurolega ha chiesto informazioni ai club. Noi abbiamo scritto in una lettera tutto quanto stiamo sottolineando ora».

Il Khimki è stato certamente danneggiato da questa situazione perdendo tre gare consecutive affrontate con 5-6 atleti e l’aggiunta di alcuni giovani. E’ evidente che quanto dice Astahkov ha un senso, poiché se il club moscovita si fosse rifiutato di giocare, avrebbe perso 20-0 ed ora avrebbe la possibilità di rigiocare. Invece affronta una situazione di classifica già drammatica dopo soli 4 turni (0-4). Quello che non capiamo è come mai non vi sia stata una comunicazione più chiara proprio in occasione di quella trasferta spagnola. Il Khimki è partito ben sapendo che avrebbe perso due gare e dopo aver scritto ad Eurolega. Perchè quel rifiuto al posticipo? Possibile che la volontà di modifica delle regole sia emersa soltanto dopo? Possibile che il club di Mosca non abbia pensato prima a rinunciare alla trasferta?

Purtroppo la gestione di questi 20-0 ha un problema di fondo e radici nella decisione di settembre. Oggi, qualunque strada venga intrapresa, non può risultare perfetta in quanto figlia di quella scelta di Eurolega, ovvero di tutti i suoi club.

Liquidare questa situazione con la semplice necessità di andare in fondo alla stagione è assai banale e semplicistico. Sappiamo bene, senza bisogno di lezioni, che si vive in una situazione complicata che muta pressoché quotidianamente, ma si tratta sempre di sport ed il risultato va rispettato. Per quello che è e per come matura, ovvero in condizioni di maggior equità possibile. Non è questione di accusare l’uno o l’altro, ci mancherebbe, ma solamente una situazione in cui si può fare meglio. Togliendosi la maglia nel valutare, altrimenti finisce la speranza.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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