Cronaca di un weekend di basket che… è tutto tranne che basket

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Ne stanno prendendo coscienza tutti, decisamente in ritardo: non era necessario aspettare oggi per comprendere da tempo come sarebbe finita.

Sì, usiamo la parola “finita” perché questa stagione, a queste condizioni, è oggi cestisticamente finita, non producendo verdetti che siano rispettosi dei valori in campo. Ed ancor meno ne verranno se si dovesse decidere di procedere in questa direzione.

La cronaca del weekend è tanto devastante quanto prevedibile.

Il Khimki rinvia di un giorno la gara interna con lo Zalgiris per attendere i risultati dell’ultimo giro di tamponi. Ai già “positivi” Mickey, Timma e Voronov si aggiungono, nella giornata del 9 ottobre, Monroe e Barashkov. Si gioca il sabato sera ed i russi schierano 8 uomini a referto, con un giovanissimo aggiunto all’ultimo minuto e Bertans lì per… onor di referto. Inutile dire che gara sia stata, con la vittoria dei lituani comunque meritevoli, tra l’altro senza Lauvergne, anche lui fermato dal virus.

Il Cska, già dal primo turno, è senza Milutinov, Strelnieks ed Antonov, fermi per la stessa ragione.

Zenit vs Barcellona si gioca venerdì invece che giovedì, per permettere ai catalani di avere alle spalle almeno un allenamento dopo lo stop precauzionale a seguito della positività dei coach Jasikevicius e Maskoliunas. Prima della palla a due il club di San Pietroburgo annuncia che Pushkov, Hollins ed un membro dello staff non hanno passato i test, quindi non sono disponibili. Il giorno seguente si aggiungono Gudaitis e Trushkin, mentre la domenica si aggiorna l’elenco con Ponitka, Volkhin, Baron e Pangos, nonché Coach Pascual e tre assistenti.

Il Barça è in stato di porte girevoli: annuncia il ritorno di Jasi per la settimana entrante, ma perde un giocatore di cui, ad oggi, non si conosce l’identità.

Sempre nella giornata si unisce alla lunga lista l’Asvel. I lionesi annunciano la positività di 2 atleti (Strazel, sceso in campo, Hayes no) e di Coach Parker. Gli altri risultano negativi ai test dopo la gara di Milano. Domenica scendono in campo a Cholet e dopo pochi secondi di utilizzo viene tolto dal parquet Norris Cole. Sarebbero (noi non ci permettiamo di dare certezze su cose del genere finché non ufficiali) arrivati i test durante la gara ed altri due nomi, tra cui quello dell’ex avellinese, risulterebbero positivi.

Esplode il sindaco di Cholet, Gilles Bourdouleix: «Denuncerò penalmente l’Asvel e la lega francese per l’irresponsabilità. Finché il nostro basket sarà gestito da questa gente, qui da noi non si giocherà più».

Nella serata di domenica si fa largo la voce secondo la quale Zenit e Khimki sarebbero scrivendo ad EL per chiedere il rinvio delle loro gare in questa settimana.

Può bastare tutto ciò per riconfermare ancora una volta, come scriviamo da settimane, ormai mesi, che senza una “bolla” in stile Nba non si può andare avanti regolarmente?

Ma attenzione, noi non diciamo “bolla” senza sapere come fare, quando e perchè. Lo abbiamo dettagliato, nel pieno rispetto dei tornei nazionali e delle competizioni FIBA, che tanto sono nella stessa situazione e che prima o poi pagheranno lo stesso conto salatissimo al virus. E se il problema è finanziario, visto che le disponibilità europee non sono certo quelle della NBA, si può risolvere anche quello: basta volerlo e capire, finalmente, in che mondo viviamo oggi. Crediamo possano farlo anche dirigenti, allenatori e giocatori, ci ritorneremo dettagliatamente.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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