Bologna teatro del clamoroso tonfo Virtus e di Trento. Venezia crolla contro Pesaro.

Terzo turno di LBA decisamente sorprendente con le sconfitte di Bologna e Venezia, contro Cremona e Pesaro. Vince ancora l’Olimpia Milano.

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La terza giornata di LBA consegna il colpo a sorpresa della Vanoli Cremona, alla prima vittoria in campionato, in casa della Virtus Segafredo Bologna. Primo successo anche per la Fortitudo di Meo Sacchetti, che dispone a suo piacimento della Dolomiti Energia Trentino nel confronto della Unipol Arena.

E’ anche la giornata del primo inciampo dell’Umana Reyer Venezia, che cede il passo a una scintillante Carpegna Prosciutto Pesaro. Tutto facile, invece, per l’AX Armani Exchange Milano che dispone a proprio piacimento dell’Allianz Pallacanestro Trieste a domicilio e si prende la vetta solitaria della classifica, unica squadra a punteggio pieno dopo 3 turni.

Completa il quadro il sofferto successo on the road della Germani Brescia sul campo della De’ Longhi Treviso.

Senza troppi indugi, entriamo maggiormente nel merito degli impegni delle squadre impegnate nelle coppe europee con i nostri 5 punti:

Virtus Segafredo Bologna

Semplicemente irriconoscibili gli uomini di Sasha Djordjevic nei primi trenta minuti di gioco. Ne approfitta la Vanoli per scappare sul 80-59 alla sirena del terzo quarto, grazie a una prova balistica incredibile dal perimetro.

I ragazzi di Paolo Galbiati chiuderanno con 17/33 da tre, trascinati dal 7/8 di uno scatenato Peppe Poeta alla prova dell’ex. Il play di Battipaglia si aggiudica idealmente il premio “core ingrato” con una prestazione da 28 punti e 4 assist in 22 minuti. Alcuni canestri da distanza NBA sono la ciliegina sulla torta, ma anche il modo di respingere il forte rientro della Virtus, con un parziale di 33-15 che la riporta anche al singolo possesso di distanza, ma che non possono evitare il 92-95 finale.

La stoppata di Marcus Lee sull’entrata di Vince Hunter è l’highlight che sbarra definitivamente la strada. I 23 punti con 7/15 al tiro di Daulton Hommes la stampella che consente al sistema di reggersi in piedi e non vivere esclusivamente sulle spalle di un Poeta in serata di grazia. Ai padroni di casa, invece, non bastano i 22 punti e 4 assist di Milos Teodosic, così come i 12 punti e 9 assist di Stefan Markovic.

Dura, ma corretta l’analisi del Coach delle V Nere a caldo: “Abbiamo fatto una partita orrenda per 30 minuti. A volte si può giocare senza la testa, a volte si può giocare senza il coraggio, a volte senza cattiveria. Se mancano tutte e tre insieme, è una cosa molto grave. Tutte le palle vaganti erano loro, ci è mancata cattiveria. Oggi abbiamo subito 95 punti e viene da chiedersi perchè

Tempo di riflettere, dunque. Dopo che già la trasferta di Brescia aveva fatto scattare l’allarme. Tra possibile sottovalutazione dell’impegno e la gestione della tripla partita settimanale. Specialmente dopo l’intensa battaglia contro la Lokomotiv Kuban nell’ultimo turno della 7Days Eurocup, che attende la Virtus alla trasferta di Andorra martedì.

Dolomiti Energia Trentino

Prosegue senza soluzione di continuità l’altalena dell’Aquila. Imbattuta e bella di notte in Eurocup, spazzata via Patrasso martedì scorso, ancora a secco all’interno dei propri confini.

Controprestazione e brusco passo indietro per i bianconeri anche nell’anticipo del sabato. Respira così la Fortitudo Bologna, anch’essa a quota 0 prima della palla a due. In una serata in cui la Effe riesce a esprimere anche qualità difensiva, con Trento tenuta sempre sotto i 20 punti realizzati per quarto.

Sono gli esterni a condurre le danze, in una partita mai in discussione in cui i padroni di casa chiudono sul +14 all’intervallo lungo e chiudono definitivamente i conti con il 32-18 del terzo periodo. Matteo Fantinelli si conferma il giocatore più costante con i suoi 21 punti, 5 rimbalzi, 2 assist e 2 recuperi.

Adrian Banks rientra e aggiunge 15 punti, accompagnati dalla prestazione consistente di un Pietro Aradori da 18 punti, 5 rimbalzi e 4 assist. Trento paga le sue 18 palle perse e può godersi il pieno recupero di Luke Maye (17+5, ma anche 6 perse). Solito JaCorey Williams con 13 punti e 7 rimbalzi. Inequivocabile il 93-70 all’ultima sirena.

L’Aquila tornerà in campo martedì in casa di Nanterre, alla ricerca del riscatto.

Umana Reyer Venezia

Dopo il crollo in casa del Partizan in Eurocup, ancora una volta è il terzo quarto a segnare, in negativo, la partita degli uomini di Walter De Raffaele. Due triple di Frantz Massenat e quella di Matteo Tambone aprono la ripresa e lanciano il vantaggio ospite in doppia cifra.

Da quel momento, i marchigiani non si volteranno più indietro. Le mani sono caldissime un po’ per tutti (19/33 da 2, 13/27 da tre) mentre gli orogranata continuano a litigare con il ferro. Ariel Filloy e Tyler Cain mettono il punto esclamativo per il 90-72 esterno in cui risalta anche la doppia-doppia da 23 punti e 10 rimbalzi di Marko Filipovity.

Serata da dimenticare per Venezia, non in grado di andare oltre il 47% dentro l’area e il 25% nel tiro pesante. Stridono l’1/8 di Michael Bramos, per 3 punti, e i 5 punti con 2/8 al tiro di Jeremy Chappell. A quota 0 ci sono Julian Stone e Valerio Mazzola.

I Campioni d’Italia non possono fallire l’appuntamento casalingo in Eurocup, contro Bourg en Bresse, mercoledì. Obiettivo molto chiaro: mettersi alle spalle le ultime due brutte sconfitte e ritrovare serenità.

AX Armani Exchange Milano

Tutto facile a Trieste per un’Olimpia Milano tecnicamente notevole. Compito ulteriormente semplificato dalle defezioni dei padroni di casa, privi di Mike Henry, Ike Udanoh e Daniele Cavaliero.

Ai biancorossi è sufficiente un time-out dopo meno di tre minuti sonnacchiosi per entrare nel mood corretto. Dentro Zach LeDay e Kyle Hines, la zone press torna a fare capolino e Trieste va letteralmente in tilt. L’ala grande ex Zalgiris Kaunas (doppia-doppia da 18 punti e 14 rimbalzi) e, successivamente, Gigi Datome salgono in cattedra.

Ne nasce un parziale di 19-2 che consente a Milano di scappare sul +16 e, di fatto, chiudere i conti con più di 2 quarti da giocare. Da quel momento, la partita non avrà più nulla da dire nonostante Trieste sia capace di tornare fino al -8 prima dell’intervallo lungo.

Milano manda a segno 11 giocatori su 12 e tiene abbastanza sotto controllo il dispendio energetico dei propri interpreti. 87-65 il finale. Il doppio turno di Eurolega, con trasferta al Pireo contro l’Olympiacos e sfida interna al Real, è alle porte.

Germani Brescia

Partita piuttosto divertente e altro finale in volata per Brescia al Palaverde di Treviso. Dopo le sconfitte contro Varese e Virtus Bologna, però, arriva il primo sorriso grazie soprattutto alla tripla vincente di David Moss a 40 secondi dal termine. La fuga indisturbata di Kenny Chery in contropiede spegne definitivamente le speranze dei padroni di casa, costretti a chinare il capo di fronte al 87-94 che li condanna al secondo stop di fila.

I ragazzi di Vincenzo Esposito imprimono la loro impronta sulla sfida, fin dai primi minuti, grazie a un’efficienza esagerata all’interno del pitturato. Al termine saranno addirittura 29 i canestri su 39 tentativi, cui si aggiunge un comunque ottimo 56% dalla distanza.

David Moss (11 punti, 4/5 al tiro), un immacolato Brian Sacchetti (13, 4/4) e uno stratosferico TJ Cline da 20 punti (8/8) e 5 rimbalzi scavano il solco che raggiunge velocemente la doppia cifra.

A lungo, questi numeri sembrano porre una pietra tombale sui due punti in palio, ma Treviso non è mai doma. David Logan è in versione vintage, rinverdisce i fasti sassaresi e indica la via segnando 30 punti. Un intraprendente Dewayne Russell da 16 punti e le giocate nel terzo quarto di Jeffrey Carroll consentono alla De’ Longhi di chiudere sul -6 al 30′ (64-70).

L’ondata trevigiana non si arresta in apertura del quarto decisivo. Parziale di 11-0 per la parità e l’inerzia sembra ribaltarsi definitivamente. Tuttavia, la luce dei veneti si spegne sul più bello e Brescia è cinica nel cogliere la palla al balzo, passando all’incasso con un contro-parziale di 9-0 che permette ai lombardi di tirare un grosso sospiro di sollievo.

Adesso Vitali e soci hanno in programma la trasferta contro il Mornar Bar per dare una svolta positiva al proprio girone, dopo una vittoria e una sconfitta nelle prime due giornate.

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3 thoughts on “Bologna teatro del clamoroso tonfo Virtus e di Trento. Venezia crolla contro Pesaro.

  1. L’impressione generale, ieri pomeriggio contro Trieste, è che i nostri giocatori si divertano, oltre a dominare, con occasioni e opportunità per tutti, passandosi bene la palla, e trovando soddisfazione a difendere bene – anche quando la partita era ormai decisa.
    Oltre che giocatori sono anche uomini, quindi secondo me ci sta che verso la fine del primo tempo, sopra di 21, abbiano mollato un po’, giocato meno concentrati, senza più metterla per lunghi minuti, anche se le conclusioni erano da facili a facilissime.
    Infine sono riusciti a concentrarsi di nuovo, e a rimettere le cose al posto giusto, anche considerando che a Trieste mancavano troppi giocatori e troppo importanti, come ha sottolineato Messina alla fine, con grande senso sportivo.

    La concentrazione, dunque.
    È il rovescio luccicante della capacità di soffrire, che Milano ha sempre mostrato finora, come se per fortuna l’alchimia generale, il senso di appartenenza alla squadra, e la fiducia che viene dai risultati, consentano ai singoli giocatori di accedere a piacere alla concentrazione necessaria, quando necessaria.
    E quando giocano così, il numero piuttosto significativo di palle perse imposte all’avversario, dice di che cosa sia capace l’Olimpia Armani.

    Si divertono, giocano leggeri, giocano bene.
    A me pare che quest’impressione molto forte che ho avuto ieri, cancelli la fatica mentale, lo stress delle sfide, il peso delle partite ravvicinate.
    Perché diciamolo chiaro e forte: non sono i 17 minuti a Datome, i 15 a Hines, i 16 a Rodriguez che possono impastare le gambe e il fisico di atleti di questo livello.
    Se poi in campo si divertono pure, direi che viene allontanato lo spauracchio vero, quello del calo mentale – ma a vederli ieri non mi sembra proprio il caso.
    Dunque basta con questa storia del risparmio energetico: è Spanoulis allora? Con questi ragionamenti dovrebbe essere a fare l’umarell ai cantieri già da qualche anno…
    (e non ho citato i vari Kobe, Lebron, Vince Carter, Tim Duncan ecc – in quanto sospetti di essere fisicamente dei fenomeni extra).

    Moretti secondo me sta imparando qualcosa di fondamentale: che non è in grado di stare in campo a questi livelli, nemmeno in LBA – (come del resto non lo è Mussini, che ha creduto di fare lo stesso suo percorso).
    Bene così: è un ragazzo tosto, intelligente e motivato, è importante che capisca esattamente su cosa deve lavorare, e lo farà.
    Diciamo chiaro anche questo: questi ragazzi così forti ma immaturi, imparano soprattutto in palestra, in allenamento coi compagni, non sul campo dove li vorrebbe la passione, ma dove mancano le qualità, per il momento.
    (Doncic e i ragazzi del Real sono un caso a parte, unico e non ripetibile. Moretti diventerà).

    Adesso Olympiacos e Real: c’è da tremare, da avere paura.
    Di vedersi scoppiare tra le mani una bolla di felicità sportiva che pareva solida finalmente.

    Fate una gran partita, e il risultato non conterà!

    1. Concordo su molto di quello che scrivi. Io la faccio anche più semplice: si chiama Datome, si chiama Hines, si chiama Rodriguez.

    2. Nulla di particolare da aggiungere ai tuoi ottimi appunti. Per ora, l’orologio biancorosso gira pienamente secondo le previsioni. Memori del recente passato, si attende di verificare l’Olimpia anche dopo il consueto avvio sprint, ma i presupposti per fare bene ci sono tutti.

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