La grande notte di James e Clyburn premia un CSKA ancora in costruzione

Eurodevotion

Mike James e Will Clyburn giocano un ultimo quarto da campioni e regalano la vittoria al CSKA Mosca contro un Maccabi Tel-Aviv coriaceo.

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E’ solamente il secondo turno di Turkish Airlines Euroleague. Quando si sfidano sul parquet CSKA Mosca e Maccabi Tel-Aviv, però, si respira un’aria diversa. Anche se la posta in palio è relativa. Anche se questa è soprattutto la giornata dei derby in giro per l’Europa.

Un big match eterno, che ci riporta con la mente a notti, giocatori e allenatori indimenticabili della storia recente del Torneo. Anthony Parker, Maceo Baston, Sarunas Jasikevicus e Pini Gershon tra i molti volti iconici della società israeliana. Theo Papaloukas, Trajan Langdon, Ettore Messina e tanti altri tra le fila dei russi.

Una di quelle partite assolutamente da non perdere per chi ama la pallacanestro a queste latitudini. E’ valsa una finale nel 2006 e nel 2008, con il doppio successo russo a Praga e Madrid. E’ stata teatro della semifinale 2004 e dell’inarrestabile Maccabi del back-to-back. Così come del penultimo atto della Final Four del Mediolanum Forum di Assago nel 2014, quando Tyrese Rice mandò in paradiso il popolo giallo con giocate surreali nei momenti decisivi.

Questa sera è il CSKA a prevalere alla Megasport Arena. Un 76-72 che consegna la prima vittoria stagionale in Europa agli uomini di Itoudis. Successo che assume maggior importanza alla luce delle assenze di Milutinov, Antonov e Strelnieks, causa Covid, ad accorciare le rotazioni.

Analizziamo più a fondo i 40 minuti attraverso i nostri classici 5 punti:

Lavori in corso

Il segnale è apposto in tutta evidenza di fronte alle due panchine. Tra assenze pesanti (Casspi, Dibartolomeo e Zoosman nel Maccabi) e la ruggine ancora da smaltire dopo lunghi mesi di inattività.

Non una partita da ricordare per i puristi del gioco, senza ombra di dubbio. Per almeno 35 minuti, abbiamo assistito a una partita a ritmi piuttosto bassi, con una netta predominanza delle difese. Non sempre per una qualità eccelsa delle stesse, soggette ancora a una concentrazione che funziona a corrente alternata.

Tuttavia, l’insistita ricerca della soluzione personale, senza aver mosso la difesa nei primi secondi dell’azione, ha portato a percentuali disastrose. Specialmente in un primo tempo da 11/20 da 2 e 2/11 da 3 per i padroni di casa, 9/17 e 3/14 per gli ospiti.

Per il Maccabi il limite di non riuscire a innescare i lunghi dentro l’area nella maniera migliore, laddove avrebbero potuto cogliere i vantaggi maggiori. Gli uomini di Itoudis, invece, hanno il demerito di fallire diverse conclusioni aperte e in ritmo su iniziativa del solito Mike James, che troverà un po’ di giustizia, a livello statistico, nella parte finale. Ci arriveremo.

Il fattore D nel Maccabi

Le iniziative 1vs1 di Tyler Dorsey sono soluzione alla mancanza di fluidità offensiva nelle prime fasi del match. Nonostante delle percentuali non indimenticabili al tiro (4/15) e una difesa russa che gli sbarrerà a lungo la strada nel secondo tempo. La point-guard uscita da Oregon resta elemento cruciale nello scacchiere di Ioannis Sfairopoulos.

D come Dragan..Bender. L’ala grande, fresca di ritorno in Europa dalla NBA, offre 23 minuti di qualità crescendo esponenzialmente nello sviluppo della partita. Per lui ci sono 9 punti (4/4 da 2) 4 rimbalzi, 1 assist e 1 recupero. Il suo impatto va oltre le statistiche però.

Il numero 17 si erge a protagonista nel momento migliore degli israeliani, a cavallo tra fine terzo periodo e inizio del quarto, con giocate difensive sorprendenti rispetto alla sua fama di giocatore un po’ soft. Tuffi, cambi difensivi realizzati con la presenza mentale giusta. Tutti segnali positivi che lo staff tecnico accoglie con grande speranza, in virtù delle assenze pesanti nel reparto.

D anche come difesa. Come detto, non sempre irreprensibile. Il CSKA grazia gli israeliani in termine di realizzazione, ma il penetra e scarica di Mike James avrebbe potuto far male ben presto nella partita.

Quando i pianeti si allineano, però, i gialli si confermano sistema in grado di imbrigliare qualsiasi attacco. Il Maccabi ha il merito di escludere a lungo dalla partita giocatori come Nikita Kurbanov (5 punti in 20′, ma con una tripla pesante nel finale) e Johannes Voigtmann (3 punti e 1/6), giocatori che avrebbero potuto enfatizzare un arsenale di soluzioni più ampio, tra le ali, rispetto a quello degli israeliani, al momento.

Un lavoro riuscito a metà, a onor del vero. Perchè Tornike Shengelia riuscirà a influenzare la partita nonostante una serata difficile al tiro (8 punti e 12 rimbalzi) e Will Clyburn sarà uno dei carnefici, salendo di livello sulle due metà campo quando più conta.

Mike James e Will Clyburn

Campioni con la C maiuscola. Quando la temperatura della partita si è alzata oltre il livello di guardia, si sono presi il palcoscenico di forza e trascinato i compagni verso la vittoria.

Mike James ha portato a casa il premio di MVP alla luce della miglior valutazione (28). Le sue tre triple e l’assist per il canestro dal perimetro di Kurbanov sono le giocate che hanno indirizzato definitivamente la contesa negli ultimi minuti.

La dimostrazione del fiuto finissimo del predatore che sente il sangue della sua prossima vittima e la colpisce senza pietà. Il suo talento è sconfinato, in grado di produrre espressioni di stupore anche ai suoi compagni in panchina per il coefficiente di difficoltà. Adesso ci sono sempre meno dubbi anche sul suo essere un vincente.

Il tabellino personale recita 25 punti, 2 rimbalzi e 3 assist. Se è vero che i canestri non si contano, ma si pesano, stasera Mike James ha sfondato la bilancia nel quarto periodo.

Will Clyburn non è stato di certo a guardare e questa è la notizia più bella, al pensiero di vedere recuperato un giocatore fantastico dopo un anno tribolato dopo il grave infortunio di Berlino. 19 punti e un fondamentale 9/9 in lunetta, con i due liberi della tranquillità, il suo bottino.

Un giocatore totale, che nonostante sia in grado di colpire in ogni modo il canestro avversario, le partite le fa vincere in difesa. Come questa sera, con due stoppate incredibili nel momento più caldo.

Scottie Wilbekin simbolo dell’onore dei vinti

Discorso simile si potrebbe costruire per quanto riguarda il numero 1 del Maccabi. Ribalta con un quarto periodo da urlo un primo tempo in cui non è proprio riuscito a trovare ritmo.

Probabilmente sarebbe stato lui il migliore se James non fosse stato in disaccordo. E’ imprendibile per la difesa del CSKA negli ultimi dieci minuti di gioco. Le sue triple in sospensione contro le leggi della fisica lasciano a bocca aperta e sembrano aprire la strada a un altro blitz in terra moscovita.

Chiude con 20 punti, 4 rimbalzi, 5 assist, 3 recuperi e l’amaro in bocca per i due punti che scappano via. La grandezza di un giocatore, però, non può essere sempre misurata in base al risultato alla sirena finale. Giù il cappello.

All’improvviso, inaspettato, un colpo di fulmine

Ci sono serate in cui ci si aspettano ben altri protagonisti. Altri motivi per seguire una partita, soprattutto con così tanti campioni in campo. Tuttavia, succede anche di rimanere impressionati guardando altrove. Bastano pochi attimi, poche giocate, magari nemmeno speciali, per intravedere qualcosa di potenzialmente notevole e provare una cotta cestistica.

E’ quanto è accaduto al sottoscritto stasera con Chris Jones. Aveva destato un’impressione più che positiva con una prestazione da 12 punti e 7 assist nel debutto contro l’Alba Berlino. La trasferta di Mosca rappresentava ben altro tipo di ostacolo.

Per quanto abbia offerto solamente dei flash di talento, ho avuto conferma della sensazione di assistere ai movimenti di un giocatore sempre in controllo della situazione, che raramente forza un’iniziativa. Point-guard molto fisica, dal buon primo passo e ball-handling, oltre a ottime letture del pick and roll.

Non male per un ragazzo che giocava a Bursaspor fino a pochi mesi fa. Con tutto il rispetto, non l’epicentro della pallacanestro europea. L’impressione è che gli uomini mercato del Maccabi abbiano fatto un discreto colpo.

Foto: CSKA Basketball

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