5 Sfumature di Eurolega | Il torneo di Kaunas ci dice che…

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WE’RE BACK PRESEASON TOUR ! Non poteva esserci nome migliore e non poteva esserci sede migliore. La passione di Kaunas per questo gioco è qualcosa che va oltre ogni tipo di considerazione. Il pubblico della seconda semifinale ci ha riconciliato per un paio d’ore con qualcosa che abbiamo paura di perdere ancora per tanti mesi.

Ma cosa ci lascia la prima giornata di questo torneo, parlando di solo campo?

  • Test più severo dei precedenti per Milano, ma non certo di livello. Perché l’Alba era priva di Lammers, Eriksson e Fontecchio, ma soprattutto perché era e resta serissima candidata per le ultime due-tre piazze di Eurolega. Molto bene la difesa di Milano di squadra, che copre le lacune individuali: interessante l’estensione sui 28 metri della pressione, da verificare contro gestori del gioco di alto profilo. Oggi con lo Zalgiris l’asticella sarà più in alto.
  • Lo Zalgiris, appunto. Siamo tutti pronti a metterlo in fondo al “Ranking”, come accade da anni. Ora ha perso Jasikevicius, ha lasciato partire diversi atleti importanti, quindi? Dimentichiamo sempre che la cultura e la conoscenza della pallacanestro che c’è da queste parti non ha eguali ed allora non vi sarà mai nulla di impossibile. No, non è squadra da Playoff, e forse nemmeno da 10-12mo posto, ma andrà sempre oltre i proprio limiti.
  • Rokas Jokubaitis è nettamente MVP di giornata. 20 anni tra poco più di 2 mesi, scuote la gara a suo piacimento con la faccia tosta di chi non ha paura di nulla. Sceglie discretamente, ha tutto per diventare giocatore di livello in questa lega.
  • Il Pana cresce, nonostante la sconfitta, e lo fa sulle spalle della classe infinita di Nemanja Nedovic. Che giocatore fosse lo sapevamo da tempo, che la condizione fisica gli possa permettere di giocare una stagione continua è l’augurio di tutti. Non mi stupirebbe vederlo tra i primi tre realizzatori di Eurolega a fine stagione. E’ già successo.
  • Tre nomi. Kyle Hines e l’Eurolega, una storia che non finirà mai. Joffrey Lauvergne e l’Eurolega, una storia che può tornare ad essere scritta. Martin Schiller e l’Eurolega, una storia che deve ancora iniziare ma promette tecnicamente molto bene.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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2 thoughts on “5 Sfumature di Eurolega | Il torneo di Kaunas ci dice che…

  1. Il torneo ci dice anche, secondo me, che per quanto Milano sia la squadra più in forma e con la migliore preparazione rispetto a tutte le avversarie incontrate, è tuttavia una squadra nuovissima, che proprio per questo ha ancora margini molto ampi di miglioramento.
    Lo stesso bonus di rodaggio che concediamo a tutti gli avversari, bisogna spenderlo anche per noi, direi.
    Poi magari in campo non si vede, e sembra che siamo una squadra che gira alla perfezione, davanti e in difesa, ma questo non può essere altro che il frutto di un grande lavoro: per quantità, certo, ma anche per qualità.
    Immaginando di continuare a lavorare così, ci sta ipotizzare che anche Milano abbia bisogno di tanto rodaggio ancora, e che l’affiatamento vero verrà.

    Ci dice anche che la difesa sembra sorprendentemente compatta, parlo di sorpresa perché non tutti i nostri sulla carta sembravano anche difensori, ma invece tutto sembra funzionare a meraviglia, e tanto lavoro c’è ancora da fare, sottolineo di nuovo, che ci potrebbe portare lontani.
    Certo, non abbiamo incontrato ancora gli esterni che spaccano le partite, gli attaccanti grandissimi che aprono il campo, e quello sarà il test vero, ma intanto quello che dovrebbe funzionare funziona, e ci sono mani veloci e braccia molto lunghe.

    In fondo abbiamo avuto un solo quarto di vero calo, il terzo della finale contro lo Zalgiris.
    Da come la squadra ha reagito, col collettivo e con giocate individuali straordinarie, secondo me è legittimo pensare che all’ottava vittoria di fila, avanti di venti, un po’ ti rilassi, e un po’ le gambe ti pesano, perché penso che queste siano le settimane dei carichi pesanti, per arrivare in forma quando sarà necessario.
    Per me il barometro di queste affermazioni è Datome, stranamente sottotono, e impreciso nel tiro.

    1. Sono d’accordissimo, soprattutto sui margini di miglioramento. Senza dimenticare che possono arrivare proprio sulle criticità.

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