5 Sfumature di… Olimpia | La Supercoppa, il torneo di Kaunas e…

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Appuntamento particolare con le nostre “5 Sfumature di Eurolega” dedicato al percorso netto milanese nei primi sei appuntamenti ufficiali della stagione.

Istruzioni per l’uso: chiamatela pure Supercoppa, ma agosto e la prima decade di settembre è e resta preseason. Con l’aggravante, per chi prova a valutare qualche elemento (di analisi non se ne parla, sia chiaro) di non conoscere i carichi di lavoro giornalieri, che in questa fase possono giocare un ruolo fondamentale nella prestazione dei singoli.

  • Talento e profondità, ma Milano è anche camaleontica? Sì e no. In un contesto qualitativo e quantitativo visto raramente da queste parti (direi mai in assoluto dal 1996…) la faccia di Milano cambia relativamente, e resta principalmente quella della squadra assai perimetrale, cosa decisamente attuale nel gioco moderno. La soluzione di alto impatto fisico manca, quindi resta solo da vedere cosa accadrà di fronte a kg e cm di un certo impatto.
  • Il protagonista può essere sempre diverso e questo è un fattore di grande importanza, poiché rende difficile allo “scouting” avversario leggere con precisione da dove e come arriveranno le minacce biancorosse.
  • L’intensità difensiva è cosa che si è vista in maniera decisa in diversi momenti. Ora, se è vero che gli avversai affrontati, a parte Brescia comunque priva di due uomini chiave, non sono certo quelli che contenderanno eventualmente titoli all’Olimpia, è altrettanto chiaro che vi sia una certa voglia di difendere “insieme”, anche perchè nell’uno vs uno vi sono diversi atleti che non sono esattamente delle porte blindate. Le rotazioni e le letture dell’attacco avversario diventano il fattore per eccellenza.
  • Qualche problema palesato a rimbalzo va analizzato meglio in contesti diversi e tenendo conto di alcuni dati come i tiri presi. Potenzialmente se ne può discutere ma attenderei la struttura della squadra in ottica Eurolega, senza il peso delle regole sugli italiani.
  • Esposito, con la sua Brescia, ha dato le istruzioni a tutti: difesa forte sul perimetro a costo di rischiare qualcosa sotto e di subire qualche penetrazione. Sono curioso di vedere se sarà traccia seguita dagli avversari di Kaunas, non tanto il sabato ma la domenica, dopo che tutti si saranno studiati meglio. In sostanza sarà sempre una questione di imporre. Milano ha un struttura precisa e dovrà far adattare gli avversari, non adattarsi. Serve personalità nella guida tecnica ed allora direi che con uno come Messina in panchina i sonni possono essere tranquilli.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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One thought on “5 Sfumature di… Olimpia | La Supercoppa, il torneo di Kaunas e…

  1. Dopo aver visto che Tarczewski ha tenuto Scola, e l’ha tenuto alla grande, concedendogli un solo canestro su almeno quattro duelli personali, ieri sera contro Varese, per l’ultima partita del girone, mi sono abbastanza rassicurato anche in chiave EL.
    I nostri centri ci sono e si completano a vicenda.
    Molto forte Kaleb in difesa, molto forte Leday davanti.
    Ah sì, e poi c’è Hines…

    Alberto vorrei aggiungere una sfumatura alla tua prima sfumatura qui sopra: che la soluzione a impatto fisico, interna, in realtà c’è e paradossalmente si chiama Chacho.
    È lui, col suo gioco, a rendere Tarczewski un rollante di grande impatto fisico, capace di spaccare l’area.
    Aggiungendo un’arma decisamente appuntita, quella del p&r al nostro attacco.
    S’è visto bene anche ieri, secondo me, che il potenziale offensivo di Kaleb cala parecchio senza il suo fido e splendido play.

    Perché Delaney, grande play anche lui, più risolutore del Chacho, se vogliamo, e decisamente più perimetrale come visione di gioco, manca invece della capacità di innescare l’area e vederla, col centrone che ieri si sbracciava invano ogni volta che aveva acquisito qualche vantaggio nel pitturato.
    Delaney ha il potere di aprire le linee esterne, sia per sé che per gli altri, ai quali fa arrivare palloni che basta semplicemente metterli da tre – e se proprio non riesce, abbiamo il post basso di Leday, che vedo benissimo in campo con Malcom.
    Delaney che scopriamo umorale e discontinuo, anche se forse senza sorpresa visto il precedente della chiusura col Barça.
    Uno che le partite può vincerle da solo, ma anche intestardirsi a farlo – anche se mi sembra che tenga molto bene sotto controllo tale attitudine.
    E poi “sento” (?) che la sua fiducia nei compagni e nella squadra cresce in fretta, questo lo aiuterà ancora di più.

    Punter è il suo riferimento. Ed è vero che siamo soltanto in preseason, ma io non ricordo che mi facesse tanta impressione quando ha giocato a Bologna.
    Forse anche lui qui ha trovato il suo ambiente ideale.

    Poi arriva il Chacho, Micov e Shields salgono di tono e importanza grazie alla visione di gioco di Rodriguez, molto diversa da quella di Dalaney, e Tarczewski diventa un’arma in più – anche in EL, ormai conosciamo le sue rollate.
    Shields miglior acquisto di quest’anno, per me senza dubbi.
    Intanto per le qualità personali, tecniche e agonistiche, e poi, più di tutti gli altri grandi campioni che abbiamo acquisito quest’anno, per prospettiva temporale…
    Come inserire Hines lo lascio a Messina.

    La lezione di Esposito, certo, d’accordissimo con te.
    Ma non tutte le squadre di EL sono così forti nel difendere sugli esterni, mi viene in mente James, per esempio, che difende soltanto a cacciare il pallone, come i bambini, e direi che molti altri degli attaccanti come lui, che fanno e faranno la differenza in EL, abbiano delle stanchezze in difesa che rendono problematica la pressione sugli esterni.
    Spero 🙄

    Ho visto i dodici assist di Teodosic in un solo tempo contro Cremona, e mi sono riempito gli occhi e il cuore, che meraviglia!
    Se poi riusciamo anche a batterlo, beh… non dico che mi piacerebbe il trentello di margine, però.
    Non ora eh, che la differenza di preparazione è troppa, ma nei giorni dello scudetto.

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