5 pillole dalla bolla: NBA e dintorni (ep.1)

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Manca l’Eurolega? Sì, da morire. Medicina per far fronte alla depressione? Beh, da Orlando, Lake Buena Vista, un posto che definire spettacolare è poco, qualche pillola di effetto immediato arriva.

Ed allora si torna a far tardi, si ricomincia a saltare sul divano per diverse giocate spettacolari, ma anche per tanta pallacanestro vera, quella dei Playoff NBA. Che proprio dalle parti di quel Lake Buena Vista hanno già regalato, anche prima con il “restart”, parecchie cosettine di alto livello. Tutte perfettamente in linea con il Moscow Mule che si beve(va) proprio su quel lago presso “The Boathouse”, dove non puoi non accompagnarlo con una bistecca di tonno allo zenzero che vale Dame, Luka Magik e tutti gli altri.

Non abbiamo tempo per i quesiti esistenziali su dove, come perché si giochi meglio… A chi volete raccontarla, a chi si esaltava in pieno lockdown per le giocate dei Taiwan Beer (attenzione! Prima del 1999 si chiamavano Taiwan Tobacco and Wine Monopoly Bureau Golden Dragons… minuto di silenzio per i telecronisti…) impegnati nei memorabili Playoff dell’omonima isola? Suvvia…

Da oggi, senza schema, senza alcun preavviso, senza un calendario prefissato, ovvero praticamente tutto ciò che non si dovrebbe fare in un sito, si parla di NBA a modo nostro.

Quindi via col primo episodio di “5 pillole dalla bolla”. Il contachilometri degli insulti è già attivo…

  1. Raramente visto giocare male come i Lakers recenti. Anthony Davis che giostra sul perimetro come un Kristjan Kangur qualunque aumenta il malessere e ci ricorda, sinistramente, chi relegò Nicolò Melli in quell’angolo in attesa di uno scarico, in crisi di solitudine e coinvolgimento come la bollicina dell’acqua Lete. Ok, ora giocatevi tutto sui Lakers, vinceranno…
  2. Nikola Vucevic è un manuale di pallacanestro a livello di movimenti di un centro. L’eccitazione sale ogni volta che “rolla”, “poppa” o pizza il sederone in post basso.
  3. L’eccitazione diventa molto di più quando i Celtics sono impegnati nella difesa sul “p&r”. Le rotazioni, soprattutto quella sul “rollante”, relegano le terga di Jennifer Lopez in seconda, terza, quarta posizione…
  4. Il blocco portato un metro dopo la metà campo per Lillard è qualcosa che va studiato, capito ed… amato. Lo faceva GS contro i Clippers, perché Steve Kerr voleva far difendere il Gallo su più campo. Cambia il gioco, si può apprezzare anche qualcosa di nuovo, no? Non è facile per chi ritiene l’arresto e tiro dalla media di Nando De Colo e Marco Mordente tra le cose più belle mai viste, ma andiamo, serve un po’ di apertura mentale alle novità. Anche dopo i 50.
  5. I riferimenti all’interno delle arene (?) di Disneyland sono evidentemente straordinari per i tiratori. Ma non ditelo ai Lakers (9,7 su 32,1 di media dall’arco nel mese di agosto…). Occhio, perchè questo può cambiare parecchie cose negli equilibri che si credevano prefissati. PS #dametime avrà a che fare per caso col fatto che Portland tiri il 44% (11/25) tra i 7,62 e gli 8,83mt? Prima dell’inizio dei Playoffs era comunque il 40,6%…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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