Pronti a esplodere: Kostas Mitoglou, l’anno della verità nel nuovo Panathinaikos?

Pronti a esplodere: Kostas Mitoglou, l’anno della verità nel nuovo Panathinaikos?

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Ritorna la rubrica dedicata ai migliori talenti pronti a fare la differenza nella prossima Turkish Airlines Euroleague. Dopo aver fatto tappa a Istanbul per presentarvi Johnny Hamilton, facciamo un salto in Grecia.  Siamo ad Atene, sponda Panathinaikos questa volta.

Vi abbiamo tenuti sempre aggiornati circa l’estate turbolenta del club sei volte campione d’Europa. L’addio burrascoso di Dimitris Giannakopoulos e il suo attacco frontale a Jordi Bertomeu. La successiva richiesta di cessione della Licenza in una vicenda risoltasi con un nulla di fatto.

Oggi torniamo a parlarvi dei Greens, ma con esclusivo interesse rivolto al campo. Il mercato è stato sinonimo di forte riduzione del budget e di ricostruzione per il Panathinaikos. Tanti gli addii tra panchina e parquet, alcuni addirittura eccellenti. Rick Pitino è tornato negli States per allenare Iona nel college basket. Deshaun Thomas ha accettato le lusinghe dei Toyota Alvark in Giappone. Soprattutto, Nick Calathes ha lasciato la sua alma mater europea abbracciando l’ambizioso progetto del Barcellona di Sarunas Jasikevicius con un triennale.

Si preannuncia una stagione di ridimensionamento sulla carta, ma con una squadra affamata e dall’identità greca ancor più forte. A partire dalla panchina, dove è stato promosso l’ormai ex assistente di Pitino (e non solo) Giorgos Vovoras. Ioannis Papapetrou nuovo Capitano e simbolo del progetto. Una batteria di giovani tra i quali il ragazzo che vi presentiamo: Kostantinos Mitoglou.

Detto anche “Dinos” durante gli anni negli States, Mitoglou nasce il 11 giugno 1996 a Salonicco, dato alla luce da mamma Sofia Panou. Le origini parlano chiaro: lo sport è nel sangue di questo ragazzone di 210 centimetri ed è compagno fedele all’interno della famiglia.

Cresce in una famiglia di calciatori. Il padre Dimitris è stato un difensore da 13 gol in carriera in più di 150 presenze tra PAOK Salonicco e Doxa Drama. Società storica del nord-est del Paese fondata durante la Prima Guerra Mondiale (1918) su spinta di un gruppo di soldati inglesi che così occupavano i rari momenti di “tranquillità”. Tra i club pionieri dell’attuale Super League greca, raggiunse l’apice negli anni ’50 con tre finali di Coppa Nazionale, sempre sconfitto dall’Olympiacos.

Il fratello più piccolo, il ventenne Gerasimos, è il difensore centrale del Volos, club della massima divisione ellenica di recentissima costituzione (2 giugno 2017)

https://www.instagram.com/p/BZCHmuKhZQ_/

Mitoglou frequenta il liceo Aristoteleio di Salonicco prima di entrare nelle giovanili dell’Aris, storico club nobilitato dalla militanza di Leggende come Nikos Galis e Panagiotis Giannakis. Il tempo del suo debutto arriva il 30 Novembre 2013 in casa dell’Olympiacos.

2’27” nella netta sconfitta dei suoi 93-61. Giusto il tempo di catturare un rimbalzo, commettere un fallo e piazzare la sua ideale bandierina al cospetto di Georgios Printezis e Vassilis Spanoulis. I due avevano completato una incredibile doppietta europea, pochi mesi prima, superando CSKA e Real Madrid nelle Final Four di Londra

Saranno solamente tre le presenze nella stagione 2013-14, nella quale si mette in luce a livello giovanile. Prima a Eurobasket 2012 con l’U16 per poi competere con l’U18 negli Europei dell’estate 2013. Un anno dopo, gioca ancora nella stessa selezione in Turchia (Konya) spingendo la Grecia fino al quarto posto. 8.8 punti e 8.3 rimbalzi a partita le medie. 

Giunto alla maggiore età, decide di non firmare il suo primo contratto da professionista per mantenere l’eleggibilità NCAA. A chiamarlo Danny Manning. Coach dei Wake Forest Demon Deacons di Winston-Salem (North Carolina), fu ala grande prima scelta assoluta dei Los Angeles Clippers nel Draft NBA 1988. Per lui, anno speciale in cui portò a casa anche il titolo NCAA con i Kansas Jayhawks e la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici con Team USA.

Tanto da insegnare a un ragazzo che gioca nel suo stesso ruolo e che arriva negli Stati Uniti accompagnato dalla reputazione di un giocatore temibile con i piedi dietro l’arco, ma ancora piuttosto debole nel suo gioco in post

Devo lavorare sul mio gioco dentro l’area, diventare più efficace in post e consistente con i contatti. Sto imparando tanto da Coach Manning. In allenamento mi mostra i movimenti giusti e resta al mio fianco per migliorare nei particolari.

Fin da subito, il giovane Dinos dimostra idee chiare sul giocatore che vuole diventare, ma la ACC (Atlantic Coast Conference) è tra le leghe più competitive. Gli avversari sono eccellenti: Duke, Louisville, UNC, Notre Dame e Virginia le più attrezzate.

L’impatto con la Division I si rivela tosto e il greco conquista spazio con il tempo. Sostituto del partente Tyler Cavanaugh (Alba Berlino nell’ultima stagione) direzione George Washington Colonials, a Novembre sigla la prima doppia-doppia da 10+11 contro Iona. A Gennaio gioca la partita migliore della stagione contro Syracuse (26 punti, 10/13 dal campo, 4/7 da tre). A metà febbraio viene nominato Rookie della settimana della ACC.

Tuttavia, il cammino si interrompe al primo turno del Torneo di Conference. I Demon Deacons si infrangono contro Virginia Tech, battuti 81-80 dopo una Regular Season dal record negativo (13-19). Per Mitoglou la soddisfazione di essere partito 13 volte in quintetto e di aver chiuso in doppia cifra in altrettante occasioni. Leader della squadra per triple segnate (52), ha condiviso lo spogliatoio con la guardia Codi Miller-McIntyre. Quest’ultimo ha firmato recentemente con il Partizan Belgrado dopo una stagione di spessore in Eurocup con il Cedevita Olimpjia Lubiana.

https://twitter.com/D_Mitoglou/status/1020080072882118662

Metterà da parte la delusione giocando un ottimo Mondiale casalingo con l’U19 (9.7 punti, 7 rimbalzi, 1.6 assist e il 52,4% da 2). Anche questa volta sarà costretto a fermarsi ai piedi del podio però. Fatale la sconfitta in semifinale contro gli USA di Jayson Tatum e di uno scatenato Jalen Brunson (oggi ai Dallas Mavericks) da 30 punti e 4 assist. Non sarà stato sufficiente nemmeno l’apporto di Tyler Dorsey e Giorgios Papagiannis per avere la meglio sulla Turchia di Furkan Korkmaz nella finale per il bronzo.

Nelle due stagioni successive entra in pianta stabile nelle rotazioni di Coach Manning. Viene inserito nello starting five in 62 occasioni nelle 64 partite disputate. Ritocca costantemente verso l’alto le sue medie a rimbalzo ed entra anche nella storia dell’Ateneo. Sigla, infatti, il suo career high da 28 punti e 8 triple contro LSU. Stiamo parlando del college da cui è uscita la prima scelta del Draft 2016 Ben Simmons. Questo exploit balistico gli vale il terzo posto all-time per canestri da tre punti siglati all’interno di una partita.

Nella primavera 2016, il primo turno è di nuovo fatale. North Carolina State è protagonista dello sgambetto in un confronto al di sotto delle aspettative per il greco (75-72, 3+9 e 1/5 al tiro in 18 minuti). L’anno dopo viene superata nettamente Boston College (92-78) prima che si palesi nuovamente Virginia Tech a sbarrare la strada. Il tutto nonostante un Mitoglou da 12 punti e 13 rimbalzi in 21 minuti

Decisivo uno spaziale Zach LeDay nel 99-90 finale. Uno dei colpi di mercato dell’Olimpia Milano siglò una prestazione da 31 punti, 15 rimbalzi, 3 recuperi e 2 stoppate (proprio ai danni di Mitoglou). Si chiude così un biennio positivo per il numero 44. Periodo in cui è stato forgiato anche dalla competizione interna con la 19sima scelta degli Atlanta Hawks nel 2017 John Collins.

Tutto sembrava portare al suo ritorno per il quarto e ultimo anno di college. Lo confermava anche un reporter vicino alle dinamiche di Wake Forest come Les Johns..

..ma anche il ragazzo stesso, che parlava così a proposito dell’interessamento delle due società greche principali

Sono onorato dell’interesse di Panathinaikos e Olympiacos. Ho quasi preso una decisione definitiva, che sarebbe tornare in Università e laurearmi. Non è ancora certo, ma sono vicino alla permanenza a Wake Forest.

Passano due giorni e lo scenario cambia completamente. Il Panathinaikos lo vuole fortemente e rilancia con un quadriennale da 2 milioni di dollari netti complessivi. Il suo ritorno in Grecia e il suo passaggio al professionismo diventa ufficiale il 29 luglio 2017.

Nella prima stagione trova spazio con il contagocce in Eurolega. Sono solo 4 le presenze per 12’26” complessivi. Arriva il primo trofeo però, grazie al trionfo nella Liga Esake in una serie palpitante contro il nemico di sempre. Con l’Olympiakos, si risolve tutto solamente in gara 5 a OAKA. Il primo tempo è in mano agli ospiti, ma i minuti finali del terzo quarto consegnano il break decisivo verso il 84-70 finale. Mike James viene incoronato MVP con 18 punti. Xavi Pascual tocca il punto più alto del suo ciclo sul pino del club della famiglia Giannakopoulos.

Sarà il primo di tre trionfi consecutivi in territorio Nazionale. Come sappiamo, l’Olympiacos è stato retrocesso in A2 dal Giudice Sportivo a fine Maggio 2019, lasciando campo libero al Panathinaikos.

Il biennio successivo è contraddistinto da una chiara crescita, che porterà in bacheca anche la sua prima Coppa di Grecia nel 2019. I passi in avanti si fanno ancora un po’ più evidenti nell’ultima stagione.

Primo momento di svolta: turno 10, trasferta vincente in casa del Bayern Monaco il 22 novembre (75-87). Mitoglou chiude con 11 punti e 6 rimbalzi per un 18 di PIR in quasi 21 minuti di utilizzo. Una prestazione più che positiva in grado di convincere un Rick Pitino pronto al secondo subentro. Da quel momento, il giovane greco avrà stabilmente un ruolo nelle rotazioni nonostante la presenza di Ioannis Papapetrou e Deshaun Thomas a chiamare minuti importanti nel reparto ali.

Una escalation che vivrà il suo apice nella trasferta di Kaliningrad contro il CSKA del 3 gennaio. Nella vittoria 102-106 in overtime, Mitoglou appone la sua firma in calce. Resta in campo 40’35” mettendo insieme la miglior prestazione della sua carriera per dispersione. 25 punti (11/15 da 2), 16 rimbalzi (8 offensivi), 2 assist, 2 recuperi e 34 di valutazione il suo tabellino.

Una prova da MVP dell’ultima giornata di andata, se non che il premio settimanale andrà a un Nick Calathes oltre il fantascientifico. Il genio con il numero 33 sulla maglia si rivela a dir poco decisivo nel secondo blitz consecutivo in casa dell’Armata Rossa. Segna, infatti, la tripla che vale il supplementare a 6.8″ dal termine del quarto periodo. E’ la giocata che suggella una prestazione monstre da 22 punti, 17 assist, 6 rimbalzi, 9 falli subiti e 40 di PIR.

Il cammino in Europa si interromperà bruscamente in anticipo a causa del lockdown causato dal COVID-19, con il Pana in posizione da playoff. Piccola nota di colore: il 2020 lo vedrà nominato MVP dell’All-Star Game greco. Entrato in campo con il Team Maciulis, si meriterà il riconoscimento in virtù dei suoi 19 punti con 9/9 al tiro in 30 minuti.

Il giocatore che si presenterà ai nastri della prossima stagione è sicuramente interessante e pienamente nella filosofia costitutiva del nuovo progetto in casa Panathinaikos. E’ altrettanto evidente come sia corretto affermare che questo atleta si trovi davanti alla stagione della verità.

Non solo perchè sta entrando nel suo ultimo anno di contratto, alla terza stagione vera nella massima competizione continentale. Il motivo principale è legato a uno step-up importante, in primis sul piano mentale/attitudinale, cui è chiamato per risultare all’altezza di un ruolo di primo piano che gli verrà presumibilmente affidato da Coach Vovoras.

C’è bisogno che diventi un giocatore più duro per diventare un leader dominante nelle battaglie all’interno del pitturato contro i big men di Eurolega.

Mitoglou è un’ala grande piuttosto stazzata in grado di offrire mismatch interessanti oltre alla possibilità di variare assetti durante la gara. Merito della sua capacità di giostrare anche da centro insieme a ogni tipo di 4. Tuttavia, deve ancora imparare a reggere al meglio i contatti in situazione di single coverage in area. Spesso concede troppo facilmente separazione in relazione a un fisico importante, facendosi spostare dai lunghi più esperti.

Diversa la situazione in attacco, dove dimostra buona capacità di prendere posizione profonda per la ricezione in post-basso. Da tenere in grande considerazione la sua pericolosità dal gomito e con un tiretto dai 2-3 metri solitamente scomodo per gran parte dei giocatori. Viceversa, per lui diventa un’arma secondaria importante grazie a dei polpastrelli abbastanza morbidi.

Importante il lavoro che avrà da fare per estendere il suo range e raggiungere una doppia dimensione che potrà consentirgli di svoltare definitivamente. Il 8/27 dietro l’arco è specchio di una fiducia non ancora acquisita nel fondamentale e di una spinta non sufficiente delle gambe. Spesso finisce corto, fatto che acquisisce ulteriore evidenza nei tiri liberi nonostante un buon 76% finale.

Sarà un progresso ancora più cruciale pensando ai lunghi che vestiranno la maglia del Panathinaikos nella prossima stagione. I vari Zach Auguste, Ben Bentil, Georgios Papagiannis e Aaron White portano certamente varietà di soluzioni in diverse situazioni di gioco. Nessuno di loro, però, ha una dimensione perimetrale solida. Potrebbe essere un problema gestire le spaziature, alla lunga.

Sempre ragionando in relazione ai nuovi acquisti, potrebbe essere strategica la sua abilità in qualità di bloccante. Attaccanti di 1vs1 e dal primo passo esplosivo come Pierre Jackson e Nemanja Nedovic potrebbero andare a nozze. Allo stesso tempo, le attenzioni che i due attraggono nelle difese in maniera naturale potrebbero dargli dei vantaggi. Il greco è ancora poco temuto come attaccante di pick and roll, ma è giocatore intelligente nella lettura dei giusti tempi per il taglio. Non solo in zona palla, ma anche sfruttando il lato debole.

L’avvicendamento tra un playmaker puro come Nick Calathes e una point-guard moderna come Jackson porterà inevitabilmente dei nuovi equilibri nel quintetto. Vovoras sarà probabilmente persuaso a cercare costruzione in altri ruoli, per quanto le doti di passatore del folletto di Las Vegas non siano da sottovalutare in alcuni contesti di gioco.

Mitoglou ha enormi margini di miglioramento nella sua visione periferica. Un riferimento si propone piuttosto facilmente. Andrea Trinchieri e il suo Bamberg hanno fatto scuola nella pallacanestro europea degli ultimi anni. Il giovane greco si lasci ispirare dall’evoluzione che ha vissuto in Germania il nostro Nicolò Melli. E’ arrivato da Milano come giocatore pericoloso principalmente fronte a canestro. E’ diventato il regista aggiunto della sua squadra, capace di legare la manovra offensiva creando sia spalle a canestro che dal post-alto.

Rick Pitino ha impiegato spesso Mitoglou nei momenti in cui i suoi andavano sotto a rimbalzo, alla ricerca di sostanza vicino al ferro. 3.7 carambole (14,6% di quelle disponibili) rappresentano un dato più che discreto se rapportato ai 13’54” di utilizzo.

Fanno di lui un buonissimo rimbalzista potenzialmente, il più efficiente tra i lunghi in verde della stagione 2019-20. Un miglioramento della tecnica e l’acquisizione di una certa malizia nel trovare la miglior posizione renderebbero più efficace il suo tagliafuori. Senza considerare che un maggiore controllo dei tabelloni rende un giocatore ancora più essenziale per gli allenatori.

Un altro numero sul quale porre particolare attenzione è quello relativo ai recuperi. 0.9 furti a partita è una cifra notevole, raggiunta grazie a braccia lunghe e un istinto naturale per l’anticipo. Tenendo in considerazione la capacità di diversi elementi del Pana di scatenarsi in campo aperto, rischia di diventare tema tattico ricorrente della prossima stagione.

Infine, in un basket che va sempre più nella direzione del cambio sistematico lontano dal canestro, è evidente che un lungo della sua morfologia possa essere anello debole della catena di una switching defense. Dovrà lavorare tanto sui close-out e sulla rapidità dei piedi. Ancora più importante capire come posizionarli al meglio per avere un equilibrio complessivo favorevole, una maggiore stabilità.

Come avrete avuto modo di capire, Georgios Vovoras avrà le mani piene con Kostas Mitoglou in palestra. A loro il compito di trovare la quadra idonea a dimostare, entrambi, di essere pronti a esplodere.

Photo: euroleague.net

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