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MVP Final Four: la stella Anthony Parker

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Continua il nostro viaggio alla scoperta degli MVP delle Final Four. Il primo americano a vincere, dal 2001 in poi, il titolo di MVP delle FF è stato Anthony Parker, nel 2004.

Il suo nome sarà associato all’acronimo che indica il “Most Valutable Player” più di una volta. Dopo il 2004, venne incoronato “miglior giocatore della stagione regolare” per due volte consecutive (2004-05 e 2005-06).

I colori con cui ha ottenuto i riconoscimenti conquistato tre volte il tetto d’Europa sono il blu e il giallo del Maccabi Tel Aviv.

Prima e dopo la parentesi vincente del vecchio continente (oltre le 3 euroleghe, vanta 5 campionati israeliani e 5 coppe d’Israele nella bacheca), c’è la pallacanestro a stelle e strisce.

Scelto al primo giro del draft 1997, quello di Duncan, Billups e McGrady, con il numero 21, Parker comincia la sua carriera tra i professionisti NBA con i 76ers. La chiamata era arrivata dai New Jersey Nets, ma fu poi subito girato in Pennsylvania.

Prima di conoscere “di persona” la marea gialla che segue la palla a spicchi, rimane 3 anni in NBA e disputa una manciata di partite di CBA, lega americana scioltasi nel 2009.

A segnare l’inizio della sua carriera è un brutto infortunio che lo terrà tanto tempo lontano dal campo. Scenderà sul parquet solo 39 volte con Philadelphia, in due anni, con una media di poco superiore ai 5 minuti giocati. Non andrà meglio ad Orlando. Ci sono tutte le condizioni per cercare fortune altrove e compiere il viaggio verso l’Europa. Direzione Israele.

Arriva la svolta. Non è facile ritrovare fiducia nei propri mezzi atletici e tecnici dopo un periodo con parecchie insidie piuttosto lungo. Non è scontato, anche se ti chiami Anthony Parker e, fino a qualche anno prima, eri considerato uno dei più interessanti prospetti USA.

Il suo atletismo e la sua capacità di scegliere il momento giusto per attaccare il ferro sono elementi che fanno la differenza e lo fanno raggiungere l’Olimpo della pallacanestro europea.

I suoi 198 centimetri sono pura dinamite e all’interno dell’area si fanno valere. La proprietà di palleggio e la virtù di leggere il prosieguo dell’azione qualche decimo di secondo prima, fanno il resto.

Dei titoli abbiamo già scritto, vale la pena soffermarsi anche sui numeri.

In Eurolega, dal 2001, non è mai andato sotto il 55% da 2 con almeno 150 tiri tentati a stagione e mai sotto il 34% dall’arco.

Nella sua carriera EL vanta anche 5.8 rimbalzi a gara strappati.

I trionfi in Israele sono stati intervallati da una breve pausa per la nascita di suo figlio e da 26 partite con la Virtus Roma nel 2003. Nella Serie A italiana, Parker ha lasciato il segno con una valutazione media sopra ai 17.

Quando è ritornato a “casa”, sorvolando l’Atlantico, questa volta nella direzione opposta, Parker ha dimostrato di poter dire ampiamente la sua anche in NBA. Le esperienze con i Raptors, prima, e successivamente con i Cavs sono la prova.

Ha appeso le scarpe al chiodo, all’età di 37 anni, nel Paese dove le aveva messe la prima volta.

Immagini in evidenza e articolo: sito ufficiale Eurolega

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