Euroleague Ranking? Ad oggi è così

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Il mercato ha già dato le sue risposte principali, almeno in termini numerici, sebbene restino ancora in sospeso diverse questioni della massima importanza, basti pensare a Campazzo e Vesely, piuttosto che che le addizioni necessarie al Maccabi, la ricostruzione del Panathinaikos e molto altro.

E’ altrettanto vero che diverse squadre sono al completo o quasi: Efes, Milano ed Asvel sono fatte, il Barcellona cerca solo un centro e forse una guardia, il Cska pare a posto, a meno di mosse sui giocatori russi o su un esterno, il Real, se resta Campazzo, deve solo mettere nero su bianco Zizic, e la Stella Rossa è decisamente vicina ad essere completata, così come, notizia fresca e sorprendente, lo Zenit. Anche Valencia, secondo diverse voci della stampa, sarebbe al completo, sebbene crediamo che una guardai con punti nelle mani non sia un’eventualità remota.

Ed allora, si può ipotizzare un RANKING, almeno attuale, da aggiornare ovviamente in seguito ai prossimi movimenti? Ci proviamo.

Con due premesse fondamentali. La prima è che si parla dei roster di oggi, quindi soggetti a mutamenti anche importanti che possono determinare ascese o discese nella nostro ranking. La seconda è che riteniamo già da oggi evidente una spaccatura in tre tronconi: 4 club decisamente superiori, 8 in lotta per i Playoff e 6 che ci paiono più indietro.

1 – CSKA

Mercato, come detto più volte, sontuoso. Dovesse arrivare qualcosa d’altro tra le guardie non potrebbe che crescere ulteriormente. In poche occasioni si è visto un concentrato di talento e tecnica simile, oltretutto guidato da chi oggi è il miglior allenatore di Eurolega.

2- BARCELLONA

Siamo vicinissimi, se non pari al Cska. Il centro che arriverà, dovesse essere Vesely, metterebbe le due squadre sullo stesso piano. La leggera preferenza ai russi va solo per la maggior esperienza in panchina, ma è chiaro che si parla di squadrone anche in questo caso.

3 – REAL MADRID

Il Real di oggi, quello con Campazzo, quello che ha firmato Alocen e Abalde, che sta per farlo con Zizic, è squadra che competerà senza alcun dubbio con le prime due. Un leggero dubbio, influenzato dalla “Fase Final” di Liga, potrebbe essere legato ad una certa usura di alcuni elementi chiave, per cui la carta d’identità parla chiaro. Ma c’è talento, capacità di vincere quando conta come pochi altri ed un Coach che è già nell’Olimpo dei migliori.

4 – EFES

Vai a spiegarlo ad Ataman che lo mettiamo dietro le prime tre… Perché? Semplicemente perché se è vero che la stagione 2019/20 ha detto di un dominio tecnico e mentale assoluto, è altrettanto vero che le tre sopra si sono rinforzate parecchio, limando le distanze coi turchi, anzi, a nostro parere, superandoli, anche se di poco. Ma il sogno di Ergin continua ed un brusco risveglio non pare realtà nel breve.

5 – KHIMKI

Tanto tuonò che… alla fine stavolta piovve. Ok i rinnovi di Alexey Shved e di Devin Booker, ottimi, ma serviva qualcosa di importante per fare il salto di qualità in ottica Playoff, qualcosa di importante tra 4 e 5. Ed ecco, quindi, che il ritorno di Jordan Mickey è già ottimo colpo, ma il frontcourt diventa straordinario con l’aggiunta di Greg Monroe. Per puntare all’eccellenza assoluta servirebbe una guardia di valore. Stiamo in attesa, ma così si parla già di una “contender seria”. Con due due dubbi: la difesa sul p&r della coppia Shved-Monroe e la guida tecnica di Rimas Kurtinatis, chiamata al salto di qualità da vera Eurolega che conta.

6 – OLIMPIA MILANO

Messina è l’uomo chiave. Ha la sua squadra, ha tutto ciò che serve alla sua pallacanestro, ha creato un roster che può essere pronto subito per i piani alti. Vi è qualche difettuccio strutturale rispetto alle prime 5, dall’assenza di un difensore vero sugli esterni fino alla mancanza di un po’ di peso vicino al ferro, dove però si sfrutteranno altre caratteristiche, diametralmente opposte, dei due centri. Ecco un’altra chiave, ovvero Kaleb Tarczewski. Se sarà quello visto da fine novembre in poi vedremo una Milano, se sarà quello precedente sarà più difficile. L’asticella si è alzata, le attese sono elevatissime, ma Milano sembra esserci.

7 – MACCABI

La miglior difesa di Eurolega, una squadra che ha subito infortuni terribili e nonostante questa ha raggiunto la qualificazione Playoff con larghissimo anticipo. C’è da muoversi su mercato: il rinnovo di Acy, l’arrivo di un centro che sostituisca Tarik Black, di un 3/4 che prenda il posto di Deni Avdija, destinato ad una scelta sta in NBA, di una guardia che dia respiro a Wilbekin e di un 4, o 4/5 che ci risulta ormai da mesi possa essere TJ Leaf. Chiaro che sono mosse importanti, tuttavia riparte da una struttura eccellente destinata a confermarsi e crescere. Se Omri Casspi torna quello vero, i limiti stanno molto in alto. Oggi è la nostra #7, ma con mosse dedicate salta immediatamente alla #5.

8 – OLYMPIACOS

Finalmente Sloukas ed ecco che una buona squadra diventa immediatamente contender Playoffs. Il Pireo diventerà terreno difficilissimo da conquistare ed il marchio di fabbrica della squadra di Bartzokas sarà la classica difesa ed un ritmo semplice in attacco che renderà fluido il gioco come abbiamo visto spesso in passato. L’atletismo importante sarà quanto di meglio si poteva aggiungere ai vari Spanoulis, Papanikolaou e Printezis, che potranno prendere per mano i compagni senza essere sovraesposti. Shaq McKissic è “il nome” da seguire.

9 – ZENIT

Eccola, la sensazione del mercato. Kevin Pangos, Billy Baron, Alex Poythress ed Arturas Gudaitis. La pallacanestro sarà ottima, in perfetto stile Xavi Pascual. Mateusz Ponitka, senza infortuni, continuerà la crescita e darà tantissimo. E’ già squadra da lotta Playoff, potrebbe essere qualcosa di più. Stupisce che non vada su un altro centro, anche perchè i dubbi sulla tenuta fisica di Gudaitis sono legittimi.

10 – VALENCIA

Oggi è qui, ma il lavoro che sta facendo è molto importante e fa pensare ad una scalata del ranking, ad una condizione, ovvero l’arrivo di un 1-2 con punti nelle mani. Tanti rinnovi fondamentali ed addizioni che sono determinanti per la crescita. Jaime Pradilla è una mossa straordinaria nel futuro. E’ il progetto più interessante di tutta l’Eurolega, tra una struttura consolidata, una proprietà solidissima ed una nuova arena che sarà uno spettacolo. Prima o poi, regolamenti o meno, la licenza pluriennale dovrà arrivare.

11 – FENERBAHCE

Dati da tutti per morti dopo l’addio di Obradovic, nessuno aveva fatto i conti con… Maurizio Gherardini. Il #10 del ranking è assai provvisorio, perchè ci sono da sistemare le posizioni di De Colo, pressoché confermato, e Vesely, ancora da vedere. Restassero entrambi, si potrebbe salire non di poco. Voleva un tiratore e l’ha trovato in Jarell Eddie. Igor Kokoskov in panchina era una delle pochissime soluzioni possibili in grado di reggere il post Zeljko: la sua firma è il vero colpo di mercato.

12- BASKONIA

Mercato molto intelligente sinora, che ha dovuto fare i conti con una partenza sanguinosa come quella di Toko Shengelia. Rokas Giedraitis, Alec Peters e Tonye Jekiri sono addizioni tecnicamente molto valide e strutturalmente perfette per Dusko Ivanovic. Serve allontanare le voci su Luca Vildoza, c’è necessità di un’altra guardia e di un 4 vero, fisico ed atletico. L’addio di Patricio Garino è poi fondamentale, purtroppo in negativo.

13 – STELLA ROSSA

Coach Obradovic non sarà Zeljko ma è buono buono. Il roster ha subito diversi cambiamenti e ci pare di discreto livello, insieme al Pana di oggi (in futuro vedremo), la migliore dell’ultima fascia. C’è un backcourt di ottimo livello con Langston Hall, Jordan Loyd e Corey Walden che dovrà trascinare la truppa. Grande attesa per Borisa Simanic, punta di diamante del gruppo serbo. manca qualcosa di tecnico a livello di centri ed è una cosa che si può pagare. La chiave sarà la difesa insieme al ritmo offensivo, chiara conseguenza di quanto avviene dietro.

14 – PANATHINAIKOS

La ricostruzione firmata Diamantidis-Alvertis è un’opera di grande valore, sapendo dei problemi iniziali da cui si partiva. Gestione finanziariamente oculata, mosse finora mirate e la prospettiva di poter restare comunque competitivi, anche se non all’abituale livello. Howard Sant Roos è una grande presa, così come c’è grande curiosità per Marcus Foster e Zach Auguste. Ovviamente molto passerà dalle condizioni fisiche di Nemanja Nedovic: se sta bene, pochi sono come lui in questa lega. Serve certamente un altro play, nonché chiarire la posizione di Jimmer Fredette e DeShaun Thomas: con loro è una cosa, senza un’altra e diventa necessario sostituirli. Importantissimo sarà dare fiducia a George Vovoras in panchina. Le soluzioni alla Pedoulakis non hanno avuto recentemente molta fortuna ad Oaka e virare decisamente anche in questo senso può essere un altro segno distintivo del nuovo Pana.

15 – ZALGIRIS

Sin dai primi giorni della pandemìa la dirigenza è stata chiara: si riduce del 30% e lo si fa veramente, perché qui il botteghino conta come forse solo a Tel Aviv e non si scherza. Dopi i timidi arrivi di Steve Vasturia e Tomas Dimsa, le mosse sono diventate più decise. Un Lauvergne in cerca di riscatto, un Garino che è colpo notevolissimo, insieme alla conferma di Thomas Walkup, fondamentale, e di Nigel Hayes. Restasse pure Landale sarebbe gran cosa, ma qui ci son più dubbi. La panchina affidata al “rookie” austriaco Martin Schiller è la classica mossa che può virare dal geniale al disastro. Ma qui, come in pochi posti al mondo sanno cos’è la pallacanestro. Certo che il dopo Jasikevicius non sarà facile per nessuno: ci vuole pazienza e passione. La seconda è certa in Lituania, per la prima è una prova importantissima.

16 – ASVEL

Rivoluzione notevole, a partire dalla difficilissima ed intricata separazione da coach Mitrovic. TJ Parker deve dimostrare di non essere solo “il fratello” di Tony. Tante sfide, definibili anche scommesse, tra le quali ci piace sottolineare il nome di Kevarrius Hayes, ex canturino che può proseguire la crescita esponenziale. 5 centri a roster sono forse un po’ troppi, mentre in cabina di regìa si è andati sull’usato sicuro con Norris Cole affiancato all’astro emergente Matthew Strazel.

17 – BAYERN

Il ritorno di Andrea Trinchieri in Eurolega, nonché in Bundesliga, non sarà affatto semplice. In attesa di conoscere nomi fondamentali che dovranno rinforzare la squadra è molto evidente che l’impatto geniale del coach sia di fondamentale importanza. Oggi il Bayern è dietro, molto, non distante da quell’ultima piazza di quando la stagione ha detto stop. Servirà tanta, tantissima tecnica ed almeno due inserimenti di alto valore che affianchino gli ultimi arrivati Wade Baldwin e Malcolm Thomas, buoni giocatori ma non del primo livello in questa lega. E tutto ciò servirà anche a riprendersi una leadership nazionale che è passat nella mani dell’Alba.

18 – ALBA

Ufficialmente stiamo ancora attendendo il rinnovo di Coach Aito, che quasi tutti danno per scontato. Il maestro spagnolo dovrà confrontarsi ancora una volta con un torneo in cui si parte da dietro e non di poco. La perdita di Rokas Giedraitis è tanta roba, dopo la stagione del giocatore, così come quella di Martin Hermannsson. Servirà un sistema frizzante come quello visto quest’anno, ma ci vuole sicuramente ancora qualcosa sul mercato per staccarsi dagli ultimi posti. Dovesse mai lasciare Aito, in pole per la sostituzione ci sarebbe Israel Gonzalez, cantabrico di Torrelavega, a garanzia di continuità tecnica.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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