Jasikevicius: Non cambierà nulla nel mio modo di allenare molto esigente

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Conferenza stampa di presentazione per Sarunas Jasikevicius al Barcellona.

Tanti temi toccati, ma soprattutto il Saras solito, diretto e senza troppi fronzoli.

«Innanzitutto grazie a chi mi ha voluto ed un ringraziamento profondo al mio vecchio club, dove ho vissuto anni indimenticabili ed a cui voglio molto bene».

«Oggi è ora di un nuovo capitolo nella mia vita, alla ricerca di una pallacanestro vincente. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare».

«Ogni allenatore dirà che bisogna partire da una buona difesa che diventa il motore per l’attacco. Abbiamo un roster di alto livello con grandi lavoratori».

«Il Barça oggi per me è il massimo e per tre anni ci sarà solo quello nella mia vita professionale».

«Abbiamo passato tante ore al telefono, stiamo lavorando. Dapprima sistemeremo lo staff tecnico e poi solo le ufficialità vi diranno chi sarà parte di questa squadra».

«L’Eurolega il titolo più importante? Siamo il Barca, non possiamo scegliere, dobbiamo vincere ogni gara».

«Pau Gasol? E’ un amico, non sarebbe male, ma come ho detto stiamo lavorando e non ho nulla da dire sul mercato?»

«Devo imparare a conoscere e studiare i ragazzi della pantera e capire chi potrà essere con noi. Ma saranno solo quelli realmente a livello Barça».

«Non ricordo esattamente quando ho detto di sì ai dirigenti, ma sono giovane come allenatore, mi sono guardato dentro ed ho capito cosa dovevo fare».

«Pangos è un giocatore con cui ho lavorato benissimo a Kaunas, ha fatto la sua scelta. Calathes? Non dico nulla sul mercato, aspettate le ufficialità».

«L’unico messaggio ai tifosi è che darò tutto ed è anche l’unica cosa che un Coach deve chiedere ai suoi giocatori».

«Come giocheremo? Cercando di sfruttare al meglio le doti dei singoli, costruendo un sistema che permetta loro di esprimersi al meglio. Mi piacerebbe giocare molto rapido, ma prima completiamo il roster poi parliamo di come giocare».

«Al Barça trovo tante stelle, ma il mio modo di allenare non cambierà. Chiedo il massimo, sono diretto, è l’unico modo che conosco di lavorare. Se avete visto qualche partita dello Zalgiris avrete compreso che sono abbastanza esigente…».

«Il ricordo dell’Eurolega 2003 con Nacho Rodriguez è indimenticabile. Ogni canestro veniva festeggiato come un gol al Play Sant Jordi. Stiamo imparando a conoscerci con Nacho (ndr risata..), nel senso di Gm e Coach».

Chi era il Coach di quel Barça che interruppe un digiuno europeo di 19 anni? Pesic, sì, proprio quello Svetislav Pesic che oggi Jasikevicius sostituisce. Incroci del destino, giochi degli dèi del basket.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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