Virtus: De Colo resta un sogno? Una storia tra Istanbul, Valencia e… Madrid

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La voce aveva preso consistenza la scorsa settimana e quel famoso nome che avrebbe fatto dire a Djordjevic «se prendiamo questo mi tocca vincere..», come dichiarato dal patron Zanetti in conferenza stampa, era peso essere proprio quello di Nando De Colo.

Il campionissimo francese, reduce da una stagione non certo soddisfacente al Fenerbahçe, quasi ogni estate viene regolarmente accostato a Valencia, principalmente perchè città natale della moglie Monica, ex giocatrice.

Questa volta però sembra che la cosa vada oltre il solito accostamento estivo. Valencia è uno dei pochi club in grado di superare senza problemi i danni finanziari causati dalla pandemìa, col suo proprietario Juan Roig diventato risorsa fondamentale per tutto il paese nel periodo buio, con la sua catena Mercadona, perfino a colloquio coi reali di Spagna.

Tra una difficile coesistenza tecnica con Kostas Sloukas e la situazione di tagli in corso ad Istanbul, il futuro sul Bosforo di De Colo è molto più che decisamente in forse.

Il club “taronja“, perso Jordan Loyd per questioni di domanda ed offerta che non sono arrivate ad un punto comune, ha ulteriormente incrementato la necessità di una bocca da fuoco come il transalpino, schiaffeggiatore di retine ormai da molti anni ad altissimo livello, quello cui Valencia ambisce a ragione.

La Virtus ci ha provato, questo è certo, creando una discreta agitazione nel mondo del basket italiano, che sarebbe stato onorato della presenza di un tale campione. Oggi nostre fonti ci assicurano che il suo futuro più probabile sia la costa orientale spagnola.

L’alternativa? Mai sottovalutare un possibile rilancio felsineo e nemmeno l’opzione Real Madrid, senza dimenticare che in caso di arrivo alla corte di Laso, il club della capitale dovrebbe sborsare un discreta cifra a Valencia per i regolamenti dei diritti vigenti in Spagna.

Un po’ di agitazione in casa “merengue” c’è e riguarda il nome di Facundo Campazzo, il cui futuro in NBA potrebbe essere più di una possibilità, nonostante le continue smentite dell’agente.

A riguardo è molto interessante l’articolo di Marca di un paio di giorni fa, in cui si analizzava un’eventuale sostituzione del miglior playmaker puro di Eurolega. La storia recente madridista parla di solo grandi nel ruolo, dal Chacho a Llull, da Doncic a Campazzo. Ogni volta che uno di questi ha lasciato la capitale vi era in casa la soluzione perfetta per proseguire nella grandezza. Il Chacho torna in NBA? Ci sono Llull ed il giovane Doncic. Si rompe Llull? Doncic è già in grado di prendere le redini della squadra, tanto da portarla al trionfo di Belgrado. Doncic va in NBA? C’è Facundo pronto a rilevarne la leadership.

Ma oggi, dovesse lasciare il fenomeno argentino, cosa accadrebbe? I “big” di Eurolega sono già accasati ed a Madrid ci sono il giovane e fortissimo Carlos Alocen, di rientro dal prestito a Zaragoza, Nico Laprovittola, ottimo giocatore che però non convince al 100% Laso ed infine Juan Nunez, uno che potrebbe battere il record di precocità di Doncic nel debutto. Il futuro è suo, pochi dubbi, ma per il presente sarebbe possibile?

Ed allora Madrid potrebbe pensare a Nando, che non è un play puro ma che potrebbe scaricare un po’ della pressione sul backcourt, evitando che tutto ricada sui profili indicati. L’alternativa è il mercato dei play, dove Madrid ci ha già provato con Larkin e Wilbekin, operazioni rivelatesi impossibili al momento. Quanto potrà aspettare di conseguenza il club “blanco”?

La storia di De Colo è ancora tutta da scrivere, ma oggi ci pare molto più in arancio che in bianco, o bianconero.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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