Perché le scelte dei playmaker determineranno il mercato di Eurolega. Anche per l’Olimpia…

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Ne abbiamo parlato singolarmente, lo abbiamo approfondito caso per caso, ed è sempre più evidente come il futuro del mercato di Turkish Airlines Euroleague sarà determinato in gran parte da quello delle migliori pointguard del torneo.

Basta fare i nomi per capire che gli equilibri si sposteranno molto facilmente a seguito della destinazione di questi fenomeni: Shane Larkin, Vasiljie Micic, Mike James, Nick Calathes, Alexey Shved, Kostas Sloukas, Facundo Campazzo, Malcolm Delaney e Scottie Wilbekin.

Proviamo a ricapitolare, nel dettaglio le varie posizioni e gli scenari che possono derivarne.

SHANE LARKIN

Conferma all’Efes o NBA? Vi è una sola certezza, ovvero che se non dovesse attraversare l’oceano, il fenomeno dominatore della stagione vestirà, in Europa, solo la maglia del club di Ataman.

Le voci sul suo rinnovo milionario ve le abbiamo già riportate tre settimane fa. La situazione è in fase di stallo. L’Efes vuole Larkin, Larkin vuole solo l’Efes ma dipende dal sogno NBA. Ovviamente il club turco non può attendere la fine della stagione NBA, se questa dovesse giocarsi fino a settembre, perchè ha bisogno di un atleta di questo profilo (dura trovarlo di questo valore) e certamente non ve ne saranno sul mercato a settembre.

VASILJIE MICIC

Situazione molto simile, sia per il giocatore che per il club,  quella del suo illustre compagno di reparto. Micic un giorno o l’altro in NBA ci andrà, ha uscita dal contratto quest’anno e sta vagliando le possibilità.

I tempi e le modalità di conclusione della stagione giocheranno anche in questo caso un ruolo fondamentale.

MIKE JAMES

Dopo la splendida stagione in cui sono stati accantonati tutti i dubbi sul rendimento e sul comportamento del giocatore, grazie ad un club ben strutturato e ad un allenatore con gli attributi, il rinnovo sembrava cosa fatta, a fine marzo.

Non è cambiato molto ed il Cska vuole affiancargli un altro creatore di gioco di alto profilo, per completare un terzetto, con Daniel Hackett, in grado di far male in ogni aspetto del gioco. Il nome di Calathes è stato fatto ripetutamente, soprattutto in Grecia, ma ad oggi siamo all’alba di una situazione che farà… notte.

Senza pensare a cosa potrebbe succedere se il fenomeno di Portland dovesse scegliere di riprovare nella lega di Adam Silver, cosa per nulla impossibile. Anche qui, però, i tempi dovranno essere quelli di Eurolega.

NICK CALATHES

Il Panathinaikos ha chiarito, con il tipico stile Giannakopoulos,  la propria idea sugli stipendi dei giocatori per il periodo in cui non hanno giocato. Certo, ci sono gli accordi Eurolega-ELPA da rispettare e, soprattutto, c’è un altro anno di contratto oltre i 2 milioni. Le voci sono insistenti, l’offerta al ribasso pare essere realtà ed allora ogni scenario è aperto. Nick piace a Mosca ed anche a Madrid, che potrebbe avere il problema Campazzo di cui parleremo.

E’ un’altra partita ferma alla palla due.

ALEXEY SHVED

Il suo agente ha parlato chiaro: il Khimki resta priorità del giocatore ma ci sono grandi club interessati. Voci messe in giro ad arte o realtà? Ci sta tutto, ma certamente non va dimenticato che a questo punto della carriera il campione russo potrebbe voler sollevare qualche trofeo di squadra, cosa che difficilmente avverrebbe restando al Khimki, almeno in Eurolega.

La NBA è una porta sempre aperta ed allora vale lo stesso discorso per i giocatori menzionati prima di lui.

KOSTAS SLOUKAS

In questo caso vi sono state parole chiarissime da parte del giocatore. «Il mio futuro dipende da Obradovic». Non è vero, come si è scritto, che vi sia un’uscita a suo favore, quindi, qualunque possa essere la scelta del Coach, resta un contratto in essere col Fenerbahçe: pesante da onorare, ma nero su bianco. Ovviamente le voci sulle difficoltà finanziarie dei turchi non hanno fatto che gettare benzina sul fuoco.

E’ chiaro che nel momento in cui dovesse liberarsi un giocatore di questo livello, tutta l’Europa che conta si muoverebbe, nessuno escluso.

FACUNDO CAMPAZZO

L’interesse della NBA, segnatamente dei Dallas Mavericks, è più reale di quanto si volgia far credere. La clausola di uscita da 5 milioni è uno scoglio non da poco, anche per gli americani di questi tempi, tuttavia sappiamo bene che se una franchigia lo vuole, è difficile che non se lo porti a casa.

Non è da sottovalutare il legame dell’argentino con l’ambiente madridista: forte e sincero, come è giusto che sia se ti trovi a meraviglia nel club più importante del mondo.

Perdere Facu, per i “blancos” vorrebbe dire andare pesantemente sul mercato, ed allora i nomi di Calathes e Sloukas diventerebbero di immediata attualità.

MALCOLM DELANEY

Il giocatore, molto attento ai contratti, alle assicurazioni ed al futuro del suo trattamento pensionistico NBA, per cui gli mancano poco più di 40 gare in una stagione, sfoglia la margherita. Si è detto il più contrario alla ripresa di Eurolega e molto dipenderà proprio dalla sua scelta in caso si dovesse giocare a luglio. Chiaro che un suo rifiuto lo allontanerebbe dal Barça per la prossima stagione ed allora i club europei interessati non mancherebbero. Altrettanto chiaro che un suo ritorno in NBA sarebbe solamente con un ruolo marginale, ben diverso da quello da protagonista che è in grado di recitare a queste latitudini.

Ed il Barça, se lo prendesse, diventerebbe un’altra squadra fortemente sul mercato nel ruolo, visto che l’addio di Pangos è cosa pressoché certa ed ovviamente, almeno un altro play servirebbe, da affiancare ad Heurtel.

SCOTTIE WILBEKIN

Nessun dubbio, è un giocatore del Maccabi, con un contratto e con un legame forte e reciproco col club. Ma cosa succederà se dovessero avverarsi le funeste previsioni del presidente Mizrahi, il quale  ha detto senza mezzi termini che a porte chiuse il suo Maccabi non può reggere?

 

In questa situazione va inserita la ricerca di un atleta di alto livello da parte dell’Olimpia Milano. Oggi Messina vorrebbe più di tutti Wanamaker, ma certezze non ve ne sono. E parecchi di questi giocatori potrebbero essere il complemento ideale per un backcourt spettacolare ed incisivo insieme a Sergio Rodriguez.

Tutto quanto elencato, per ognuno di questi atleti, è fondamentalmente legato a due fattori. Il primo è la ripresa o meno in Eurolega, con eventuali rifiuti e mancati rientri in Europa per giugno e luglio, cosa che potrebbe cambiare di molto i rapporti coi rispettivi club. Il secondo è la stagione NBA. Se dovesse realmente riprendere e terminare a fine settembre, chi volesse provarci dovrebbe scegliere ed aver certezze prima, poiché nessun club europeo potrebbe correre il rischio di attendere la fine dell’estate per chiudere con profili di atleti del tutto fondamentali in qualunque roster.

 

 

 

 

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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