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Vent’anni dopo è di nuovo Real Madrid

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La notte del Real Madrid dopo venti anni di attesa.

La notte del “ChapuNocioni.

Un matrimonio avvenuto in estate, quello tra il giocatore argentino e la Casa Blanca.

Uno di quelli che potremmo definire, mettendo da parte il romanticismo, di interesse.

Nocioni, dopo parecchi anni in NBA, aveva il desiderio di tornare in Europa per conquistare il più ambito trofeo continentale, quella Eurolega che il Real Madrid bramava dal 1995, dai tempi di Sabonis e Arlauckas in campo e Obradovic in panchina.

Il mese di luglio del 2014 fu siglato l’accordo tra le parti con un chiaro intento, la conquista delle Final Four di Madrid e il conseguente titolo.

Una operazione che ricorda, in parte, quella fatta dagli “acerrimi” rivali del Barcellona che, in previsione delle finali di casa del 2003, costruì una armata.

La semifinale, contro il vecchio amico Obradovic e il suo Fenerbahce, è un monologo.

Turchi annientati e dominati grazie ad uno strepitoso secondo quarto vinto per 35-14.

Inutili i tentativi di rientro “ospite” con Goudelock e Vesely  sugli scudi e finale raggiunta contro il solito Olympiacos di Spanoulis.

Il greco, in semifinale, dopo 37 minuti anonimi, ne firmò tre tra i più indimenticabili della storia dell’Eurolega vincendo il duello contro Teodosic e conducendo i suoi alla vittoria per 70-68 contro il CSKA Mosca.

Fermare il “Dio Greco” era condizione fondamentale per tornare sul trono d’Europa e la scelta di Laso fu quella di farlo marcare da Carroll.

La partita è nervosa, dal punteggio basso, terreno perfetto per gli ellenici.

Il Real Madrid va al riposo con sette punti di vantaggio dando la sensazione di avere la gara in controllo.

Ma ci si può fidare di Spanoulis? Di Printezis e Sloukas? Di una squadra che ha fatto delle rimonte un suo marchio di fabbrica?

La risposta è nel quasi immediato parziale di 12-0 della squadra del Pireo che ribalta la contesa nel terzo quarto.

Tutto sembra apparecchiato per il solito finale, con l’Olympiacos vincente.

Non questa volta.

Carroll segna 11 punti consecutivi, alcune bombe di Nocioni e il solito apporto di Hunter favoriscono un allungo di sedici punti che si rivelerà decisivo.

Finisce 78-59, re Spanoulis è nudo, Nocioni è l’MVP anche se personalmente avrei scelto Carroll.

Il romanzo della stagione si chiude qui, la prima pagina fu scritta nel luglio dell’anno prima: il giorno del matrimonio tra Nocioni e il Real Madrid.

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