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MVP: Final Four – Il triplete di Spanoulis

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C’è solo un giocatore, dal 2001 ad oggi, capace di ricevere tre volte il riconoscimento di MVP delle Final Four di Eurolega, il suo nome è Vassilis Spanoulis.
Prima di andare ad analizzare i momenti salienti ,che gli sono valsi il primato, e sottolineare qualche curiosità, occorre fare un passo indietro.
Il premio individuale è assegnato dall’edizione 1988, nell’”era pre-Eurolega” anche Toni Kukoc lo ha ottenuto in 3 occasioni (1990, 1991 e 1993). Fino al 1987, invece veniva conferito solamente il premio al miglior top scorer.

Due squadre. Panathinaikos e Olympiakos.
L’asso greco è diventato MVP dell’ultimo atto del massimo campionato europeo riservato ai club tre volte con due squadre diverse. La prima volta accadde nel 2009 con il Pana e le altre due, consecutive, con l’Olympiacos (2012 e 2013).

Doppietta
Nella stagione sportiva 2012-13 risultò anche MVP dell’Eurolega. Hanno conquistato entrambi i riconoscimenti individuali, nello stesso anno, anche Diamantidis (2010-11), De Colo (2015-16) e Doncic (2017-18).

Berlino 2009 – la semifinale
Il suo Panathinaikos raggiunse la capitale tedesca, sede del week-end conclusivo, battendo dopo 4 partite la Mens Sana. Nella gara 4 di quel playoff, Spanoulis terminò la serie mettendo a segno 11 punti e distribuendo 10 assist ai compagni. Quella doppia doppia fu la prima e l’unica della stagione. Ma il suo talento cristallino fu ben visibile anche e soprattutto alla O2 World.
Il season high arrivò in semifinale. 18 punti nel derby con la sua futura squadra, l’Olympiacos.

Partita a punteggio alto, conclusa in volata. L’intelligenza cestistica di Kill Bill è rinchiusa nel suo assist a 150 secondi dalla sirena: penetrazione dal centro, difesa avversaria addosso, scarico all’indietro a Jasi. 3 punti, ma soprattutto 3 possessi tra le due contendenti.
In finale, anche questa volta all’insegna dell’equilibrio, trovarono il CSKA Mosca. Fu un’altra battaglia. La degna conclusione di una tre giorni che è un inno al bel gioco.

Istanbul 2012 – due giocate decisive
Per riassumere, in poche righe, ciò che regalò ai tifosi dell’Olympiakos bastano due fotografie. E attenzione, non stiamo parlando dei 26 scritti a referto in semifinale. Le fotografie riguardano le due giocate risolutive di semifinale e finale.
La prima. Contro il Barcellona con 34 secondi sul cronometro e la sua squadra in vantaggio di 2 sole lunghezze, gestì il possesso: 18 secondi e 25 palleggi in attesa del taglio giusto e poi il passaggio a Dorsey. Canestro e fallo.
La seconda. In finale ritrovò il CSKA e al momento di mettere il punto alla disputa, rispose presente. Assistenza e Eurolega vita. L’azione è simile. A beneficiare del suo passaggio fu Printezis. Prima di dell’ultima azione, Spanoulis aveva confezionato un solo assist. Quando conta, risponde presente.

2013 – la rimonta
Ancora una volta i moscoviti sulla strada, ancora una volta una vittoria, ma nel 2013 fu più netta, i vincitori non furono mai in discussione.


L’ultima partita, giocata con il Real Madrid, invece presentò più di qualche insidia. Gli spagnoli infatti arrivano a toccare anche il +17.
L’asso greco gioca due partite. Una, nel primo tempo, conclusa con 0 punti. Un’altra, quella della seconda metà, da mattatore con 22 punti e un feeling con il fondo della retina degno di un film romantico.

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